Filiera olivo-olio

xylella

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Consiglio dei Ministri di oggi ha stabilito la proroga per 180 giorni dello stato di emergenza in conseguenza della diffusione sul territorio della Regione Puglia del batterio patogeno da quarantena Xylella fastidiosa.
Vengono anche integrate le competenze del Commissario delegato nominato con l’ordinanza del Capo del dipartimento della Protezione civile. Il Commissario potrà così proseguire nell’attuazione del Piano, adottato anche per stralci, al fine di impedire l’ulteriore diffusione del batterio e gestire tutte le attività per raggiungere tale obiettivo.
“L’attuazione del Piano del Commissario di Protezione civile sta dando risultati ed è necessario andare avanti – ha dichiarato il Ministro Martina – nel contrasto alla diffusione del batterio, per questo abbiamo stabilito una proroga di 6 mesi dello stato di emergenza. Tutelare l’olivicoltura salentina è una priorità nazionale ed europea e perciò siamo impegnati sul fronte della ricerca e nell’indennizzo alle aziende agricole colpite, alle quali abbiamo destinato i primi 11 milioni di euro con la legge agricoltura approvata meno di un mese fa e resa immediatamente operativa”.
La decisione del Consiglio dei Ministri rientra nel quadro più ampio di azioni che il Governo sta mettendo in campo nella gestione di questa emergenza fitosanitaria, a partire dall’attivazione per la prima volta in casi simili del Fondo di solidarietà nazionale con un primo stanziamento di 11 milioni per il ristoro dei danni subiti da agricoltori e vivaisti, che abbiano perso più del 30% del valore della loro produzione. Allo stesso tempo una quota significativa dei 13 milioni a disposizione del Commissario di Protezione civile sono destinati all’indennizzo delle aziende agricole, ai vivaisti e agli altri proprietari dei terreni. Sul fronte della ricerca nel Comitato Horizon 2020 è stato approvato un importante progetto europeo con azioni specifiche sulla Xylella che sarà coordinato dal Cnr di Bari con un finanziamento di quasi 7 milioni. A livello nazionale si sta definendo un programma di ricerca molto ambizioso, a cui dovranno partecipare diverse istituzioni scientifiche e di ricerca, in particolare quelle pugliesi, con la creazione in Salento di un campo sperimentale dove testare le possibili soluzioni contro la fitopatia.

Redazione Floraviva

iolive premiazione app

Dopo "degusta olio", l'app intuitiva che insegna ad assaggiare l'olio, nasce a Pescia -IOlive-.

L'applicazione (app) che funziona su tutti i dispositivi digitali è stata realizzata dalla Spo (Società Pesciatina di Orticoltura) di Pescia che produce una trentina di varietà di piante d'olivo. Si legge infatti direttamente nell'app store di ITunes che l'applicazione serve a ricordare la degustazione di un olio anche dopo mesi dall'evento, archiviare le schede generate degli oli extra-vergini, fornire professionisti e appassionati di uno strumento semplice e divulgare le caratteristiche per le quali si riconoscono difetti degli oli commerciali.

Un modo, quello digitale, che con le app "degusta olio", -IOlive- tenta di migliorare la cultura organolettica dell'utente nei confronti dell'olio, per far si che questo possa fare scelte più consapevoli e salutisticamente giuste. Su queste pagine a febbraio (leggi articolo) indicammo proprio di ripartire dall'olio per promuovere le piante toscane, non possiamo quindi che plaudire a queste iniziative, anche se dobbiamo ricordare che il pre-requisito perchè il tutto funzioni è un mix tra: semplicità, immediatezza, trasparenza e condivisione delle informazioni. L'app di Pietro Barachini titolare della SPO di Pescia è stata insignita in questi giorni del premio "Oscar Green" di Coldiretti.

Redazione Floraviva

"Voglio lanciare un segnale tranquillizzante per i produttori e per i cittadini: la Toscana è xylella-free e faremo in modo che lo rimanga. I controlli li abbiamo effettuati, li stiamo facendo tuttora e continueremo a farli per mantenere il territorio regionale libero da questo parassita che colpisce gli ulivi e non soltanto".
 
Il neo assessore regionale all'agricoltura, Marco Remaschi, ha scelto Pistoia, patria del vivasimo e del florovivaismo, per affrontare il tema dei controlli sulla produzione florovivasitica e sulla sua salvaguardia. Insieme all'assessore regionale all'ambiente, Federica Fratoni, si è incontrato presso il Centro sperimentale per il vivaismo con i rappresentanti delle associazioni vivaistiche locali e con il presidente del distretto vivaistico, Francesco Mati. Erano presenti anche i consiglieri regionali Marco Niccolai e Massimo Baldi.
 
"Sia a livello ministeriale che europeo – ha aggiunto Remaschi – è stato apprezzato il nostro sistema di controlli che ci ha portato, nel corso del 2014, a tenere sotto monitoraggio 200 punti in tutte le province interessate dalla coltivazione dell'olivo, a visionare oltre 10mila piante e ad analizzare oltre 100 campioni, risultati tutti negativi".
 
Quanto ai controlli nel corso di quest'anno l'assessore ha parlato di punti di monitoraggio passati da 200 a 300, con oltre 20mila piante controllate.
 
"Il centro fitosanitario regionale che ha sede presso il Cespevi di Pistoia – ha precisato Remaschi – ha effettuato finora 2mila controlli e ne effettuerà altrettanti entro la fine dell'anno, con indagini sulla totalità del vivaismo olivicolo regionale. Mercoledì prossimo abbiamo in programma un nuovo incontro con il ministro Martina. A lui chiederò che anche l'attenzione nazionale non si allenti per far sì che il fenomeno resti limitato alle sole province di Lecce e Brindisi".
 
Per ulteriore precauzione la Regione ha deciso di tenere sotto controllo anche le aree adiacenti alle principali arterie viarie che attraversano la Toscana. Vengono quindi monitorate sia l'A1, l'autostrada del sole, che la Firenze-Pisa-Livorno, che la Siena-Grosseto e anche l'Aurelia.
 
"Da parte della Regione – ha aggiunto l'assessore al'ambiente Federica Fratoni – posso garantire agli operatori del settore una rinnovata attenzione e un approccio congiunto ai temi che stanno più a cuore al florovivaismo da parte degli assessorati regionali che si occupano di ambiente, di assetto del territorio oltre che, naturalmente, di agricoltura".
 
I consiglieri Baldi e Niccolai nei loro interventi hanno assicurato il coinvolgimento del Consiglio regionale sui temi del florovivaismo.
 
Redazione Floraviva

scanavino

Sono 7 mila i vivaisti italiani che subiscono gli effetti di informazioni poco corrette in merito alla Xylella, notizie che hanno generato finora blocchi commerciali ingiustificati e gravi conseguenze economiche al comparto. Come risulta dalla relazione  inviata dal Mipaaf alla Commissione Ue, le 33.600 ispezioni effettuate su tutto il territorio nazionale confermano che il batterio della Xylella fastidiosa non è presente in Italia, ad eccezione della provincia di Lecce e di alcune zone della provincia di Brindisi. Le sospensioni dei contratti commerciali tra operatori vivaisti italiani e operatori di Paesi terzi ma anche europei, quindi, non hanno motivo di esistere. E’ quanto afferma Agrinsieme in una nota.

“Siamo i primi a voler tutelare la produzione agricola dalla diffusione della Xylella sul territorio nazionale, europeo ed internazionale -spiega Dino Scanavino in rappresentanza del coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative del settore agroalimentare-. La trasmissione della malattia al di fuori dei territori colpiti della regione Puglia sarebbe dannosa e controproducente prima di tutto per noi. Per questo chiediamo controlli e analisi puntuali sulle nostre produzioni, per dimostrare che tutto ciò che vendiamo è completamente esente da Xylella”. Intanto “è importante che la relazione del Ministero delle politiche agricole inviata alla Commissione europea sia diffusa e resa nota anche agli altri Stati -aggiunge Scanavino- in modo da rendere chiaro agli operatori esteri l’integrità delle nostre produzioni ed evitare il prolungarsi dei blocchi al materiale vegetale italiano”. 
Nel frattempo continua l’impegno da parte dei produttori nell’attuare tutte le azioni necessarie per contrastare l’emergenza. 62 mila ettari di terreno sono stati lavorati con l’obiettivo principale di ridurre la popolazione dell’insetto vettore del batterio. “Tuttavia, non dobbiamo abbassare la guardia -continua Scanavino- in ambito nazionale, auspichiamo fortemente che venga data completa attuazione alle previsioni della decisione comunitaria,  e che con autorevolezza vengano applicate le disposizioni contenute nel decreto nazionale e nel Piano Silletti”.
Infine le risorse stanziate nel Dl Agricoltura e pari a 11 milioni di euro -sottolinea Agrinsieme- devono essere rese disponibili nell’immediato per facilitare gli interventi necessari e sostenere le perdite di reddito di olivicoltori e vivaisti.

Redazione Floraviva

lotta olivi xylella

Dall’alba sono in corso a Oria (Brindisi) le operazioni per l’abbattimento di 45 ulivi nell’ambito dell’applicazione delle misure contro la Xylella fastidiosa. Per garantire l'ordine pubblico e sbarrare gli accessi sul posto sono intervenuti carabinieri, poliziotti e forestali. Questo è il secondo intervento nella solita zona.
Ieri è stata diffusa la valutazione degli effetti della xylella in Italia, da parte del ministero per le Politiche agricole: non ci sono problemi, eccettuate le province di Brindisi e Lecce.

Redazione Floraviva
 

frumento

L’incertezza sui nuovi raccolti sta alimentando il nervosismo sui mercati internazionali dei frumenti, generando ulteriori tensioni sui prezzi.  Lo rileva l’Ismea nell’Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana, segnalando che, anche in Italia, la conferma di rese inferiori all’anno scorso in diverse aree del Centro-Sud, a fronte di una buona qualità dei raccolti, ha impresso un’ulteriore spinta al rialzo ai listini del grano duro, ormai posizionati, per le migliori qualità, ben oltre i 300 euro/tonnellata.

Per il frumento tenero le prime quotazioni sulle piazze di Milano e Bologna sono inferiori a quelle di esordio della scorsa campagna, anche se le previsioni sono orientate a una rapida risalita dei prezzi soprattutto per i timori di danni da siccità ai raccolti francesi, ma anche canadesi e australiani.
Per i cereali foraggeri i listini mostrano un andamento migliore e in netta controtendenza rispetto alle scorse settimane. Mais e orzo, in particolare, potranno beneficiare di ulteriori recuperi sulla scia dei rincari attesi nel comparto dei frumenti.
 
Risultano ormai quasi esaurite le disponibilità di risoni, in un mercato con prezzi comunque stazionari. Sulle semine 2015 l’indagine dell’Ente nazionale risi rivela, nel dato preliminare, una crescita annua del 3% degli investimenti in Italia, corrispondente a un aumento di circa 7.000 ettari.
 
Per gli oli di oliva Ismea prevede, in ambito nazionale, una ulteriore flessione per gli extravergini, mentre lampanti e raffinati potrebbero registrare questa settimana un andamento ancora sostenuto, grazie a una discreta vivacità degli scambi. Buone le condizioni generali degli oliveti in assenza di particolari problemi sul piano fitosanitario. Riguardo ai vini, lo stato dei vigneti in Italia, a circa un mese dall’inizio delle operazioni vendemmiali, risulta soddisfacente. Tali riscontri sembrano confermare le attese di una buona produzione, in crescita rispetto ai bassi livelli della scorsa campagna, in un mercato che resta però caratterizzato da una forte stagnazione degli scambi e da un prevedibile proseguimento di tale situazione.
 
Sui mercati ortofrutticoli la maggiore affluenza di merce imputabile al brusco rialzo delle temperature, nel comparto delle pesche e nettarine, ha avuto qualche ripercussione sui prezzi, seppure a fronte di un agevole collocamento, grazie a una buona richiesta al consumo. Non si prevedono variazioni significative neanche nei prossimi giorni, mentre in una proiezione di 2-3 settimane le quotazioni potrebbero anche leggermente aumentare in conseguenza di una minore pressione del prodotto spagnolo.
 
In forte anticipo i raccolti di pere estive nel Catanese e nel comprensorio di Modena, con prezzi più elevati rispetto ai valori iniziali della scorsa annata ad eccezione delle provenienze campane, penalizzate da un’offerta piuttosto elevata a causa del grande caldo. Per l’uva da tavola gli alti prezzi delle uve Vittoria nel Catanese hanno scoraggiato gli acquisti. Si prevede a breve un ritocco al ribasso della quotazioni, anche in considerazione dell’imminente debutto delle produzioni pugliesi e metapontine.
 
Per gli ortaggi le contrattazioni dovrebbero proseguire in un contesto di sostanziale equilibrio e sulla base di valori stazionari, con qualche possibile ulteriore e fisiologica flessione dei prezzi solo per peperoni e pomodori.
 
Sui mercati zootecnici non si intravedono miglioramenti nel comparto bovino con pochi scambi tra allevatori e macellatori e consumi ancora con il freno tirato. Le quotazioni dei vitelli da ristallo francesi, ai massimi da cinque anni, dovrebbero registrare, già questa settimana, una correzione al ribasso, in previsione di una maggiore disponibilità di capi pronti per l’ingrasso.
 
Aumenti solo marginali per i capi suini, sia da macello che d’allevamento per le taglie più elevate, con un probabile proseguimento di tale tendenza anche in previsione di una lenta ma graduale ripresa dei tagli freschi, prosciutti e lombi in particolare.
 
Sul mercato dei lattiero-caseari è calma piatta in Italia, in particolare per i formaggi tipici, in un contesto di forte incertezza in merito agli sviluppi del settore. A livello internazionale, i prezzi delle commodity casearie, soprattutto del latte in polvere, mantengono un trend negativo per le forti pressioni alla vendita da parte dei paesi esportatori. Le prime indicazioni del dopo-quote rivelano, a livello comunitario, un aumento delle consegne di latte ad aprile 2015 in alcuni dei principali paesi produttori: +11% in Irlanda rispetto ad aprile 2014, +1,5% in Regno Unito e +4,2% in Polonia; in flessione al contrario le produzioni di latte sia in Germania che in Francia.

Redazione Floraviva