Filiera olivo-olio
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- Scritto da Andrea Vitali
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato dal Senato della Repubblica in via definitiva la legge di conversione del decreto legge per il rilancio dei settori agricoli in crisi, per il sostegno delle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e per la razionalizzazione delle strutture ministeriali.
Il provvedimento interviene in particolare a favore delle filiere del latte e dell’olio, e contiene misure per l’accesso al fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole che hanno subito danni a causa delle piogge alluvionali nel corso dell’anno 2014 e fino all’entrata in vigore della legge di conversione e delle infezioni di organismi nocivi ai vegetali, come la Xylella fastidiosa, nel corso degli anni 2013, 2014 e 2015.
“Mettiamo un altro tassello importante – ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina - per il rilancio dell’agricoltura italiana. Siamo intervenuti su settori chiave come quelli del latte e dell’olio, con azioni che mirano alla tutela del reddito dei produttori. Ringrazio i parlamentari, in particolare quelli delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, per il grande lavoro fatto in queste settimane, ad esempio sul sostegno per le imprese agricole colpite da calamità naturali e da infezioni di tipo fitosanitario come la Xylella. Il 2015 è iniziato con segnali positivi: 42 mila nuovi occupati in un anno, una crescita delle esportazioni agroalimentari che hanno toccato quota 11,9 miliardi di euro. Governo e Parlamento sono in campo al fianco delle imprese per sostenere lo sviluppo e l’occupazione”.
“Questo decreto – ha dichiarato il Vice Ministro Andrea Olivero - contiene risposte puntuali a settori in crisi e insieme passaggi coraggiosi per la riorganizzazione delle filiere e degli enti controllati dal Ministero. Questo intervento segnala l'impegno forte del Governo, la sua capacità di ascoltare le opposizioni e di fare una sintesi, ringrazio tutte le forze parlamentari per il fattivo contributo a questo importante risultato.”
LATTE: INTERVENTI URGENTI PER GESTIONE DELLA FINE DELLE QUOTE
1) Attuazione della rateizzazione in 3 anni senza interessi per le multe dell’ultima campagna
La norma prevede l’attuazione della disposizione comunitaria per il pagamento delle multe per l’ultima campagna lattiera in 3 anni e senza interessi. Il pagamento è ammesso anche con una fideiussione assicurativa, non solo bancaria. Gli allevatori interessati potranno presentare domanda all’AGEA entro il 31 agosto 2015.
2) Compensazione quote ultima campagna
Per non gravare ulteriormente sugli allevatori, con la norma si amplia la possibilità di compensazione tra produttori, nell'ambito della quota nazionale, per l’ultima campagna consentendo a chi ha superato le quote (con tre fasce percentuali ulteriori di superamento della produzione: 12-30%, 30-50%, oltre il 50%) di compensare fino al 6%, cosa che prima non era prevista e che vedeva scattare la sanzione sull’intera percentuale di splafonamento oltre il 6%.
3) Contratti di vendita scritti e con durata minima di un anno
Con il provvedimento viene ribadita la necessità del contratto scritto come previsto dall’art. 62 del decreto-legge n. 1 del 2012, e si introducono delle novità rilevanti:
- la durata minima dei contratti è fissata a 12 mesi;
- il contratto deve espressamente contenere il prezzo da pagare alla consegna che può essere fisso o legato a fattori determinati, come indicatori di mercato, volume consegnato e qualità o composizione del latte crudo;
4) Creazione dell’Interprofessione del latte per organizzare la filiera
Per rafforzare la filiera si definisce:
- la creazione di un unico organo interprofessionale, che potrà prendere decisioni valide “erga omnes”, a determinate condizioni, come accade in altri Paesi europei come la Francia;
- che per favorire l’aggregazione l’organizzazione interprofessionale deve arrivare al 25% per cento di rappresentatività degli operatori;
- che nella predisposizione di contratti-tipo per la cessione del latte si debba rispettare quanto previsto dall’articolo 62 del decreto legge n.1 del 2012 e dalle sue disposizioni attuative;
- Per riconoscere le organizzazioni interprofessionali è prevista un’intesa tra Mipaaf e Conferenza Stato Regione;
- che l’Interprofessione ha un campo d’azione che comprende le regole di produzione, la commercializzazione, la promozione, i contratti tipo, la tutela ambientale e la ricerca.
5) Rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali di mercato con Antitrust
Viene rafforzato il livello di tutela degli allevatori e dei produttori di latte, attraverso una riforma dell’art. 62 che prevede:
- monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo da parte di Ismea, secondo le metodologie stabilite dal Ministero delle politiche agricole. I dati verranno elaborati mensilmente e costituiranno un benchmark ai fini delle segnalazioni all’Antitrust;
- Sono previste sanzioni fino al 10% del valore dei contratti in caso di violazione dei contratti-tipo estesi erga omnes;
- l’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf (ICQRF) potrà segnalare all’Antitrust le possibili violazioni.
OLIO: VIA AL PIANO NAZIONALE PER AUMENTO DELLA PRODUZIONE DEL 25%
1) Stanziati 32 milioni di euro per il triennio 2015-2017
Per contrastare la crisi del settore olivicolo e oleario il Governo dà il via libera al Piano olivicolo nazionale con un fondo da 32 milioni di euro nel triennio 2015-2017. Tra le finalità del Fondo vengono inserite la certificazione e la lotta alla contraffazione. Questo intervento fa parte di una più ampia azione operativa che prevede un coordinamento con le Regioni per far leva sui fondi europei dei Psr e rafforzare ulteriormente l’operazione a favore dei produttori.
2) Obiettivo 650 mila tonnellate di olio d’oliva prodotto in Italia
In particolare gli interventi puntano al recupero del potenziale produttivo e competitivo con aumento del 25% delle quantità prodotte a livello nazionale nei prossimi 5 anni, arrivando a quota 650 mila tonnellate. Gli interventi si concentreranno sulla struttura della singola azienda per elevare la capacità quantitativa di produzione, come indicato prioritariamente dal piano per l’olio presentato dal Mipaaf alla filiera nei mesi scorsi.
XYLELLA: DEROGA PER ATTIVAZIONE FONDO SOLIDARIETÀ NAZIONALE PER LA PRIMA VOLTA SU EMERGENZA FITOSANITARIA
Per andare incontro alle necessità degli agricoltori e dei vivaisti danneggiati dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa in Puglia, viene stabilita la deroga per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, che segue la dichiarazione di calamità. Viene aumentata la dotazione complessiva del Fondo per le imprese colpite da eventi alluvionali, nonché infezioni di organismi nocivi ai vegetali, con priorità per i danni legati alla diffusione della Xylella fastidiosa, del cinipide del castagno e della flavescenza dorata negli anni 2013, 2014 e 2015: oltre agli 11 milioni previsti per la Xylella, vengono stanziati ulteriori 10 milioni di euro per il 2016 per gli altri interventi. Si arriva così a 21 milioni di euro di dotazione. È la prima volta che questa norma si applica a emergenze fitosanitarie provocate da infezioni degli organismi nocivi, prevista solo per eventi atmosferici. La procedura prevede che la Regione interessata possa fare richiesta di stato di calamità entro 60 giorni a partire dall’adozione delle misure di contenimento o di eradicazione da parte delle competenti autorità nazionali ed europee.
PIOGGE ALLUVIONALI 2014 E 2015: PROROGA DEI TERMINI PER AIUTI
Nei territori colpiti dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità negli anni 2014 e 2015, le imprese agricole danneggiate dalle piogge alluvionali che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi possono accedere agli interventi per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva. Tutte le Regioni interessate, come ad esempio Toscana, Puglia e Liguria, in deroga ai termini stabiliti dal decreto legislativo 102/2004, possono deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi atmosferici, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto.
L’accesso al Fondo viene esteso anche alle avversità atmosferiche caratterizzate da vento forte e ai danni alle scorte di materie prime causati da eventi eccezionali nell’ultimo triennio.
SOPPRESSIONE EX AGENSUD
Per razionalizzare e garantire la realizzazione delle strutture irrigue, in particolare nelle regioni del sud Italia colpite da eventi alluvionali, la gestione commissariale ex AgenSud è soppressa e le relative funzioni sono trasferite ai competenti dipartimenti e direzioni del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
OLTRE 2 MILIONI DI EURO PER IL FONDO SOLIDARIETA’ PER LA PESCA
- Viene finanziato il Fondo di Solidarietà nazionale Pesca con 2,25 milioni di euro per sostenere le imprese del settore colpite da avversità atmosferiche eccezionali dal 2012 all’entrata in vigore della legge di conversione.
- RIFORMA SIAN – L’Agea provvede alla gestione e allo sviluppo del SIAN direttamente o con affidamento a terzi mediante l'espletamento di una procedura ad evidenza pubblica, salvaguardando i livelli occupazionali esistenti di SIN.
COMMISSIONI UNICHE NAZIONALI PER LE FILIERE AGROALIMENTARI
- È prevista, infine, l’istituzione delle Commissioni uniche nazionali (CUN) per le filiere maggiormente rappresentative del sistema agricolo e alimentare, al fine di garantire la trasparenza nelle relazioni contrattuali tra gli operatori di mercato e nella formazione dei prezzi.
Redazione Floraviva
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Ismea, prezzi agricoli invertono la rotta a maggio. Meno 6,4% su aprile, -2% su base annua. Indice “core” segnala effetto deflativo nelle campagne ancora più accentuato (-6,2% annuo)
Dopo quattro mesi di costante ascesa, a maggio i prezzi dei prodotti agricoli registrano un importante cedimento. Lo rileva l’Ismea sulla base dell’Indice dei prezzi agricoli alla produzione elaborato dall’Istituto, attestatosi a 112,5 (base 2010 = 100), in flessione del 6,4% rispetto al livello di aprile e del 2% su maggio 2014.
Per lo stesso mese, le rilevazioni dell’Istituto nazionale di statistica indicano una variazione positiva dei prezzi al consumo dei beni alimentari e bevande, inclusi alcolici, dello 0,1% mensile e dell’1% su base annua, in linea con la tendenza al rialzo già rilevata ad aprile. Entrambe le variazioni sono state confermate oggi dall’Istat con le stime preliminari di giugno.
Anche l’Indice “core” dei prezzi agricoli alla produzione, - depurato dalle voci ortaggi e frutta fresca ed elaborato per la prima volta dall’Ismea a partire da maggio 2015 - con un valore pari a 113,4, registra una variazione negativa sia su base mensile che sul confronto annuo (rispettivamente del -2,8% e del -6,2%). Escludendo le componenti a più spiccata volatilità, la versione “core” dell’Indice Ismea ha il pregio di cogliere la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando la dinamica dei prodotti maggiormente esposti a fluttuazioni e più direttamente influenzati da fattori stagionali.
Il sotto-indice dei prodotti vegetali, che nel complesso ha registrato un andamento negativo su base mensile (-8,4%), ma inflativo su base annua, riflette nel dato congiunturale di maggio soprattutto il calo dei listini di frutta (-13,1%) e ortaggi (-12,2%), determinato dal rialzo delle temperature e dalla maggiore affluenza sul mercato di prodotti stagionali.
In calo su base mensile, seppure in misura più contenuta, le quotazioni di semi oleosi, vini e cereali (-2,3%, -2,9% e -5%). In relazione a questi ultimi i frumenti sono la voce che ha fatto segnare la contrazione più significativa (-7,6%), associata alla poche negoziazioni di maggio, in attesa dei nuovi raccolti.
Nel comparto degli oli di oliva l’indice dei prezzi si è mosso invece in controtendenza, registrando su aprile una crescita dell’1,7%. Più in dettaglio, l’aumento delle quotazioni del lampante (+9,8%) - sul quale hanno influito i rincari del prodotto spagnolo - ha prevalso sulla flessione dei listini dell’extra vergine e degli oli vergini (-1,5%; -3,6%).
Relativamente al comparto zootecnico, i prezzi hanno fatto segnare nel complesso un -2,3% mensile, in un contesto di debolezza sia per gli animali vivi (-3%), ad eccezione degli avicoli, che per i lattiero-caseari (-0,3%).
Su base annua, il calo di 2 punti percentuali dell’Indice generale è la sintesi della tendenza negativa dei prezzi dei prodotti della zootecnia (-9,7% rispetto al mese di maggio 2014) e dei rincari dell’aggregato vegetali (+7,2%), determinati dall’aumento delle quotazioni degli oli d’oliva (+69,4%), degli ortaggi (+13,9%) e della frutta (+9,6%). Registrano al contrario una contrazione su base annua cereali, semi oleosi e vini.
Con il dato negativo di maggio la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l’intera annata 2015 scende al più 1%, dal più 5,5% di aprile. Negativa, e pari a meno 4%, quella elaborata a partire dall’Indice core (era -2,2% ad aprile).
La tabella è consultabile online.
Redazione Floraviva
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Parte oggi il seminario per promuovere il consumo del vero olio extra vergine di oliva italiano di qualità. L’iniziativa, annunciata nel corso di un workshop a Milano e al Sol il salone dell’olio extra vergine di oliva di Verona, è curata da Agenzia ICE di Londra e Unaprol, consorzio olivicolo italiano. Il seminario si terrà presso la Venue Home House della capitale britannica con interventi di Fortunato Celi Zullo direttore dell’Agenzia ICE di Londra, Michele Bungaro, responsabile delle relazioni istituzionali di Unaprol, Fulvio Genovese, area commerciale del consorzio olivicolo italiano. Presentazione dei profili sensoriali con la partecipazione di Judy Rigway, assaggiatore esperto. Simon Poole medico nutrizionista su olio e salute e degustazione e abbinamenti cibo olio extra vergine di oliva italaino a cura di Giorgio Locatelli.
Il mercato britannico è molto sensibile alla qualità del cibo e tra questi anche l’olio extra vergine di oliva. Nel 2014 l’Italia ha esportato in UK oltre 50milioni di sterline di prodotto italiano per un controvalore di 63 milioni di Euro. Il nostro paese è il secondo fornitore di olio di oliva in generale e con la sua quota di mercato, pari al 41%, copre abbondantemente oltre un terzo di tutto l’olio di oliva introdotto in Gran Bretagna. Le prospettive nel settore agroalimentare rimangono positive per gli esportatori italiani con un trend in costante aumento per i prodotti di alta qualità.
“Per essere vincenti sul mercato britannico afferma Antonietta Kelly, trade analyst dell’ufficio Agenzia Ice di Londra - occorre essere flessibili e innovativi; coltivare tradizione e innovazione; puntare su qualità, rispetto per l’ambiente e consumo etico. Cinque consigli utili – aggiunge David Granieri per far cogliere opportunità di mercato interessanti alle imprese olivicole del nostro Paese in Gran Bretagna, che stanno orientando la loro migliore offerta su alcune nicchie di mercato come specialità alimentari e ristorazione di alto livello”.
Redazione Floraviva
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Il 10 giugno workshop Agenzia ICE / Unaprol e si intensifica la collaborazione tra Agenzia ICE e Unaprol, consorzio olivicolo italiano sul mercato di Taiwan. Il 2014 è stato un anno straordinario per le esportazioni italiane di olio di oliva nell’isola stato. In base ai recenti dati pubblicati dall’ istituto di statistica dell’isola le esportazioni di oliva vergine ed extravergine sono aumentate del 100% in valore rispetto all’anno precedente, superando i 17.6 milioni di USD con una crescita del 100% rispetto al 2013; in questo ambito le esportazioni italiane sono state pari a 10.27 milioni di USD. L’Italia si conferma come il maggiore fornitore di Taiwan di olio vergine ed extra vergine con una quota di mercato pari al 58.4%. Dopo il seminario dello scorso anno, e il più recente svoltosi a Verona durante Sol e Agrifood a cura di Chiara Petrò, direttore dell’Agenzia ICE ufficio di Taipei sulle opportunità del mercato di Taiwan, Unaprol torna sull’Isola la prossima settimana con un nuovo seminario e workshop per promuovere l’alta qualità degli oli extra vergine di oliva 100% prodotti in Italia. L’appuntamento Taste of Italy è programmato mercoledì 10 giugno presso l’hotel Westin Taipei con inizio alle ore 9,00 del mattino per concludersi alle 16,30 nel pomeriggio. Il programma prevede un seminario sul mercato mondiale dell’olio di oliva e sulle qualità dell’offerta made in Italy in tutto il mondo. Dopo il seminario si svolgerà una prova di degustazione con prove sensoriali. Nel pomeriggio un workshop con aziende direttamente giunte a Taipei dall’Italia per incontri B2B. Sono previste interviste con la stampa di Taiwan per sensibilizzare il mercato locale dove operano oltre 23 milioni di consumatori. Il reddito pro capite e di circa 21 mila dollari USA e l’Isola ha un PIL che sfiora i 500 miliardi di dollari statunitensi.
Redazione Floraviva
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Hanno dato esito negativo gli esami effettuati su un campione di DNA dell'ulivo sequestrato in Liguria per sospetta Xylella e di cui ieri era stata divulgata la provenienza da un vivaio toscano. E' quanto si ricava dal report diagnostico del Cnr di Bari, chiamato ad accertare con le sue strutture se la pianta sequestrata fosse o meno esposta al batterio killer. Una notizia che la Regione Toscana, con il suo assessorato all'agricoltura, sottolinea con forza a tutela dell'olivicoltura regionale. Non solo in questi mesi sono stati intensificati i controlli sui vivai toscani, con risultati sempre negativi, ma negativo è risultato anche il caso ligure che si è voluto collegare alla Toscana. Il governo regionale, in ogni caso, chiede che sia fatta chiarezza su quanto accaduto, per i danni che può aver provocato all'immagine del vivaismo toscano.
Scatica il report del Cnr di Bari
Redazione floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Con cambiamento climatico per la prima volta si è iniziato a produrre in Italia frutta esotica, dalle bananeon all’avocado mentre negli ultimi trenta anni il vino italiano è aumentato di un grado ma si è verificato nel tempo anche un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l'ulivo che è arrivato sulle Alpi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che, con l’arrivo del caldo, ha messo in mostra dal vivo i nuovi “frutti” Made in Italy del cambiamento climatico ad Expo nel padiglione della Coldiretti “No farmers no party” all’ingresso sud all’inizio del Cardo sul lato opposto all’albero della vita. Che l’Italia abbia la febbre è confermato dalla tendenza al surriscaldamento con ben nove dei dieci anni più caldi della storia che sono successivi al 2000. Dopo il 2014 che è stato il piu’ bollente di sempre nella top ten degli ultimi 210 anni ci sono - precisa la Coldiretti -2003, 2007, 2012, 2001, poi il 1994, 2009, 2011, 2000 e 2008, sulla base dei dati Isac Cnr
Redazione Floraviva