Appunti utili del mese
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- Scritto da Andrea Vitali

In questo mese tutta la natura trae giovamento dalle temperature miti e, talvolta, piovose: le piante si riempiono di fiori e la primavera si fa sentire in tutta
la sua bellezza. Nel giardino è giunto il momento di seminare prati su terreni già preparati con miscele di sementi appropriate.
Al primo mattino o al tramonto, si consigliano frequenti annaffiature, a cui dovranno seguire leggere concimazioni e falciature, non troppo nette. Aprile è il mese migliore per mettere a dimora in pieno campo le varie specie di cavolo, recita infatti il detto: “Chi pon cavolo d’aprile, tutto l’anno se ne ride”. Si infrascano poi i piselli rampicanti e i cetrioli da sottaceto, si concima la carciofaia e si pianta l’asparagiaia.
È tempo anche di trapiantare i cavoli, i cetrioli, le melanzane, i meloni, i sedani, le insalate, le zucchine, i peperoni e i pomodori. Mentre, a dimora, si seminano basilico, bietola, barbabietola rossa, radicchio, rucola, spinaci, prezzemolo e cicoria. A fine mese ricordiamoci di seminare i fagioli burrini e quelli da sgranare. Nel frutteto i primi del mese terminano gli innesti a spacco, e, a partire da metà aprile, si può provvedere a eseguire quelli a “occhio”. Si realizzano anche i trattamenti antiparassitari primaverili.
Chi possiede un vigneto deve provvedere invece a svolgere i trattamenti contro la peronospora e l’oidio con poltiglia bordolese e altri prodotti acuprici, rameici e con zolfo bagnabile. Nell’oliveto, infine, si prosegue alla potatura dell’olivo. Si eseguono anche qui trattamenti con formulati rameici contro il cosiddetto occhio di pavone, che si manifesta solitamente sulle foglie con macule dalla forma rotondeggiante e dal colore grigio-bruno. In presenza di fumaggini della cocciniglia sarà bene effettuare trattamenti con oli bianchi e leggeri all’1,5-2 %. Il sole di questo aprile sorgerà alle ore 6.06 e tramonterà alle 20.18; il giorno si allunga così di cinque ore e tredici minuti rispetto al 22 dicembre.
Redazione Floraviva
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Così recita il proverbio che ci avverte che durante questo mese si dovranno terminare le operazioni di potatura. Nel vigneto, infatti, una volta terminate queste ultime, si inizierà il controllo delle infestazioni. Facendo attenzione alle sorprese meteorologiche che spesso marzo “pazzerello” riserva, si può iniziare a seminare barbabietola da zucchero, girasole, mais e soia, piantando nuovi prati e medicai. Nell’orto, dalla seconda metà del mese, provvederemo a piantare a dimora, all’aperto, le patate. Semineremo cavoli, basilico, bietole, ravanelli, radicchi, spinaci, prezzemolo, valerianella, lattughe e rucola. Invece, in vasetti o in alveolati si potranno seminare la lattuga romana, i peperoni, i pomodori, i cetrioli, le melanzane, le zucchine, il sedano, il melone e l’anguria. Chi possiede un frutteto può iniziare i trattamenti antiparassitari contro acari, seccumi, bolla del pesco, ticchiolatura e carpocapsa. Ricordiamoci che questo è anche il periodo in cui si terminano le concimazioni organico-minerali dei terreni. Marzo è poi il mese delle piante aromatiche: si trapianteranno allora lavanda, menta, origano, rosmarino, cren, timo, rabarbaro e valeriana. In giardino invece si provvederà a ripulire e a rinvasare gerani, ortensie, gelsomini, fucsie e varie piante da appartamento, riparate nei tepidari. Siamo giunti ormai al termine della potatura delle rose e della semina delle piante annuali a fioritura estiva. Per divisione dei cespi si moltiplicheranno cosmea, campanule, iperico e phlox. Chi possiede anche degli animali da cortile potrà integrare la loro alimentazione secca con erba fresca: come ad esempio per i conigli, utilizzando erba piuttosto appassita per non creare loro disturbi gastrointestinali. Il pollame può finalmente pascolare all’aperto, su terreni erbosi e ombreggiati.
Redazione Floraviva
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Durante questo mese chi possiede un orto e un giardino potrà iniziare a seminare, piantare e trapiantare, ovviamente soltanto nel caso in cui le gelate siano finite. Per chi possiede un frutteto, è tempo di potare gli alberi da frutto, quali melo, susino, pero e arbusti da bacca. Nelle giornate più miti si potranno seminare carote, ravanelli, prezzemolo, rafano, cipolle e spinaci, provvedendo a proteggere le superfici seminate con stuoia e telo. Si dissoderanno in superficie i filari, eventualmente mischiando compost al terreno. Il raccolto di febbraio è ricco degli ortaggi tipici della stagione invernale, tra cui diverse varietà di cavoli e il cavolfiore. Potrete così raccogliere barbabietole, carciofi, broccoli, cardi, cicoria, cime di rapa, finocchi, invidia, porri, radicchio, ravanelli, rucola, valeriana, scorzonera e spinaci. Non mancheranno poi le erbe aromatiche sempreverdi e resistenti al freddo, come la salvia e il rosmarino. Si potrà procedere con il trapianto delle piante perenni a fioritura precoce, come le primule, e dei primi cespugli da frutta. Chi possiede una serra può già cominciare con la semina delle verdure. Alcuni tipi di verdure, quali spinaci, carote, prezzemolo, possono essere invece già seminate all’aperto. In giardino si potranno piantare le primule, le viole del pensiero e le pratoline. Si provvederà poi alla potatura degli arbusti ornamentali, dei salici e delle siepi.
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L'usanza, rigorosamente da rispettare, è il bacio di buon auspicio nel periodo di Natale sotto il vischio bianco, Viscum album. Piccolo cespuglio sempreverde, parassita, vive a spese dell'acqua e dei sali minerali delle piante che lo accolgono: pioppi, tigli, olmi, meli e anche alcune conifere. Il vischio quercino invece, quello con le bacche gialle dai riflessi dorati, predilige le grandi querce. Entrambi non possiedono normali radici, ma piccoli organi assorbenti che si infiltrano nei tessuti dell'ospite. Le bacche, tossiche per l'uomo, sono una vera prelibatezza pre gli uccelli che se ne cibano, trasportandole e depositandole nelle intercapedini del ramo di una pianta. dove iniziano a germinare. Volendo, il vischio può essere coltivato facilmente seminandolo con la Luna calante a dicembre. Il seme contiene una sostanza vischiosa che funziona infatti da colla, ma non bisogna metterlo a terra, bensì nella spaccatura di un ramo della pianta prescelta dove germinerà. Da tempi remoti è considerato pianta sacra e dono degli dèi, capace di tenere lontane le disgrazie e malattie. Naturale dunque che diventasse poi un irrinunciabile portafortuna.
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Dalla seconda metà di gennaio è possibile infatti prepararsi alla semina delle varietà di cui si desidera raccogliere i frutti durante i mesi successivi come basilico, carote, cipolle, crescione, lattuga, melanzane, peperoni, pomodori, prezzemolo, radicchio, ravanelli, rucola o sedano. Nelle regioni dal clima rigido sarà opportuno effettuare la semina in semenzaio. Proprio per ciò che riguarda la protezione dal gelo, si dovrà porre particolare attenzione alla semina di pomodori, melanzane, rucola, peperoni e basilico. Se il rischio delle gelate si sarà allontanato, si potrà procedere alla semina, direttamente su terreno, di piselli, fave e carote. Nel mese di gennaio è inoltre possibile dedicarsi al trapianto dei carciofi e dei bulbi di aglio e di cipolla. Non dimentichiamoci poi di raccogliere le erbe aromatiche da essiccare o da utilizzare fresche in cucina. Si potrà inoltre raccogliere il cavolo nero di Toscana, i cavoli invernali, i porri ancora presenti; nelle zone a clima mite sarà già possibile raccogliere bietole e verdure a foglia seminate a fine estate, quali radicchi, finocchi, ravanelli e spinaci. Fra i lavori da svolgere ci sarà la ripulitura delle aiuole dai residui di vegetazione, il ripristino del sistema di fossi di scolo principali e la cura delle pendenze al fine di favorire lo scolo delle acque piovane. Si dovrà poi eseguire la vangatura e interrare il letame, il compost e la concimazione minerale di fondo, aggiungendo, eventualmente, sabbia silicea nei terreni argillosi per migliorare la tessitura del terreno.
Redazione Floraviva