EXPORT VIVAISMO: CRESCITA CONTENUTA E LA COMPETIZIONE ACCELERA
- Andrea Vitali
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in Il vivaista

Vivaismo: nel primo semestre 2025 l’Italia esporta piante vive per 665 milioni di euro (+1,5%). L’insegna della crescita rallenta. Indicatori negativi da UK e Svizzera. ANVE, ICE e Nomisma spingono per un osservatorio di filiera.
A GreenItaly 2025 si fa il punto sul mercato estero
C’è chi parla di “rimbalzo tecnico”, chi di ripartenza. Ma i numeri del florovivaismo italiano nel primo semestre 2025 raccontano altro: una crescita contenuta, un contesto più affollato, una bilancia commerciale meno brillante.
Il convegno "Il verde che esporta " promosso da ANVE a Flormart GreenItaly il 16 ottobre, ha messo sul tavolo l’analisi più aggiornata. In platea vivaisti, buyer e rappresentanti istituzionali. Sul palco, un parterre tecnico-istituzionale che ha offerto chiavi di lettura, non solo slide.
ANVE: vent’anni di presenza e orgoglio di filiera
Apre i lavori Luigi Pagliani, presidente ANVE:
«Un’associazione solida, che da quasi vent’anni sostiene con orgoglio il florovivaismo italiano».
Poi il ringraziamento a ICE, partner strategico nella promozione estera e nella costruzione di percorsi di formazione e orientamento. «Un sostegno – ha detto – che si è tradotto in risultati concreti e strumenti come lo studio oggi presentato».
ICE: buyer, portali, missioni. Ma serve un salto di sistema
Il microfono passa a Brunella Saccone, responsabile agroalimentare ICE. Niente dati, solo messaggi.
«Non facciamo economia – dice – ma creiamo occasioni. Spostiamo buyer da 29 Paesi, promuoviamo fiere, attiviamo contatti. Il florovivaismo ha un potenziale export ancora non pienamente espresso».
E annuncia le leve ICE per il comparto:
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incoming mirati su eventi strategici (Euroflora, MyPlant, GreenItaly)
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missioni istituzionali e imprenditoriali
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Phytoweb, il portale tecnico-normativo sull’export fitosanitario
Ferretti (CONAF): qualità sì, ma anche margini e giustizia economica
Bastano piante belle e sostenibili? No, serve che “valgano il giusto”. Lo ribadisce Renato Ferretti, vicepresidente CONAF. «Sostenibilità, compatibilità ambientale, ma anche prezzo equo. Altrimenti la filiera si spezza, e con lei il presidio economico dei territori». Parole dirette, applaudite dai presenti.
Bozzi (Collegio Periti Agrari): sinergie che crescono
Il saluto tecnico è affidato a Giorgio Bozzi, in rappresentanza del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati. Riafferma la collaborazione con ANVE, attiva da anni in occasione di fiere, convegni e iniziative tecniche.
Lunati (Nomisma): numeri reali, quadro competitivo
La parte attesa è quella di Fabio Lunati di Nomisma. Porta con sé i dati del primo semestre 2025 elaborati su base Istat, ma riletti con un metodo costruito insieme ad ANVE con particolare attenzione al Codice doganale 06.02, che comprende:
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Piante vive (comprese le radici e il micelio di funghi)
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Piante da esterno, da frutto, ornamentali e miceli
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Esclude fiori recisi, bulbi, sementi e altri prodotti floricoli, classificati altrove
Questa delimitazione statistica consente un focus puntuale sul vivaismo italiano destinato all’export, con lettura comparata tra aree merceologiche e competitor internazionali.
Risultati:
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Export vivaismo totale: 665,7 milioni € → +1,5%
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Export piante da esterno: 391,5 milioni € → +6,1%
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Peso delle piante da esterno sul totale: 58,8%
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Cresce anche l’import: 280,4 milioni € → +6,1%
Il saldo resta positivo, ma si assottiglia. E inizia a fare rumore.
Focus Regno Unito: cresce il mercato, l’Italia perde terreno
La parte più analitica riguarda il Regno Unito. L’import di piante da esterno sale da 296 a 321 milioni (+8,5%), ma la quota italiana scende dal 12% all’11,2%.
«Cresciamo, ma meno degli altri», sintetizza Lunati. «Serve capire se il sorpasso è olandese, spagnolo o di nuovi player extra-UE. Ma intanto perdiamo quota su un mercato che resta strategico».
Svizzera: la Spagna guadagna, l’Italia arretra
Stesso schema per la Svizzera. Mercato stabile, ma l’export italiano cala del 4,4%. La Spagna cresce, segnale da non sottovalutare.
Osservatorio nazionale: da proposta a urgenza
Il messaggio finale è netto: «Non possiamo più navigare a vista», dice Lunati.
Serve un Osservatorio Nazionale del Florovivaismo che garantisca:
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raccolta omogenea e tempestiva di dati
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lettura competitiva dei mercati
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supporto operativo alle imprese e alle politiche
Lo diciamo da anni – dal 2008, per chi tiene il conto – e forse stavolta il momento è davvero quello giusto.
Andrea Vitali – Floraviva.it / Il Vivaista
© Floraviva.it – riproduzione riservata | 11 ottobre 2025