Lo studio-denunciadellaCia-AgricoltoriItalianisuglieffettidellapoliticaeuropeanell'agricolturaitaliana fa emergere un datoimportante: in Italia il 20% deibeneficiaridell'attuale Pac ricevel'85,7% dellerisorse, mentre i fondirimanenti (14,3%) sonodadistribuirsiall'80% degliagricoltori.
Lo squilibrioevidentemuovedaunaseriedisceltestrategichesbagliatealla base dell'attualeriforma, cheaccompagnerà i produttorifino al 2020. Per ilpresidentediCia – AgricoltoriItaliani, Dino Scanavino, la burocrazia continua a pesaresullagestioneaziendale del settore e determinaunasituazioneallarmantechefrenagliinvestimenti e rallenta i processidiammodernamento.
Per Cianellaregolamentazione post 2020 sidovràriorganizzareanche la politicadisvilupporurale, datochegliagricoltori non hanno la forza per sfruttare le potenzialitàdellemisure del secondopilastrodella Pac: gliinterventihannoinfattiriguardato solo 162milaprogetti.
La sopravvivenzadelleimpreseèperòfunzionaleall'utilizzodellerisorse del primopilastro, dicuihannobeneficiatooltre 1,2 milionidiaziende (secondo lo studio Cia). Gliunicistrumenticheassicuranoilmantenimento e lo sviluppodelleattivitàproduttivesonospessoilpagamentounico, gliinterventi per piccoliagricoltori e ilsostegnoaccoppiato.
Per Scanavinodunqueservirebbeuna Pac ex novo chepossaessereelementounificantedeipopolieuropei, mitigandoildiffondersideipopulismi e assumendo un ruolocentralenellagestione e nell'occupazionedeimigranti. Questaè per ilpresidenteCial'ultimapossibilitàditornare a crescere e garantirebenessereallacollettività.