J.L. HEYDERT: IL GIARDINIERE OLANDESE CHE TRASFORMO' POTSDAM

Joachim Ludwig Heydert portò a Potsdam il gusto olandese per il paesaggio, creando giardini, grotte e vivai che riflettono un'arte botanica raffinata e visionaria.
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Joachim Ludwig Heydert, nato nel 1717 da una famiglia di giardinieri, è una figura chiave nella storia del paesaggio tedesco del Settecento. Dopo una lunga formazione tra Charlottenburg, la Sassonia e la Danimarca, si stabilì per 17 anni nei Paesi Bassi, dove curò i giardini del celebre parco di Tulpenburg, noto per le sue straordinarie grotte decorative composte da conchiglie, vetri e coralli. Proprio lì, nel 1755, Federico II di Prussia lo conobbe incognito e lo volle al suo servizio.
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Arrivato a Potsdam nel 1756, Heydert dovette affrontare subito le difficoltà della Guerra dei Sette Anni, ma si guadagnò presto la fiducia del sovrano. Tra le sue prime opere vi fu un giardino alla maniera olandese tra la Neue Bildergalerie e l’Orangerie di Sanssouci, con berceaux di tigli, pareti di grotte e parterre decorati con vetri colorati. Heydert fu incaricato anche della manutenzione del Lustgarten, delle vie alberate cittadine e della progettazione di spazi come il giardino anglo-cinese della Casa Cinese. La sua capacità di fondere estetica barocca, naturalismo olandese e decoro minerale lo rese il perfetto interprete della visione prussiana del giardino.
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Nel 1764 acquistò una grande proprietà extra moenia, di fronte alla porta di Nauen, dove fondò la prima vera vivaistica urbana di Potsdam: un centro per la produzione di alberi, bulbi e frutta destinati sia ai giardini reali sia alla vendita privata. In un’epoca in cui i tigli venivano ancora importati dall’Olanda, Heydert propose vivai locali per ridurre i costi e rafforzare l’economia del verde. Il suo vivaio privato – chiamato Blumisterei – riforniva i giardini di tulipani, giacinti e frutti esotici, tra cui l’ananas, la cui coltivazione divenne un simbolo di prestigio.
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Accanto a lui lavorò anche il nipote Conrad Pleymert, istruito dallo zio per raccoglierne l’eredità. Pleymert divenne responsabile della cosiddetta “casa dell’ananas” vicino al Grünes Gitter, mentre Heydert, ormai anziano, si ritirava gradualmente. La sua vita privata fu movimentata: tre matrimoni, due figli in età avanzata, e una biblioteca e collezione di conchiglie che testimoniano la sua finezza culturale.
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Alla sua morte, nel 1794, Heydert fu sepolto nella chiesa di Stolpe, dove la famiglia fece erigere una cripta. Il suo lascito non è solo materiale – una villa, vivai, strumenti e oggetti preziosi – ma soprattutto culturale: un modo di concepire il giardino come opera d’arte, scienza e commercio. La villa presso la porta di Nauen, trasformata nel XIX secolo in stile neorinascimentale, è ancora oggi memoria tangibile del “giardiniere olandese” di Potsdam.
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Joachim Ludwig Heydert fu più di un cortigiano del paesaggio: fu un innovatore silenzioso che, con piante, pietre e vetri, compose un’opera verde che ancora oggi ispira.
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AnneClaire Budin