PREBEN JAKOBSEN: IL MAESTRO DANESE DEL PAESAGGIO MODERNO
- da AnneClaire Budin

Preben “Ben” Jakobsen (1934-2012) portò in Gran Bretagna rigore nordico e creatività botanica, impattando giardini storici, campus, parchi aziendali e spazi pubblici con eleganza moderna.

Preben Jakobsen nacque in Danimarca nel 1934 e si formò come orticoltore presso i Royal Botanic Gardens di Kew, immerso nell’eccellenza vivaistica britannica. Tornato in patria, completò gli studi in Architettura del Paesaggio all’Accademia Reale di Belle Arti di Copenaghen sotto la guida di protagonisti come C.T. Sørensen, Steen Eiler Rasmussen e Sven Ingvar Andersson. Questo doppio background gli conferì un approccio unico, fondato sulla padronanza tecnica e sulla ricerca botanica.
Nel 1961 Jakobsen si trasferì definitivamente in Inghilterra per lavorare con Eric Lyons in Span Developments. Qui sperimentò un linguaggio progettuale ispirato al modernismo nordico, caratterizzato da ordine, geometria e un uso espressivo delle piante. La sua formazione gli permise di coniugare struttura e spontaneità vegetale, creando spazi rigorosi ma vibranti.
Nel 1969 fondò con la moglie Maggi lo studio Jakobsen Landscape Architects and Photographers, poi noto come Jakobsen Landscape Architects. Pur mantenendo uno studio di dimensioni contenute, Jakobsen collaborò con alcuni dei più importanti architetti britannici degli anni ’70-’90. Il suo portfolio includeva il restauro di giardini storici, interventi in complessi residenziali, campus universitari, parchi pubblici e innovativi business park. A testimonianza del suo valore, nel 1993 ricevette la Gold Medal del Landscape Institute, un riconoscimento attribuito solo a pochissimi padri fondatori del paesaggio moderno.
Docente e saggista, Jakobsen tenne conferenze in patria e all’estero e pubblicò articoli su riviste di settore. Difensore convinto dell’arte paesaggistica, sosteneva che progettare fosse prima di tutto un esercizio di rigore e competenza tecnica. Ispirandosi alle forme cellulari della natura e alle arti contemporanee, prediligeva geometrie chiare e dettagli di qualità elevata.
Nonostante il successo, il suo carattere deciso e un approccio talvolta spigoloso lo resero figura fuori dai circuiti accademici più convenzionali. Dal 1997 scomparve dalla scena professionale e, al momento della sua scomparsa nel 2012, ricevette poche commemorazioni. Oggi il suo patrimonio progettuale, spesso poco considerato nell’era digitale, merita nuova attenzione: i suoi giardini e parchi, perfettamente calibrati, restano modelli di modernità e maestria vivaistica, da riscoprire e preservare nel tempo.
AnneClaire Budin