GREENITALY 2025: BUONA LA PRIMA, MA IL FLOROVIVAISMO ATTENDE CONFERME
- Andrea Vitali

Si è chiusa a Parma la prima edizione del salone sul verde urbano. Ottima logistica, espositori cauti. Prossima edizione già fissata: 7-9 ottobre 2026.
Una partenza promettente
Greenitaly ha debuttato a Fiere di Parma dal 15 al 17 ottobre con buoni numeri internazionali – operatori da oltre 30 Paesi – e una regia che ha saputo valorizzare il verde come leva strategica per la città del futuro. La redazione di Floraviva, presente in visita, ha apprezzato in particolare la logistica del polo fieristico, ampia, funzionale e ben posizionata: la stessa infrastruttura che ospita il Cibus, con parcheggi comodi e accessibilità favorevole anche per buyer esteri.
Stefano Mosconi, CEO di Fiere di Parma, ha dichiarato:
“Greenitaly ha dimostrato che esiste uno spazio concreto per un nuovo salone del verde, orientato all’innovazione e al dialogo internazionale. È solo il primo passo: vogliamo crescere insieme agli attori del settore, ascoltando le loro esigenze.”
Operatori cautamente fiduciosi
Un solo padiglione per un comparto che in Italia vale 3,2 miliardi di euro ha però suscitato qualche riserva sulla portata dell’evento rispetto al potenziale del settore.
Nel corso della visita, Floraviva ha raccolto le impressioni di espositori rappresentativi, prevalentemente vivaisti, e di alcuni visitatori qualificati, tra cui buyer internazionali e nazionali, garden center e giardinieri. Tutti hanno espresso un cauto ottimismo, riconoscendo la qualità organizzativa e le potenzialità del format. Per un comparto che punta all’internazionalizzazione, è chiara la necessità di confermare la presenza attiva già dalla prossima edizione, pena la dispersione di interesse da parte dei visitatori B2B.
Non è mancato un certo rimpianto per le aspettative – forse eccessive – legate alla successione di Flormart, che molti speravano si concretizzasse in una maggiore affluenza e in un numero più rilevante di espositori e contatti commerciali.
Sinergie mancate, scelte da rivedere
La contemporaneità con Mercanteinfiera, storica manifestazione dedicata ad antiquariato, modernariato e collezionismo, non ha prodotto effetti sinergici rilevanti per una fiera come Greenitaly, orientata esclusivamente al B2B e al paesaggio professionale. L’afflusso registrato da Mercanteinfiera – circa 55.000 ingressi – ha avuto un impatto marginale sugli operatori del verde, generando aspettative disattese sul fronte dei contatti utili.
Diversamente, una collaborazione con il Salone del Camper, che si è svolto appena un mese prima (12–20 settembre 2025) sempre a Fiere di Parma, avrebbe potuto generare un’interazione virtuosa. Il Salone, infatti, richiama un pubblico europeo orientato all’outdoor, al campeggio e all’abitare sostenibile, target naturalmente affine ai temi trattati da Greenitaly: infrastrutture verdi, paesaggio, progettazione urbana e turismo slow.
Greenitaly ha comunque acceso i riflettori su temi chiave come infrastrutture verdi, adattamento climatico, città spugna e neutralità carbonica. Ora serve costruire una rete fieristica più solida, capace di sostenere una visione unitaria del verde come infrastruttura economica e ambientale.
Premiati i progetti green più innovativi
Durante l’ultima giornata è stato assegnato il premio del concorso dedicato alle migliori idee progettuali e realizzazioni verdi presentate in fiera. A ricevere il riconoscimento, progettisti, paesaggisti e imprese che si sono distinti per creatività, sostenibilità e impatto positivo sullo spazio urbano.
Andrea Vitali – Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 21 ottobre 2025