RAPPORTO IRPET TOSCANA: FLOROVIVAISMO +3,5% A VALORE, MA L’OCCUPAZIONE CROLLA DEL 10%
- Andrea Vitali

Nel 2024, mentre il florovivaismo segna un +3,5% a valore e la silvicoltura un modesto +1,1%, entrambi i settori registrano un brusco calo dell’occupazione: -2,9% e -7,5% per i floro-vivaismo, -9,8% e -23,8% per i lavoratori forestali. lo rileva l’ultima nota congiunturale irpet di settembre.
Bene anche secondo Irpet la Toscana agricola del 2024 che torna a crescere. Il Rapporto IRPET appena pubblicato, confronta i dati dell’annata 2023 con quelli dell’anno 2024. La produzione cresce del +3,6% e il valore aggiunto del +9,4%. Ma a fare notizia sono i due comparti che, nonostante la crescita a valore, perdono lavoro: florovivaismo e silvicoltura.
Nel dettaglio, il florovivaismo cresce del +3,5% (a prezzi correnti) spinto dall’aumento dei prezzi, ma perde il -2,9% delle posizioni di lavoro e il -7,5% degli avviamenti con una contrazione complessiva della forza lavoro che si attesta intorno al 10%, considerando sia le posizioni perse sia i mancati nuovi avviamenti rispetto al 2023. Peggiore il quadro della silvicoltura, con un incremento produttivo dell’1,1% ma una caduta occupazionale del -9,8% e -23,8% rispettivamente. Un campanello d’allarme da non ignorare, soprattutto in due settori vicini per territorio, risorse e presidio ambientale.
A rendere il dato ancora più evidente è il confronto con gli altri comparti: la vitivinicoltura cresce del +5,4% in occupazione, l’olivicoltura del +13,5%, l’orticoltura del +5,7%. Anche la cerealicoltura, nonostante un calo produttivo (-33% per i cereali), torna a creare lavoro: +7,8% di posizioni e +5,1% di avviamenti.
In controtendenza rispetto al florovivaismo, si colloca il comparto delle giovani piante, classificato come “riproduzione piante”: un settore altamente specializzato e ad alto contenuto tecnologico, che cresce sia sul fronte delle posizioni di lavoro (+6,5%) sia su quello degli avviamenti (+8,3%). Pur non avendo il peso specifico del florovivaismo in termini di PLV e di superficie agricola utilizzata, dimostra come l’innovazione e gli investimenti in competenze possano generare ricadute occupazionali significative.
La ripresa dell’agricoltura regionale è guidata da colture ad alto valore aggiunto, ma la tenuta occupazionale resta il vero termometro della salute del settore. Per florovivaismo e silvicoltura, questa tenuta oggi manca.
Fonte dati: IRPET, Nota congiunturale n. 35, settembre 2025. Elaborazioni su dati ISTAT e SIL.
Andrea Vitali