Il vivaista

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Dal 15 al 17 ottobre 2025 il Palaverdi ospiterà Greenitaly, evento dedicato al florovivaismo, al verde urbano e alla sostenibilità, promosso da Fiere di Parma con l’esperienza maturata su Flormart.

È stata presentata a Genova, in occasione di Euroflora 2025, la nuova manifestazione fieristica Greenitaly, organizzata da Fiere di Parma e rivolta al settore B2B del florovivaismo italiano e del verde urbano. L'appuntamento è in calendario dal 15 al 17 ottobre 2025 presso il Palaverdi di Parma, in concomitanza con il primo weekend di Mercanteinfiera.

Greenitaly nasce in continuità con l’esperienza maturata da parte del team organizzativo nella gestione di eventi come Flormart, che nel frattempo avvia una nuova fase di rilancio. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire un ulteriore spazio di incontro professionale per operatori, progettisti, istituzioni e imprese, in un momento di particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e all'innovazione nel verde urbano.

Alla presentazione ufficiale di Greenitaly, ospitata nella Sala Erica del Padiglione Blu "Jean Nouvel" di Euroflora, hanno partecipato figure di rilievo del settore come Alessandro Lanteri (Distretto Florovivaistico della Liguria), Giovanni Minuto (CERSAA Albenga), Gianluigi Nario (CIA Savona) e Gloria Oppici, Brand Manager di Greenitaly, con la moderazione di Renato Ferretti, Direttore di Lineaverde. L'incontro ha evidenziato il ruolo sempre più strategico del verde nelle città smart e nei progetti di rigenerazione urbana.

Il programma di Greenitaly prevede talk, incontri e case histories internazionali, tra cui il progetto di riqualificazione verde del quartiere fieristico parmense firmato dall’architetto João Ferreira Nunes, nell’ottica di coniugare business, cultura e innovazione sostenibile.

Il percorso di presentazione di Greenitaly proseguirà con tappe internazionali già a maggio a Londra e a Parigi (evento Jardin Jardin), grazie al supporto di ICE e al network internazionale di Fiere di Parma.

Redazione

A Firenze 60 top manager per “Obiettivo Italia 2025” di Intesa Sanpaolo. Crescita, dazi e nuove rotte per l’export e rischio delocalizzazione. Il vivaismo toscano si riorganizza con un progetto da 25 milioni.

A due settimane dalla tappa fiorentina di “Obiettivo Italia 2025”, il roadshow promosso dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, emergono i contorni di una Toscana sempre più strategica nel quadro dell’internazionalizzazione economica. Con un +13,6% di crescita dell’export nel 2024 – pari a 7,6 miliardi in più – la regione si è affermata come locomotiva italiana sui mercati esteri, grazie alla spinta di farmaceutica (+33,8%), oreficeria (+102,7%), meccanica, agroalimentare e cantieristica.

Firenze ha ospitato 60 imprenditori del Centro-Nord per discutere le nuove traiettorie dell’economia, con una lente sui rischi globali e le opportunità offerte dalla rimodulazione del PNRR e dal calo dei tassi di interesse previsto per il 2025. L’analisi di Giovanni Foresti, responsabile Regional Research di Intesa Sanpaolo, ha messo in evidenza un potenziale rimbalzo dei consumi interni, pur in un contesto ancora fragile. La visita della premier Meloni a Trump e i nuovi dazi USA aprono però scenari d’incertezza, soprattutto per l’export agroalimentare e florovivaistico, tradizionalmente orientato ai mercati transatlantici.

E proprio qui si colloca la riflessione più strategica per il Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia, cuore del florovivaismo europeo, che non ha beneficiato del recente boom dell’export toscano. Il comparto, dopo il boom pandemico da autoconsumo verde, attraversa una fase di transizione verso modelli più sostenibili e internazionali. A rilanciarlo è l’ambizioso progetto “Vivaismo nel Futuro Sostenibile”, promosso da AVI (Associazione Vivaisti Italiani) e approvato nell’ambito del Decreto Interministeriale n. 0461776 del 18/09/2024, per un investimento complessivo di 25 milioni di euro.

Il progetto, strutturato in cinque assi strategici, punta a ridurre il fabbisogno idrico e l’uso di fitofarmaci, aumentare la produzione di energia rinnovabile, migliorare il welfare aziendale e digitalizzare i processi. Tra gli obiettivi: invasi aziendali per la raccolta delle acque piovane, sistemi irrigui intelligenti, software avanzati per la gestione vivaistica, sostituzione di materiali non eco-compatibili e rimozione di elementi pericolosi come il cemento-amianto. Una visione industriale che intende trasformare e rilanciare il distretto in un polo d’eccellenza green e competitivo a livello europeo.

La case history toscana mette in luce anche un altro fronte: la reattività delle imprese ai dazi USA. Un’indagine di Intesa Sanpaolo mostra un’alta propensione a diversificare mercati e aprire filiali negli Stati Uniti. Medio Oriente, India e Nord Africa si affermano come nuove rotte per l’export, in risposta al rischio, comunque concreto di delocalizzazione. Intesa Sanpaolo, con la sua presenza capillare tra Ancona, Firenze e Bologna-Parma, supporta oltre 1.600 clienti corporate del Centro-Nord con impieghi per 6 miliardi di euro, promuovendo un modello di crescita sostenibile fondato su innovazione, consulenza e radicamento territoriale.

Un modello di sinergia tra finanza, impresa e territorio che guarda lontano, e in cui anche il vivaismo può ritrovare slancio se saprà agganciare i driver della trasformazione green e digitale.

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Andrea Vitali

Il sottosegretario del MASAF Parizio Giacomo La Pietra annuncia che Londra non considererà più il fitofago una minaccia; svolta frutto del lavoro avviato dal G7 e nella visita a Pistoia con CREA e Distretto rurale Vivaistico ornametale di Pistoia. Salvata una fetta importante dell’export vivaistico italiano.

«Un risultato che premia il lavoro di squadra e l’ascolto del settore»: così il sottosegretario al Masaf Patrizio Giacomo La Pietra commenta la notizia che il Regno Unito si avvia a deregolamentare il parassita Pochazia shantungensis, che nell’autunno 2024 aveva causato la distruzione di oltre 40 carichi di alberi per un danno stimato in centinaia di migliaia d'euro. Il sottosegretario chiarisce che si tratta di una decisione che salva una fetta importante del fatturato export dei vivaisti italiani, spesso penalizzati da barriere fitosanitarie sproporzionate. La scelta britannica segue l’analisi del rischio fitosanitario (PRA) del Defra, che ha escluso la possibilità per il parassita di insediarsi nel clima del Regno Unito o di arrecare danni in coltivazioni protette. La Pietra ricorda come l’attenzione al caso sia stata attivata già durante i lavori del G7 agricolo e consolidata nella visita del 24 gennaio 2024 a Pistoia, insieme e grazie al supporto presidente del CREA Stefano Rocchi e ai vivaisti del distretto ornamentale, con la costituzione di una task force alla quale ha preso a parte il presidente del distretto Francesco Ferrini. Il Defra ha aperto una consultazione pubblica, attiva fino al 24 aprile, dopodiché le piante non saranno più distrutte alla frontiera. Maggiori informazioni e possibilità di invio di commenti sono disponibili tramite il Portale sulla Salute delle Piante: https://planthealthportal.defra.gov.uk/pests-and-diseases/pest-risk-analyses/.

Andrea Vitali


A Firenze tre pini caduti in sette giorni. Ferrini denuncia: "Non mancano strumenti, ma regna la frammentazione. Troppe ideologie, pochi fatti. Serve un’alleanza tra esperti, ora o mai più."

Tre pini crollati in pochi giorni, nella sola Firenze, senza feriti ma con danni materiali, sono bastati a riaccendere una questione che il mondo tecnico non può più rimandare: quella della gestione degli alberi in ambito urbano. A rilanciare con forza il tema è stato il prof. Francesco Ferrini, accademico e divulgatore autorevole in campo arboricolo, che in un recente intervento pubblico ha chiamato a raccolta tutta la filiera di competenze coinvolte – dagli agronomi agli arboricoltori, dai forestali ai fitopatologi, fino a tecnici comunali e funzionari – per costruire finalmente una vera alleanza professionale, operativa, al servizio del verde urbano.

Il suo è un appello schietto, che parte da un dato concreto: alcuni degli alberi crollati erano stati sottoposti a prove di trazione controllata, senza che venissero rilevate criticità strutturali. Un fatto che, a detta dello stesso Ferrini, deve spingere a un’onesta riflessione su quanto realmente conosciamo dei meccanismi di stabilità arborea e su come migliorare la nostra capacità di previsione e prevenzione. La gestione degli alberi in città – dove l'interazione con le persone, le infrastrutture e gli eventi climatici estremi è costante – richiede un salto di qualità. Non solo nei metodi, ma nell’approccio culturale e organizzativo del settore.

Il nodo, secondo Ferrini, non sta tanto nella mancanza di strumenti o tecnologie, ma in una cronica frammentazione: troppi compartimenti stagni tra discipline affini, troppi personalismi e ideologie, troppe parole e poca azione condivisa. Da qui la proposta concreta: creare un database nazionale degli eventi di caduta arborea, accessibile e alimentato da tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati. Un archivio vivo, basato sui dati, per trasformare le emergenze in conoscenza utile e strategica.

Nel dibattito, interviene anche il geologo Iacopo Brogi, che sottolinea il rischio di lasciare campo libero a pressioni emotive o ideologiche da parte dell’opinione pubblica, in assenza di una narrazione competente e autorevole da parte dei tecnici. Un rischio già emerso in occasione di contestazioni a opere infrastrutturali come le tramvie, ostacolate da chi si oppone al taglio di alberature vetuste senza un'analisi oggettiva del rischio e della funzione ecologica residua.

Per il mondo vivaistico e in particolare per chi si occupa di produzione, selezione, fornitura e cura degli alberi destinati all’ambiente urbano, si tratta di una sfida fondamentale. Costruire sinergie tra ricerca, amministrazioni e tecnici sul campo significa, oggi più che mai, garantire la sicurezza urbana e difendere il ruolo stesso dell’albero in città. E questo non può che avvenire a partire da un fronte professionale unito, aggiornato e consapevole della propria responsabilità. Perché senza una vera alleanza scientifica e tecnica, il verde urbano rischia di diventare terreno di scontro, anziché di rigenerazione.

Andrea Vitali

Promosso da CIA Toscana nell’ambito del progetto VivaBio, si terrà venerdì 11 aprile a Pistoia una giornata di studio e confronto tecnico sul futuro sostenibile della filiera vivaistica, presso il Pistoia Nursery Campus.

Organizzato da CIA Toscana Centro, con il cofinanziamento FEASR della Regione Toscana, il convegno e workshop VivaBio in programma venerdì 11 aprile 2025 rappresenta un appuntamento strategico per il comparto vivaistico. L’evento è ospitato presso il Pistoia Nursery Campus – Vivai Vannucci, in via Bonellina 116, a Pistoia.

La mattinata (ore 10:30 – 13:00) si aprirà con i saluti istituzionali di Antonio Orlandini (Azienda Agricola Forestale Orlandini), Emilia Resta (Vivai Vannucci), Alessandro Tomasi (Sindaco di Pistoia) e Marco Biagioni (Assessore alla transizione ecologica del Comune di Prato). Seguirà un intervento chiave di Fausta Fabbri, responsabile PSR della Regione Toscana, sull’innovazione in agricoltura e il sistema Akis.

A seguire, una serie di relazioni tecniche a cura del Dipartimento DAGRI dell’Università di Firenze, con gli interventi di Andrea Miceli, Stefania Tegli, Daniele Sarri e Claudio Fagarazzi, che approfondiranno temi come l’uso dei tannini per la difesa naturale delle piante, la gestione delle infestanti e i risvolti economico-ambientali delle nuove filiere forestali.

Dopo una pausa pranzo con degustazione di prodotti locali, dalle 14:30 alle 17:00 si terrà il workshop con dimostrazione pratica e una tavola rotonda con la partecipazione di esponenti di rilievo del settore: Beatrice Carletti (Pro Plantis), Antonio Sessa (Legambiente Pistoia), Enzo Gramigni (Vivai Vannucci), Raffaele Spinelli (CNR – IBE), Francesco Ferrini (Presidente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia), Sandro Orlandini (CIA Toscana), Alessandro Tomasi e Marco Biagioni.

La giornata si concluderà con una visita guidata in vivaio e la presentazione del prototipo portatile di eco-infusione di tannino liquido, sviluppato nell’ambito del progetto VivaBio.

🎓 Evento accreditato per i Dottori Agronomi e Dottori Forestali per il riconoscimento dei CFP.

🔗 Iscrizione obbligatoria al link: https://floraviva.it/eventi/webinar-corsi-e-meeting-2/704-convegno-e-workshop-vivabio.html
🌐 Info progetto VivaBio: https://vivabio.ciatoscana.eu

Andrea Vitali

Ai Mid-Season Days di PLANTARIUM GROEN-Direkt, il 19 e 20 maggio a Hazerswoude, selezionate quattro nuove varietà per il Green Retail Award: focus su innovazione varietale e attrattività per il mercato B2B.

Un’occasione strategica per il B2B del verde ornamentale: il 19 e 20 maggio a Hazerswoude (NL), durante i Mid-Season Days di GROEN-Direkt, saranno presentate le novità florovivaistiche 2025 in gara per il prestigioso Green Retail Award. A iscrizione ancora aperta (fino al 30 aprile), si sono già candidate varietà promettenti, con forte attrattività commerciale per garden center, rivenditori e paesaggisti. Tra queste, la compatta e longeva Scabiosa columbaria ‘Lier 01’ (LAURIE), la serie Geranium sanguineum FRIVOLIUS in tre varianti cromatiche, l’elegante Hydrangea paniculata ‘HYLV19557’ (GARDENLIGHTS LITTLELIGHT) e la resistente e mellifera Rosa ‘Visedabal’ (PETIT SOLEIL).

Le novità saranno esposte con medaglie e descrizioni nella piazza centrale della fiera e valutate dalla giuria della Royal Boskoop Horticultural Association (KVBC). La visibilità è internazionale: i prodotti vengono promossi con largo anticipo sui media di settore. Per i commercianti B2B, gardenisti e buyer, l’evento è un’occasione unica per testare dal vivo l’appeal di nuove cultivar pronte per essere introdotte in gamma.

La Scabiosa ‘LAURIE’ promette una fioritura da maggio fino al gelo e logistica semplificata grazie alla sua struttura compatta.
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La variante del Geranio FRIVOLIUS ROSA colpisce per i grandi fiori e la robustezza, adatta anche per aree pubbliche.
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L’ortensia GARDENLIGHTS LITTLELIGHT si distingue per compattezza, lunga fioritura e rami autoportanti.
hidrangea paniculata

PETIT SOLEIL, la rosa gialla non innestata, spicca per robustezza e attrattività per api e uccelli.
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Il concorso si ripeterà ad agosto con focus su concept di brand e varietà già pronte alla vendita, segnalando ancora una volta PLANTARIUM|GROEN-Direkt come hub europeo per l’innovazione nel verde ornamentale professionale.

Andrea Vitali