XYLELLA MINACCIA 347MILA OLIVI MONUMENTALI: DA OSTUNI L'APPELLO ALLA MOBILITAZIONE
- Andrea Vitali

A Ostuni summit con scienziati, istituzioni e associazioni: xylella avanza anche nell’area monumentale, l’innesto precoce con FS-17 pare l’unico strumento di salvezza. Creata area di tutela da 25ha. Si chiede un piano nazionale.
Si è svolto a Ostuni, in Puglia, in vista della Giornata mondiale dell’Ulivo UNESCO, un summit di urgenza che ha richiamato scienziati, istituzioni, agricoltori e associazioni per lanciare l’allarme sul rischio concreto di perdita del patrimonio monumentale olivicolo della regione: oltre 347.000 esemplari secolari e millenari sono oggi minacciati dalla Xylella fastidiosa. Un'emergenza non solo agricola, ma paesaggistica e culturale, che investe direttamente la Piana degli olivi monumentali, la più densa al mondo. All'incontro erano presenti, tra gli altri, Francesco Bandarin, già direttore del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO, Donato Boscia del CNR-Ipsp, Giovanni Melcarne, presidente del Consorzio Olio Dop Terra d’Otranto, e Paul Bernie di A.M.O. Puglia. Al loro fianco, anche la nota attrice Helen Mirren, da anni residente in Salento e attivamente impegnata nella causa. Dai tecnici è giunta una diagnosi unanime: il tempo per salvare gli olivi è ormai ridotto. I focolai registrati anche nel Barese e nell’area di Ostuni, dove finora il clima ha rallentato la diffusione del batterio, impongono interventi tempestivi. La soluzione oggi ritenuta efficace è l’innesto precoce con varietà tolleranti come Leccino e FS-17. «Non possiamo innestare tutto – ha dichiarato Melcarne – ma dobbiamo farlo almeno per gli alberi più antichi e iconici». A.M.O. Puglia ha avviato la prima zona di tutela al mondo per questi olivi, con 25 ettari già attivi e l’obiettivo di estendere a 100, integrando biodiversità agraria e protocolli sostenibili. Savetheolives Onlus, partner scientifico e promotore di corsi e campagne, ha ribadito l’urgenza di un impegno nazionale. «Senza risorse e una regia centralizzata, le pratiche come l’innesto resteranno accessibili a pochi – è stato detto al tavolo – ma la sfida è di tutti. Serve un intervento del governo e un’azione multilivello per preservare un patrimonio agricolo e culturale che rischia di scomparire nel giro di due anni». Proposto anche un percorso verso il riconoscimento della Piana degli Olivi Monumentali come paesaggio agricolo storico di rilevanza globale (GIAHS-FAO), per garantirne tutela e valorizzazione nel tempo.
A.V.