Filiera della canapa

A Bruxelles il 21-22 giugno 19esima Conferenza della EIHA, l’organizzazione di rappresentanza europea della filiera della canapa industriale. Ecco il programma.


«In Europa il settore della canapa ha raggiunto importanti traguardi nel corso dell’ultimo anno, la nostra industria sta entrando in un periodo di rapida espansione e sviluppo grazie alla moltitudine di prodotti e applicazioni che le filiere possono offrire, contribuendo inoltre alla resilienza ambientale e all’innovazione economica».
Così nel sito della Federazione Italiana Canapa (Federcanapa) viene introdotta la 19esima Conferenza annuale di EIHA, la European Industrial Hemp Association (Associazione europea della canapa industriale), la voce europea della filiera della canapa industriale, che rappresenta ugualmente gli interessi sia delle aziende produttrici che di quelle di trasformazione della canapa. [In foto i membri del board di EIHA]
La 19^ EIHA Annual Conference si svolgerà il 21 22 giugno 2022, sia in presenza presso il Renaissance Hotel di Bruxelles (Rue du Parnasse 19) che online. Martedì 21 giugno, dopo una mattinata dedicata all’assemblea annuale dei soci di EIHA, sono previsti un intervento del presidente Daniel Kruse, una sessione dedicata ai mercati internazionali e agli sviluppi del settore della canapa industriale e una più tecnica sui “cannabinoidi”. Mentre mercoledì 22 giugno, dopo l’introduzione di Kruse e della direttrice organizzativa di EIHA Lorenza Romanese, si terranno le seguenti sessioni di lavoro: “Agricoltura e trasformazione”, “Canapa in costruzione”, “Cibo e mangimi dalla canapa” (più precisamente “Hemp Food And Feed”) e “Varietà e vivaismo” (in originale “Varieties and breeding”), alle quali seguiranno le conclusioni di Kruse.
Per ulteriori informazioni sul programma della Conferenza e su EIHA: eiha-conference.org e eiha.org.
Per la registrazione e il relativo pagamento, sia da parte dei soci membri di EIHA che dei non soci, cliccare qua.

L.S.

Dal 18 maggio è in vigore il decreto sulle officinali: Canapa Sativa Italia ha ribadito che penalizza la canapa industriale e ha rilanciato il ricorso al Tar.

«Entra in vigore il testo delle officinali, che non rende assolutamente giustizia alla posizione della canapa industriale. Le associazioni stanno preparando il ricorso al Tar, con una raccolta fondi e con un gruppo di ricorrenti che rappresenteranno tutti i danni che gli operatori del settore possono ricevere da questa impostazione normativa che va contro i regolamenti europei».
È quanto si legge in un post nella pagina Facebook di Canapa Sativa Italia del 19 maggio scorso, all’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del 21 gennaio 2021 “Elenco delle specie di piante officinali coltivate nonché criteri di raccolta e prima trasformazione delle specie di piante officinali spontanee” (vedi). Nel post di Canapa Sativa Italia, oltre al link di cui sopra al testo del decreto in Gazzetta, ne viene aggiunto un altro al sito di coordinamento del ricorso (vedi), in cui si informa che è attiva una raccolta di fondi per finanziare un ricorso al Tar, finalizzato al rinvio alla Corte di Giustizia Europea, per ottenere la sospensiva del comma 4 dell’articolo 1 del Decreto sulle officinali. L’obiettivo della raccolta fondi è raggiungere 50 mila euro. Al momento sono stati raccolti quasi 11 mila euro. Oltre a finanziare il ricorso, la compagna di fund raising mira a sostenere attività di pubbliche relazioni di livello internazionale.
Canapa Sativa Italia (CSI) è un’associazione operante nel mondo della canapa nata il 15 Luglio 2018 dall’unione di numerosi operatori di tutti i comparti della filiera. Il progetto, avviato nei social network già dal 2014, ha trovato concretezza quattro anni dopo diventando una realtà a pieno titolo rappresentativa del settore, dai coltivatori ai commercianti, trasformatori, tecnici, comparto analitico, legale e tanti professionisti di attività collegate. Con grande impegno CSI è riuscita a diventare rappresentante istituzionale ottenendo un posto al tavolo ministeriale di filiera a suo tempo indetto dal sottosegretario Giuseppe L’Abbate, delegato del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per la canapicoltura (vedi).

L.S.

Il 23 marzo a Sant’Angelo Lodigiano (LODI) in presenza e online seminario sulla valorizzazione della filiera della canapa attraverso l’innovazione del Gruppo Operativo Canapro. Iscrizione entro il 18 marzo, valido per l’aggiornamento professionale degli agronomi e dottori forestali. 

I risultati più significativi di alcune attività del progetto “Valorizzazione della filiera della canapa attraverso l’innovazione di prodotto e di processo” del Gruppo Operativo Canapro. Un progetto che mira a innovare la filiera della canapa in Lombardia tramite un approccio integrato e multidisciplinare dal seme al prodotto finito.
Li presenteranno mercoledì 23 marzodalle ore 9,30 alle 13, in un seminario intitolato come il progetto che si svolgerà sia in presenza a Castello Morando Bolognini a Sant’Angelo Lodigiano (in provincia di Lodi), fino a esaurimento dei posti disponibili, sia online in tempo reale su Teams, le ricercatrici Milena Povolo e Francesca Bonazza del Centro di ricerca del Crea Zootecnia e Acquacoltura insieme al Gruppo operativo CANAPRO. Nell’occasione vi sarà anche il contributo di due realtà quali Assocanapa e CanapaPuglia, che da diversi anni operano nella filiera della canapa.
La partecipazione è gratuita previa iscrizione da inviare alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 18 marzo 2022 specificando i propri dati e la richiesta di partecipazione in presenza o via web. Per mantenere il corretto distanziamento la partecipazione in presenza sarà limitata a 80 persone (solo con GreenPass rafforzato e mascherina FFP2). Il link per seguire via web sarà inviato agli iscritti.
L'evento partecipa al programma di formazione professionale continua dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali per 0.281 CFP con riferimento al Regolamento CONAF n. 3/2013.

Programma

09,30 – “Presentazione del progetto e attività sperimentali” Antonio Ferrante (Università degli Studi di Milano)
10,00 – “Modelli di crescita e potenzialità di applicazione per la canapa” Gabriele Cola (Università degli Studi di Milano)
10,30 Coffee break
10,45 – “Valore nutrizionale dei semi di canapa e prodotti derivati e loro impiego nell'alimentazione zootecnica” Milena Povolo e Francesca Bonazza (CREA - Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura)
11,15 – “Esperienza della coltivazione della Canapa nelle aziende partner del progetto”
11,45 – “Raccolta e prima trasformazione del seme di canapa ad uso alimentare” Cesare Quaglia (Assocanapa srl)
12,15 – “L'esperienza di CanaPuglia, realtà imprenditoriale giovanile che ha contribuito alla reintroduzione della canapicoltura in Italia. Dopo 10 anni, punto di riferimento per la filiera in Europa” Claudio Natile (CanaPuglia)
12,45 - Discussione finale e conclusioni
13,00 Pranzo

Redazione

filiera della canapa da fibra: protocollo in Toscana

Siglato un protocollo di collaborazione tra Coldiretti Toscana e la start-up CanapaFiliera. Muove i primi passi un nuovo percorso agro-industriale lungo la filiera della canapa da fibra made in Italy fra Lucca e Pistoia, all’insegna della sostenibilità. Fabrizio Filippi: «tra gli obiettivi ridurre la dipendenza dai Paesi oggi produttori; individueremo un numero consistente di aree da destinare fin da subito alla coltivazione della canapa sativa». I titolari Vitiello: «scelta la zona tra Pisa e Lucca per il Lago di Massaciuccoli, dove un tempo già si coltivava canapa, candidandolo a diventare il primo polo in Italia. Possiamo produrre un filato di canapa al 100% da economia circolare, così come altri materiali per la bioedilizia ed altri settori».

 
«Mille ettari per far partire, o meglio ri-partire, la filiera della canapa da fibra in Toscana assicurando così una prima risposta strutturata alla crescente richiesta di materie prime naturali alternative, sostenibili e di qualità, da parte di settori chiave del Paese come l’industria cartaria, l’abbigliamento e la bioedilizia». Viene riassunto in questi termini, in una nota diffusa ieri alla stampa, l’obiettivo del protocollo di collaborazione fra Coldiretti Toscana e CanapaFiliera Srl sottoscritto a Lucca in occasione dell’incontro, sia in presenza che da remoto, tenutosi ieri presso Lucense, organismo di ricerca che gestisce il Distretto Tecnologico Cartario di Regione Toscana.
CanapaFiliera è una start-up con sede a Vecchiano (in provincia di Pisa) che è pronta ad attivare un «innovativo impianto per la lavorazione della canapa ad economia circolare attraverso il quale intende produrre fibra di qualità», recuperando un’antica tradizione, visto che la canapa veniva prodotta in grande quantità in Toscana fino agli anni ’30-’40, prima di essere sostituita progressivamente da altre coltivazioni. 
Tra i punti chiave del protocollo: i sementi saranno forniti da CanapaFiliera, mentre la coltivazione sarà a cura dell’azienda agricola; il riconoscimento di un pagamento del quantitativo prodotto al prezzo convenuto nel contratto, anche prevedendo garanzie finanziarie a tutela del produttore. Nel corso dell’iniziativa è stato aperto al pubblico il “Salone della Canapa Green” con l’esposizione delle molte applicazioni della canapa.
«Con i presupposti giusti, che sono quelli di un contratto di filiera con regole chiare che assicurino una adeguata remunerazione alle imprese agricole al di là degli aiuti della Politica Agricola Comunitaria, – ha precisato il Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi - l’agricoltura può sicuramente diventare protagonista di questa nuova filiera che si pone tra gli obiettivi anche quello di ridurre progressivamente la dipendenza nei confronti dei Paesi oggi produttori. Da parte nostra ci sarà il massimo impegno nel diffondere tra i nostri associati ed individuare  un numero consistente di aree da destinare fin da subito alla coltivazione della canapa sativa. In Toscana può nascere qualcosa di veramente importante, sostenibile e a lungo termine. Oggi, con la sottoscrizione del protocollo, abbiamo fatto un primo passo verso questi obiettivi green». 
Inserita tra le pratiche colturali ammesse dalla Politica agricola comune (la cosiddetta Pac), tra marzo e luglio, mese in cui viene raccolta, la canapa è una perfetta coltura rotativa per reintegrare il terreno di sostanze preziose e in alcuni casi anche a bonificarlo, e può rappresentare una interessante forma di integrazione al reddito agricolo. 
Ad illustrare le caratteristiche e le fasi di lavorazione della canapa del nuovo impianto, ancora in fase di collaudo ma prossimo a partire, sono stati Giuseppe Vitiello e Domenico Vitiello, titolari di CanapaFiliera Srl: «l’impianto nasce dall’esperienza italiana ed è stato concepito per colmare il vuoto che esiste oggi nel nostro paese. La domanda di canapa da fibra c’è, ed è in crescita, manca la materia prima. Abbiamo scelto la zona tra Pisa e Lucca per l’esistenza del Lago di Massaciuccoli, dove un tempo già si coltivava canapa, con la sua grande estensione candidandosi a diventare il primo polo in Italia. La ricerca e gli studi di Lucense oggi ci dicono inoltre che possiamo produrre un filato di canapa 100% da economia circolare senza quindi sprecare nulla così come altri materiali per la bioedilizia ed altri settori. Ci sono nuove frontiere davanti a noi». 
L’iniziativa è finanziata nell’ambito della sottomisura 1.2 del Bando PIF AGRO 2017 del Psr 2014-2022 della Regione Toscana
 

Redazione

Per Agrinsieme il decreto sulle piante officinali è un passo in avanti, ma l’assenza di una previsione specifica sull’uso officinale dell’infiorescenza di canapa è un’occasione persa di cui rammaricarsi. La canapicoltura è «una coltura che può dare un grande contributo allo sviluppo della bioeconomia circolare» e Agrinsieme auspica chiarimento a breve «sugli usi dell’infiorescenza di canapa industriale per dare certezza agli operatori del settore».

Tutto bene tranne che su un punto: la mancanza di chiarezza sulla filiera della canapa industriale. Per Agrinsieme: «lo schema di decreto interministeriale che recepisce quanto disposto dagli artt.1 e 3 del decreto legislativo n.75/2018 - Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali – [vedi] è un passo importante per il settore delle erbe officinali che attendeva da tempo il completamento del percorso normativo dedicato. Tuttavia, come Coordinamento, esprimiamo rammarico per il fatto che il Testo non preveda in modo specifico l’uso officinale dell’infiorescenza di canapa industriale».
Il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari non ha quindi perso tempo e oggi, a poche ore dall’intesa raggiunta ieri pomeriggio nella Conferenza Stato – Regioni e Province autonome, ha reso pubblico il suo punto di vista sul decreto riguardante le piante officinali.
Nonostante «la nostra sollecitazione ad una modifica del decreto volta a valorizzare pienamente le piante di Cannabis Sativa L. a basso THC in ambito officinale, il testo approvato ieri non recepisce tali indicazioni», si legge nella nota odierna di Agrinsieme, e «si è quindi persa l’occasione di fare chiarezza sul piano normativo e di dare una spinta propulsiva a un comparto che ha tutte le potenzialità, a livello agricolo e di trasformazione, di attrarre risorse e investimenti, creando occupazione, specie giovanile. Si tratta, peraltro, di una coltura che può dare un grande contributo allo sviluppo della bioeconomia circolare».
«Auspichiamo – conclude il Coordinamento - che in tempi brevi ci sia la volontà di fare chiarezza sugli usi dell’infiorescenza di canapa industriale, per dare certezza agli operatori del settore». 

Redazione

Tre milioni di euro a sostegno della filiera della canapa. E’ quanto stabilito nel decreto di ripartizione delle risorse del “Fondo per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio” firmato nei giorni scorsi dal ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.
Istituito dalla legge di bilancio 2021, il Fondo ha una dotazione di 10 milioni di euro per l'anno 2021 ed è utilizzato per concedere, fra l’altro, «aiuti alle aziende agricole nel rispetto di specifiche procedure di presentazione delle domande e di verifica dei requisiti».
Il decreto, firmato da Patuanelli dopo l'intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni e di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, «stabilisce i criteri per la concessione di aiuti, nel rispetto del limite massimo consentito, agli imprenditori delle filiere minori, nonché per investimenti in ricerca e promozione». 
Gli importi a disposizione sono così distribuiti: 3,5 milioni di euro per la filiera brassicola, 3 milioni di euro ciascuna per la filiera canapicola e quella della frutta a guscio, 500.000 euro per l’apicoltura.

Redazione