IL CASO MOZZICONI: DA SCARTO URBANO A ISOLANTE ECOLOGICO
- AnneClaire Budin
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in Ispirazioni
In Europa cresce l’impegno nel riciclo dei mozziconi. Nuovi processi trasformano i filtri in plastica o materiali isolanti.
Ogni anno si stima che vengano dispersi nell’ambiente circa 25.000 tonnellate di mozziconi di sigaretta solo in Italia. Composti principalmente da acetato di cellulosa, i filtri rappresentano una delle forme più pervasive e sottovalutate di inquinamento urbano e ambientale. Oggi, tuttavia, emergono soluzioni industriali che ne permettono la raccolta, la depurazione e il riciclo, trasformando un rifiuto tossico in una risorsa.
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Il principio tecnico più innovativo attualmente disponibile consiste nell’utilizzare solventi neutri come il CO₂ supercritico per estrarre le oltre 4.000 sostanze tossiche presenti nei mozziconi, senza impiegare acqua né composti nocivi. Il risultato è una fibra pulita, riutilizzabile come isolante termico o acustico, oppure come materiale da riempimento.![]()
Un altro processo, sviluppato in Italia, segue una diversa traiettoria: i mozziconi vengono raccolti, trattati, purificati chimicamente e trasformati in plastica secondaria. Questo materiale trova impiego in numerosi oggetti quotidiani, dai bottoni ai posacenere, con una filiera certificata e conforme alle normative ambientali italiane ed europee.
Questi modelli virtuosi sono già realtà in Francia e in Italia.![]()
In Francia, un impianto industriale ha aumentato la capacità di riciclo da 10 a 300 tonnellate annue. In Trentino, una rete nazionale conta oltre 4.200 installazioni attive per la raccolta e trasformazione dei mozziconi in plastica.![]()
In entrambi i casi, la collaborazione tra pubblico, imprese e comunità locali è stata fondamentale per costruire una logistica efficiente e una consapevolezza diffusa.![]()
L’Italia, con la sua rete capillare di enti locali, imprese ambientali e attori della green economy, è un terreno fertile per queste tecnologie. I filtri di sigaretta, classificati come rifiuti pericolosi, necessitano di filiere autorizzate e trattamenti a norma: una sfida tecnica, normativa e culturale.![]()
Questi processi possono integrarsi nella più ampia strategia dell’economia circolare del settore primario, generando nuove opportunità anche nel comparto florovivaistico, ad esempio per la produzione di substrati innovativi o packaging bio-based. Il riciclo dei mozziconi dimostra che anche i rifiuti più piccoli e trascurati possono diventare materie prime seconde, contribuendo alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo industriale. Serve una volontà collettiva per attuare questa visione anche in Italia, adattandola alle specificità locali, alle normative sui rifiuti e alle filiere produttive esistenti. L’ispirazione viene da chi ha creduto in un’idea all’apparenza “impossibile” e l’ha trasformata in una realtà industriale riconosciuta, premiata e replicabile.
AnneClaire Budin – Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 23 Novembre 2025