FOR.TREE NURSERY A MATERA: IL 5 SETTEMBRE SEMINARIO SUL VIVAISMO FORESTALE

Andrea Vitali
matera: forr.tree nursery

Il progetto FOR.TREE NURSERY, promosso da Fondazione Alberitalia e CNR Isafom, organizza a Matera un seminario gratuito rivolto a tecnici e istituzioni del Sud. Si parlerà di innovazione vivaistica e clima, ma il tema della redditività del settore, cruciale per il futuro del comparto, resta finora ignorato.


Tutti parlano di piantare alberi. In città, nei parchi, nelle foreste. Nessuno — o quasi — si prende la briga di chiedersi chi li produca, questi alberi. O meglio: chi garantisca che siano disponibili, sani, resilienti e certificati. Come se la produzione vivaistica forestale fosse un dettaglio tecnico, una voce a piè di pagina nelle grandi narrazioni sulla transizione ecologica.

Per fortuna c’è chi invece se ne occupa, con competenza e lungimiranza. È il caso del progetto FOR.TREE NURSERY, sviluppato in collaborazione con il CNR Isafom, che proprio per affrontare questo tema rilancia le sue attività formative. Il 5 settembre 2025, a Matera, si terrà un seminario gratuito rivolto agli operatori, tecnici, amministratori e progettisti delle Regioni Meridionali, con la possibilità di partecipare anche online tramite Microsoft Teams.

L’incontro affronterà cinque temi centrali per il rilancio del settore vivaistico forestale: a questo link tutte le informazioni

  • buone pratiche per l’innovazione sostenibile dei vivai;

  • tecniche colturali per garantire qualità e resilienza;

  • ruolo del Registro Nazionale dei Materiali di Base;

  • gestione delle fonti di seme e certificazione;

  • contributo strategico alla realizzazione di foreste urbane e periurbane.

Un programma utile, concreto, tecnicamente solido. Eppure — da editore di Floraviva e da cronista di lungo corso del settore — mi permetto di aggiungere un tema che nel programma non c’è, ma che a mio avviso è il più urgente di tutti: la sostenibilità economica del vivaismo forestale.

Perché se da un lato servono competenze, innovazione, tracciabilità e biodiversità, dall’altro serve – e urgentemente – una redditività reale per chi lavora nei vivai forestali. Penso soprattutto ai giovani, che dovrebbero essere attratti da un settore strategico, non respinti da margini irrisori, prezzi imposti localmente e assenza di strumenti finanziari adeguati. Non si può pretendere che la forestazione nazionale si regga su spalle fragili e sottopagate.

Il rischio — lo dico con franchezza — è che i programmi restino sulla carta, mentre i vivai chiudono, i tecnici migrano verso altri settori e il Paese perde l’ennesima occasione.

Per il programma completo del seminario e per iscriversi: Consulta l’agenda eventi di Floraviva

Andrea Vitali