ROMA IN 3 ANNI PERDE 18MILA ALBERI E NE PIANTA 2400

da Andrea Vitali
in Notizie
pineta di castel fusano

Ecoitaliasolidale denuncia il grave degrado del patrimonio arboreo capitolino: servono interventi urgenti per ambiente, salute e sicurezza

Una Capitale che si definisce “verde” ma che, secondo i dati diffusi da Ecoitaliasolidale, tra il 2021 e il 2023 ha abbattuto quasi 18mila alberi piantandone appena 2.400. È la drammatica denuncia di Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale dell’associazione ecologista, che richiama l’attenzione sulla gestione fallimentare del verde urbano a Roma, sollecitando l’attuazione di un piano straordinario di monitoraggio, cura e tutela del patrimonio arboreo.

La questione, ormai strutturale, ha implicazioni che toccano non solo la sostenibilità ambientale, ma anche la salute pubblica e la sicurezza dei cittadini. Nonostante Roma detenga il primato europeo per estensione di aree verdi – 85mila ettari, pari al 67% del territorio, oltre a 50mila ettari di terreni agricoli – la realtà quotidiana è fatta di incuria, abbattimenti sistematici, assenza di monitoraggio fitosanitario e interventi tardivi. Un impoverimento ambientale che Benvenuti definisce “sistematico”, con alberi adulti e ancora vitali abbattuti senza trasparenza e sostituzioni ampiamente al di sotto di quanto previsto dal Regolamento del Verde.

Il caso emblematico è quello delle Pinete di Castel Fusano e Castel Porziano, devastate da incendi e dall’invasione della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis). Introdotto nel 2018, l’insetto ha già colpito l’80% dei pini della Capitale, danneggiando oltre 120 ettari di pineta e mettendo a rischio un ecosistema unico.

Secondo il prof. Luigi Campanella, per garantire un corretto stato di salute del verde urbano non basta piantare nuovi alberi: occorrono potature regolari (ogni 5 anni), trattamenti fitoterapici e un controllo scientifico e continuo. Campanella sottolinea inoltre che a Roma ogni abitante dispone in media di 17 metri quadrati di verde fruibile, un dato inferiore alla media nazionale di 20 mq, con ricadute negative sulla qualità della vita, soprattutto durante le ondate di calore estive.

Uno studio della rivista The Lancet ha evidenziato come aumentare del 30% la copertura arborea urbana potrebbe ridurre del 40% i decessi legati alle alte temperature. In questo senso, si fa strada la teoria “3-30-300” del paesaggista Cecil Konijnenijk: secondo la quale ogni persona dovrebbe vedere almeno tre alberi dalla propria abitazione, il 30% del quartiere dovrebbe essere coperto da vegetazione, e nessun cittadino dovrebbe vivere a più di 300 metri da un’area verde.

In occasione della Giornata Nazionale dell’Albero, Benvenuti ha rilanciato il concetto di “fitopoli”, città in cui natura e tessuto urbano si fondono per migliorare il benessere e la resilienza climatica, un modello già sostenuto da progetti europei come Grow Green e da risorse del PNRR.

“Roma ha tutte le carte in regola per essere un faro di sostenibilità urbana, ma il tempo stringe”, avverte Benvenuti. “È necessaria una strategia a lungo termine fondata su competenza, impegno e risorse adeguate. Gli alberi non sono un ostacolo: sono la soluzione per affrontare i cambiamenti climatici e migliorare la vita urbana.”

Andrea Vitali