COPA-COGECA: "SENZA INTERVENTI LA PROTEZIONE DELLE COLTURE E' AL COLLASSO"

L’allarme lanciato dal gruppo Salute delle piante del Copa-Cogeca: senza soluzioni fitosanitarie efficaci, rischio stallo totale in settori come vivaismo e orticoltura. Serve un cambio di rotta UE.
Se non si interviene in tempi brevi, la protezione fitosanitaria in Europa rischia un collasso generalizzato. A lanciare l’allarme è il gruppo di lavoro “Salute delle piante” del Copa-Cogeca, che riunisce esperti e agricoltori dei principali Stati membri dell’UE. In un intervento congiunto, Max Schulman, Miguel Minguet e Johann Meierhöfer evidenziano come, negli ultimi dieci anni, numerose produzioni agricole – dalla frutticoltura al vivaismo – siano state ridotte o abbandonate per la mancanza di strumenti efficaci contro parassiti e fitopatie.
Oggi, a causa di un quadro normativo sempre più restrittivo e di un processo di autorizzazione considerato inefficiente, l’Europa ha visto scendere il numero dei principi attivi da 900 (nel 2001) a 422. Dal solo 2019, 85 sostanze sono state ritirate senza soluzioni alternative approvate. A pagarne le conseguenze sono soprattutto colture ad alta intensità come barbabietola, colza e vivaio ornamentale, con potenziali perdite fino all’80%.
Emblematico il caso della patata: la peronospora, storica avversaria dei coltivatori, sta tornando ad avere impatto devastante. La scarsità di mezzi tecnici moderni potrebbe portare a un calo delle rese fino al 50%, con effetti pesanti sulla sovranità alimentare e sui redditi agricoli. Il fallimento della proposta SUR (Sustainable Use Regulation), ritirata nel 2023, ha lasciato il settore in un limbo pericoloso.
Nel documento, Copa-Cogeca propone quattro principi concreti per un nuovo equilibrio tra esigenze ambientali e produttive: revisione dei criteri di autorizzazione secondo un approccio rischio-beneficio; accelerazione delle soluzioni alternative (biocontrollo e NGT); sostegni per la consulenza tecnica nella fase di transizione; difesa degli standard UE anche in sede commerciale, per evitare distorsioni dovute a importazioni prive di vincoli.
Il messaggio agli organi decisionali UE è chiaro: non si può più attendere. È necessario che la Commissione traduca in atti concreti il principio del “nessun divieto senza alternative”, inserito nella sua Visione strategica. Attesa per l’autunno la pubblicazione del pacchetto normativo sulla semplificazione, che dovrebbe dare prime risposte operative. Per i rappresentanti del florovivaismo e delle filiere agroalimentari, sarà un banco di prova decisivo.
Redazione