MONITORAGGIO SMART DEGLI ALBERI MONUMENTALI A VILLA LA MAGIA
- Redazione Floraviva
 
	Quarrata adotta sensori e intelligenza artificiale per monitorare tre alberi monumentali nel parco di Villa La Magia. Il progetto iArbox, a costo zero per il Comune, valorizza il patrimonio verde e punta sulla manutenzione predittiva.
Un platano, un leccio e un noce sotto osservazione hi-tech

Con buona pace di chi pensa che gli alberi non parlino, a Villa La Magia di Quarrata hanno iniziato a farlo – e con una precisione da laboratorio. Grazie al progetto iArbox, lanciato nel 2025 e finanziato con fondi europei del PNRR – NextGenerationEU, tre alberi monumentali del parco storico sono stati monitorati con sensori intelligenti, immagini satellitari e tecniche di remote sensing. In campo non c'erano poeti romantici ma sensori di ultima generazione, installati su un Noce nero di 200 anni, un Leccio e un Platano alto oltre 30 metri. Tutti e tre presentavano criticità strutturali e condizioni vegetative medio-scarse.
Un progetto a costo zero per la città
Il Comune di Quarrata ha aderito all’iniziativa senza costi, affidandosi a Dimensione Verde per la manutenzione storica del giardino, e alla start-up innovativa Bluebiloba, che ha curato l’aspetto scientifico. Obiettivo: costruire una banca dati dinamica per ogni albero, capace di restituire informazioni chiave su: accrescimento annuo del fusto (in millimetri) stabilità biomeccanica vigore della chioma (anche via fototrappola) inclinazione e oscillazione risposta ai trattamenti nutrizionali Dati che servono a prevenire gli abbattimenti, a programmare gli interventi e – in prospettiva – a proteggere il patrimonio arboreo dai cambiamenti climatici estremi.
Parla il sindaco: “Così salviamo gli alberi, davvero”
«Durante il restauro dei giardini – ha dichiarato Gabriele Romiti, sindaco di Quarrata – ci siamo accorti della fragilità di alcune piante. Questo progetto pilota ci ha permesso di agire tempestivamente. È un nuovo modello per la manutenzione urbana, sostenibile e basato su dati scientifici, che metteremo a regime». Dello stesso avviso l’assessore al verde pubblico Patrizio Mearelli: «Non si tratta solo di valorizzare gli alberi più antichi: è anche una questione di sicurezza. Con queste tecnologie potremo valutare meglio quali esemplari curare e quali – eventualmente – rimuovere, se pericolanti».
Dati, algoritmi e sensibilità ambientale
Secondo Yamuna Giambastiani, responsabile tecnico-scientifico del progetto, «la complessità degli alberi vetusti richiede un monitoraggio continuativo, fatto con metodo e visione. Il nostro sistema integra analisi biomeccaniche, fitosanitarie, climatiche. Una visione completa dell’albero nel tempo». Una filosofia che potrebbe essere estesa ad altri contesti urbani, rendendo l’albero un “soggetto” informato, tracciato e curato come un bene culturale. Con buona pace, anche stavolta, di chi li considerava “solo alberi”.
Redazione © Floraviva – riproduzione riservata | 30 ottobre 2025