WORKSHOP EUROPEO A BUCAREST: MISURARE GLI EFFETTI DELLA PAC
- Andrea Vitali

Il 16 e 17 ottobre 2025 Bucarest ospiterà l’undicesimo Workshop sulle buone pratiche della PAC. Al centro dell’incontro: come misurare e compensare gli impatti della Politica Agricola Comune.
Si terrà a Bucarest, in Romania, il 16 e 17 ottobre 2025 l’undicesimo Workshop europeo sulle buone pratiche della PAC, organizzato dall’Helpdesk europeo di valutazione e ospitato dal Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale rumeno. L’appuntamento sarà interamente in presenza e vedrà la partecipazione di Autorità di Gestione, Organismi Pagatori, valutatori, reti della PAC e autorità statistiche provenienti dagli Stati membri e dalle istituzioni europee.
Focus del workshop
Il tema scelto per l’edizione 2025 è “Misurare ciò che conta: approcci per compensare gli impatti della PAC”.
L’obiettivo è analizzare strumenti e metodologie che consentano di distinguere i risultati attribuibili direttamente alla Politica Agricola Comune 2023-2027, nell’ambito del Quadro di monitoraggio e valutazione delle performance (PMEF), dagli altri fattori esterni che incidono sulle filiere agricole e agroalimentari.
Gli impatti netti della PAC devono essere misurati attraverso indicatori precisi e metodologie di valutazione rigorose, come l’analisi controfattuale, i confronti tra beneficiari e non beneficiari del sostegno, i modelli econometrici e le analisi di causalità basate sulla teoria. Strumenti che diventano fondamentali per capire se le misure della PAC stiano davvero producendo benefici tangibili per agricoltori, aree rurali, ambiente e società.
Sfide e opportunità
Il workshop si propone di affrontare le principali criticità metodologiche: dalla disponibilità e qualità dei dati statistici, alla variabilità degli effetti tra aziende agricole e regioni, fino ai ritardi temporali che spesso rendono complessa la misurazione degli impatti.
Per questo, accanto alle sessioni tecniche, l’evento offrirà opportunità di networking per identificare esigenze di supporto aggiuntivo a livello di autorità di gestione, reti PAC e valutatori.
Rilevanza per il settore italiano
Il dibattito rappresenta un’occasione di rilievo anche per il nostro Paese, dove la valutazione delle politiche agricole è cruciale per garantire che le risorse europee destinate al settore primario: agroambientale, vivaismo, florovivaismo, alle filiere vitivinicole, olivicole e forestali generino un reale valore aggiunto. Le esperienze italiane in tema di monitoraggio e misurazione degli impatti ambientali e produttivi potranno essere un contributo significativo al confronto europeo.
Redazione