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Orticolario, in collaborazione con AIAPP, bandisce il secondo concorso internazionale per la realizzazione di giardini creativi nel parco di Villa Erba a Cernobbio, sede della manifestazione. Dal 15 novembre 2013 al 31 gennaio 2014, progettisti del paesaggio e dei giardini, architetti, designer, artisti e vivaisti potranno presentare domanda di ammissione per partecipare al concorso e realizzare i loro progetti in occasione della sesta edizione di Orticolario, “per un giardinaggio evoluto”.

Si dovrà rappresentare spazi originali, giardini vivibili e fruibili nei quali prevedere anche sedute “meditative”; stimolare un modo diverso, artistico e professionale di guardare ai giardini e agli spazi verdi, con una particolare attenzione al “Genius loci” di Villa Erba.

I progetti presentati nella prima fase saranno sottoposti ad un esame preliminare da parte del Comitato Scientifico di Orticolario con lo scopo di valutare i bozzetti pervenuti e selezionare quelli ammessi alla seconda fase. I progetti ammessi accederanno poi alla consegna degli elaborati, e verranno giudicati da un’apposita commissione tecnica ed estetica sulla base di alcuni criteri, come la qualità della creazione e della progettazione, l’innovazione dell’idea e la sua riproducibilità, l’attrattività, la fattibilità della realizzazione e la particolarità delle essenze arboree e dei materiali utilizzati. I progetti selezionati saranno in tutto nove e potranno occupare una superficie fino a 200 metri quadrati ciascuno.

Prima dell’apertura al pubblico dell’edizione 2014, le realizzazioni verranno giudicate dalla Giuria Giardini che assegnerà alla migliore di esse il premio “La foglia d’oro del Lago di Como”. Ideato e realizzato in esclusiva per Orticolario da Gino Seguso della Vetreria Artistica Archimede Seguso, il premio è un sinuoso vaso creato sull'isola di Murano (Venezia) sul quale "ondeggia" una grande foglia al cui interno brillano "accenni" d'oro zecchino (24K). Il Premio è unico, e sarà custodito dal vincitore per un periodo limitato, per essere successivamente esposto nella splendida Villa Carlotta a Tremezzo sul Lago di Como fino all’edizione successiva.

Il premio “La foglia d’oro del Lago di Como” dell’edizione 2013 è stato assegnato a Barbara Negretti e Archiverde con “Tutti giù per terra!”, giardino che ha reso il Parco di Villa Erba ancora più sorprendente insieme agli altri 5 selezionati: "Fil Rouge" di VERDEarchitettura. Brandinelli - Refaldi architetti paesaggisti; "Orto è Benessere. L’orto giardino terapeutico sociale, con tutti per tutti" di Carla Testori. Studio Verde e Paesaggio (che ha ricevuto la menzione speciale “Colpo di cuore”); "Desco al fresco" di Anna Piussi; "Capriccio italiano" di Vittorio Peretto. Hortensia (a cui è stato assegnato il premio speciale “Giardino d’artista”); "Una Dalia di Velluto blu" di Sandra Migliavacca. Il Giardino Ritrovato.

L’iscrizione al concorso è gratuita e deve essere inviata in forma scritta entro e non oltre il 31 gennaio 2014 a info@orticolario.it.

Il Bando completo e tutte le informazioni relative sono disponibili sul sito web di Orticolario.



Orticolario 2014 si terrà a Villa Erba a Cernobbio, sul Lago di Como, dal 3 al 5 ottobre. Il senso conduttore della nuova edizione sarà l’olfatto. Il fiore protagonista sarà invece l’Aster, la “stella” del giardino.
Fin dalla sua prima edizione Orticolario ha dedicato una speciale attenzione alla solidarietà. Anche nella sesta edizione i contributi raccolti nel corso della manifestazione saranno destinati a finalità benefiche a favore di specifiche associazioni del territorio che si occupano di persone disagiate: http://www.orticolario.it/index.php?pag=28

Informazioni
Mail: info@orticolario.it
Sito internet: www.orticolario.it
Tel.: +39 031 3347503

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L’azienda speciale Mefit organizza lunedì 18 novembre presso la struttura ex Comicent di Pescia un’assemblea aperta per discutere della questione con gli operatori del mercato, le organizzazioni di categoria dei settori interessati, le istituzioni, i politici e la stampa.

Cercare una soluzione definitiva alla questione della disponibilità dell’ex Comicent di Pescia, dove ha sede il mercato dei fiori, entro la fine dell’anno, quando scade il via libera temporaneo della Regione Toscana all’utilizzo dell’immobile. E sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema che riguarda le oltre 700 imprese della filiera florovivaistica che vi operano e le loro famiglie, ma anche l’intero comparto floricolo a livello non solo locale e nemmeno soltanto regionale.
E’ questo l’obiettivo dell’assemblea aperta organizzata dall’azienda speciale Mefit (Mercato dei Fiori della Toscana)  - che gestisce il mercato all’ingrosso pesciatino da inizio annolunedì 18 novembre, alle 18, presso la sede di Via Salvo D’Acquisto 10/12, nella Sala del Tozzotto, per discutere sul tema “Quale futuro per il Mercato dei fiori di Pescia dopo il 31 dicembre 2013?”.
Come ricapitolato infatti dal direttore di Mefit, Fabrizio Salvadorini, «la Regione Toscana, con delibera della Giunta Regionale del 25 giugno 2013 n. 516, ha stabilito di rilasciare in via temporanea un titolo al Comune per consentire la regolare immissione in possesso dell’immobile però fino al 31 dicembre 2013, sottolineando nello stesso atto la necessità di definire entro tale termine la tematica relativa al trasferimento del complesso immobiliare, per consentire la risoluzione della questione in via definitiva».
«Il Comuneaggiunge Salvadoriniaveva chiesto alla Regione di concedere la disponibilità dei locali fino al 31 dicembre 2015, così da avere certezze sulla durata della loro disponibilità, in modo da consentire lo svolgimento senza soluzioni di continuità del servizio pubblico di mercato all’ingrosso».
All’assemblea di lunedì prossimo, il nuovo amministratore unico di Mefit, Franco Baldaccini, ha invitato le imprese della filiera che operano nel mercato e i loro dipendenti, le organizzazioni di categoria dei settori interessati, le istituzioni, i politici e gli organi di stampa, chiedendo a tutti di partecipare numerosi «per sollecitare Regione e Comune a trovare finalmente un’intesa», perché si tratta di una questione «davvero cruciale per l’economia di Pescia e di tutta la Valdinievole».

Per ulteriori informazioni:
Azienda Speciale Mefit,
tel. 0572-453108
ufficio@mercatodeifioridellatoscana.it

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Si svolge il 7 Novembre al CRA_VIV di Pescia in Via dei Fiori, 8 di fronte al Mercato dei Fiori della Toscana, il convegno sul progetto VALFLORIATra i Relatori del convegno gli stessi coordinatori delle 6 unità operative che hanno dato vita al progetto. Valfloria si è conclusa dopo tre anni di attività ed ha visto la collaborazione, oltre a sei partner scientifici, anche di  numerose aziende locali. Il progetto è stato finanziato da Regione Toscana.

 
Spetta al CRA_VIV di Pescia presentare il  progetto VALFLORIA che ha come sottotitolo “Innovazione qualificazione dei prodotti per la valorizzazione della floricoltura Toscana e la rinaturalizzazione di aree antropizzate”.
Questo progetto è stato elaborato per mezzo dello studio fatto su fiori recisi, piante in vaso da fiore e la loro rinaturalizzazione. Il progetto ha tenuto in considerazione gli aspetti di mercato, colturali e post-raccolta, oltre all’analisi economica dei processi produttivi ed un bilancio ambientale che ha seguito il sistema metodologico LCA (Life Cycle Assestment).
 
Il convegno, presieduto e coordinato da Carlo Chiostri (Dirigente Regione Toscana), si svolgerà secondo il seguente programma:
 
Ore 09:00 Registrazione dei partecipanti
Ore 09:30 Apertura dei lavori nella sala “Moreno Bambi”
09:40 Saluto di G. Burchi del CRA_VIV di Pescia
Relazioni:
Ore 9,50 Intervento introduttivo - “Cose e chiose sulla floricoltura” G. Serra (SSSA, Pisa)
Ore 10,15 “Il Progetto VALFLORIA” R. Tesi (DISPAA, UniFI)
Ore 10,30 “Utilizzazione del garofanino ibrido (Dianthus barbatus x chinensis) come vaso fiorito”
A. Lenzi (DISPAA, UniFI)
Ore 10,45 “Aspetti nutrizionali legati alla coltivazione delle Proteacee”
F. Malorgio (DiSAAA-a, UniPI)
Ore 11,00 “Specie erbacee spontanee per interventi di rivegetazione di aree antropizzate”
F. Bretzel (CNR-ISE)
Ore 11,15 “Sviluppo commerciale di nuove varietà di limonium, lisianthus e corbezzolo”
G. Burchi (CRA-VIV)
Ore 11,30 “La valutazione qualitativa post-produzione delle specie da vaso fiorito”
A. Mensuali (Istituto di Scienze della Vita, Scuola Sant’Anna Pisa).
Ore 11,45 “La valutazione economico-ambientale delle nuove specie florovivaistiche”
S. Scaramuzzi (Laboratorio di Studi Rurali Sismondi)
Ore 12,00 Interventi e discussione
Ore 12,30 Conclusione dei lavori
 
Redazione Floraviva

La ricorrenza del 2 novembre resta un appuntamento da ricordare nel rispetto della tradizione con una spesa di circa 400 milioni di euro nell'acquisto di fiori, soprattutto crisantemi, anche se la crisi, il calo delle visite ai cimiteri e l’aumento del ricorso alla cremazione ha dato un duro colpo ad una abitudine consolidata

 
E' quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che  la spesa in fiori  per la ricorrenza dei defunti quest’anno ha superato quella di San Valentino, anche se si registra in entrambi casi una flessione nel numero di acquirenti. Anche per questo i prezzi sono pressochè stabili e si segnala peraltro una grande variabilità - continua la Coldiretti - a seconda del momento e dei luoghi. Per questo è opportuno, nonostante il tipo di ricorrenza, non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi sul mercato. la scelta è ampia tra steli recisi e in vaso donati nelle diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo e - sottolinea la Coldiretti - nei diversi colori. La varietà piu’ diffusa di crisantemo è l’anastasia I prezzi di  vendita al dettaglio per i fiori recisi - riferisce la Coldiretti - variano da 1,5 euro a 7 euro per quelli più grandi e possono arrivare ai 15 euro se si tratta di crisantemi in vaso o di mazzi con più fiori. Per evitare di cadere nelle trappole del mercato  è meglio non ridursi all’ultimo momento per gli acquisti, evitare venditori improvvisati per non alimentare l’illegalità, preferire l’acquisto, se possibile, direttamente dai produttori  Per fare durare di più i fiori si consiglia - sostiene la Coldiretti - di cambiare l'acqua nei vasi ogni due o tre giorni e di tagliare il gambo dei fiori cogliendo, se possibile, l'occasione di ripetere la visita di commemorazione. La produzione del crisantemo è sicuramente una delle tecniche più complesse del florovivaismo italiano, basti pensare al fatto che - spiega la Coldiretti - occorre “programmare” la fioritura, dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante in funzione del momento in cui i fiori verranno messi in commercio. Il crisantemo o fiore d'oro (dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore)) viene coltivato in Cina ben cinque secoli prima di Cristo. In Europa, i primi crisantemi furono diffusi alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Italia, e in Inghilterra. In principio era una vera rarità esotica, ma col tempo se ne diffuse la coltivazione casalinga. Se in Italia il crisantemo ci ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone - conclude la Coldiretti - è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e il principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo della vita, della forza d'animo e della pace.  Per quanto riguarda i crisantemi la produzione nazionale di fiori recisisegnala la Coldiretti - si aggira attorno ai 436 milioni di pezzi, due terzi dei quali sono ottenuti nei vivai di Campania (regione leader) e Sicilia. Seguono la Toscana, con il mercato dei Fiori di Pescia,  il Veneto e la Lombardia. E’ invece della Calabria il primato dei crisantemi in vaso con 2,5 milioni di pezzi circa un quarto della produzione nazionale che si aggira attorno a’ 9,7 milioni. Oltre alla Calabria, la Toscana, il Lazio, la Lombardia e il Veneto sono le regioni maggiormente produttive. Per la loro resistenza ai rigori dell’inverno – conclude la Coldiretti - anche i ciclamini risultano essere fiori molto gettonati per la ricorrenza del 2 novembre. Con 9,9 milioni di fiori in vaso, il Veneto vanta la leadership nazionale seguita da Lazio, Lombardia, Liguria e Toscana per un totale nazionale di 35 milioni di pezzi.
 
Fonte Ufficio Stampa
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In arrivo due cloni di Sangiovese (SG-CAPSI-300 e SG-CAPSI-301) e uno di Foglia Tonda (FT-CAPSI-302); il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale nelle settimane scorse dal Capsi tre nuovi cloni di vitigno a disposizione del mondo enologico

 

Il mondo del vino e della produzione enologica vanta tre nuovi cloni di vitigno a marchio Capsi - Consorzio agrario di Siena.
Con decreto già pubblicato in Gazzetta Ufficiale nelle scorse settimane, infatti, due nuovi cloni di Sangiovese (SG-CAPSI-300 e SG-CAPSI-301) e uno di Foglia Tonda (FT-CAPSI-302) saranno a disposizione di coltivatori ed enologi per produrre vino delle migliori qualità.
I tre nuovi cloni sono il frutto di circa 12 anni di lavoro portato avanti dal Consorzio in collaborazione con l'Università degli Studi di Firenze, ed in particolare in collaborazione con il dottor Roberto Bandinelli e la dottoressa Laura Pieragnoli.
 
La ricerca dei potenziali nuovi cloni è avvenuta sull'intero territorio delle province di Siena e Arezzo e ha portato all'individuazione di circa 100 presunti cloni, che sono stati sottoposti ad analisi sanitarie al fine di scartare quelli affetti da virosi. Dei cloni risultati sani sono state analizzate le attitudini produttive, mediante curve di maturazione e microvinificazioni, per portare all'omologa finale solamente i cloni che presentavano caratteristiche particolari e migliorative. Al fine di individuare con certezza l'appartenenza ad uno specifico vitigno è stata anche effettuata la mappatura genetica degli individui.
 
Questo risultato non è solo l'importante punto d'arrivo per un'attività di ricerca lunga e difficile ma, come ha rilevato il consiglio d'amministrazione del Consorzio nell'ultima riunione, sottolinea che il Consorzio agrario svolge, oggi come in passato, una funzione di congiunzione tra il mondo della ricerca universitaria e il campo applicativo e sperimentale. Particolare importante di questa ricerca è stato l'ottenimento di un clone di "Foglia Tonda" sano, in quanto il vitigno, sebbene sia considerato secondario, oggi è molto ricercato negli uvaggi ma non si trovavano finora cloni virus esenti. Il Consorzio Agrario è il costitutore del secondo clone presente nel catalogo nazionale. Tutti i presunti cloni individuati sono ad oggi presenti in un “campo catalogo” presso l'azienda di San Piero in Barca, dove continua il monitoraggio delle caratteristiche produttive al fine di individuare altri cloni da portare in omologazione.
 
Fonte: Consorzio agrario di Siena