JELLICOE: IL PAESAGGIO È LA MADRE DI TUTTE LE ARTI
- AnneClaire Budin

Il paesaggista inglese Geoffrey Jellicoe, architetto e teorico, ha ridefinito il garden design del '900 integrando arte, storia e psicologia del paesaggio.
Figura emblematica della cultura del paesaggio del Novecento, Sir Geoffrey Alan Jellicoe (1900–1996) fu architetto, urbanista, paesaggista, autore e docente. Nato a Chelsea e cresciuto tra le colline del Sussex, fu educato secondo i canoni classici, studiando architettura all’Architectural Association School di Londra, dove nel 1929 fondò l’Istituto dei Paesaggisti, precursore dell’attuale Landscape Institute. Ma più che alle strutture, fu sempre legato all’essenza profonda del paesaggio, da lui considerato “la madre di tutte le arti”.
Determinante nella sua formazione fu un viaggio in Italia durante gli studi, che ispirò il suo primo volume, “Italian Gardens of the Renaissance” (1925), opera che avrebbe influenzato per sempre la sua visione progettuale, fondata sulla sintesi tra classicismo e modernità. La sua carriera si snodò tra grandi opere pubbliche e spazi privati, mantenendo sempre una tensione verso la dimensione simbolica e spirituale del verde. Tra i suoi progetti più noti spiccano il Kennedy Memorial a Runnymede, la Caveman Restaurant a Cheddar Gorge e i giardini di Sandringham House.
L’acqua, nei suoi giardini, non è mai un semplice elemento decorativo: è presenza viva e fluida, a volte specchio meditativo, altre energia in movimento. Convinto che l’esperienza del paesaggio coinvolgesse l’inconscio, studiò la psicologia junghiana, applicandola alla progettazione per evocare emozioni profonde attraverso forme e spazi. La collaborazione con artisti come Ben Nicholson e l’influenza dell’astrattismo e di Paul Klee aggiunsero alle sue opere un ulteriore strato di lettura simbolica.
Dopo aver fondato anche la Federazione Internazionale dei Paesaggisti nel 1948, Jellicoe esercitò per decenni come consulente e teorico, pubblicando testi fondamentali sul garden design. L’ultimo suo grande progetto, mai realizzato, fu quello per i Moody Historical Gardens in Texas: un percorso onirico attraverso le civiltà del paesaggio, dal Giardino dell’Eden ai giardini orientali.
Jellicoe ha lasciato in eredità un pensiero integrale del paesaggio, in cui ogni luogo è forma viva, soggetta al tempo e al divenire, e ogni progetto è racconto di civiltà. La sua visione – tra storia, arte e psicologia – ha segnato il passaggio del garden design da pratica tecnica a vera disciplina culturale.
AnneClaire Budin