ROBERTO ORLANDO: "MANUALE" BOTANICA E DESIDERIO ALL'ORTO DI FIRENZE

ROBERTO ORLANDO

All’Orto Botanico di Firenze, dal 14 giugno, Roberto Orlando espone Manuale, un progetto che intreccia arte, botanica e affettività con gesti antichi e sguardi nuovi.
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Dal 14 giugno al 31 agosto 2025, l’Orto Botanico di Firenze – Antico Giardino dei Semplici – ospita Manuale, mostra personale dell’artista palermitano Roberto Orlando. Il progetto, promosso dall’Università degli Studi di Firenze – Sistema Museale di Ateneo e realizzato in collaborazione con la Galleria ME Vannucci di Pistoia, è accompagnato da un testo critico di Mario Bronzino.

Il titolo Manuale richiama la pratica dell’impollinazione manuale: gesto tecnico e delicato, utilizzato da secoli per garantire la fruttificazione di alcune specie in assenza del loro impollinatore naturale. Questo atto diventa per Orlando metafora potente di una relazione affettiva e trasformativa tra essere umano e pianta, dove la mano non è solo strumento di controllo, ma veicolo di desiderio, cura e alterazione reciproca.

Le opere nascono da un’esperienza diretta all’interno dello stesso Orto fiorentino, dove l’artista ha osservato e documentato le fasi di impollinazione su piante di Victoria cruziana, vaniglia (Vanilla planifolia), cacao e Brugmansia. Ne scaturiscono grandi composizioni in cui pittura, fotografia e botanica si intrecciano in un linguaggio visivo essenziale ma intensissimo, in grado di restituire l’intimità di un contatto – fisico, visivo, quasi erotico – con il mondo vegetale. Le mani nere che popolano molte opere, sospese tra presenza e assenza, evocano una distanza e al contempo un desiderio viscerale di vicinanza all’alterità vivente.
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Come osserva Bronzino, Manuale rappresenta «quel contatto metaforico di duplice entità poetica e rischiosa […] attraverso cui ripensare socialmente l’avvicinamento dell’estraneo, la convivenza e la generazione di nuove forme di vita». L’approccio di Orlando coniuga sensibilità artistica e rigore d’osservazione scientifica: ogni opera diventa una lente d’ingrandimento sul vegetale, una sorta di “prontuario visivo” che illustra, più che descrivere, un modo altro di stare al mondo.
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La mostra si inserisce in un percorso di valorizzazione culturale del Giardino dei Semplici, confermando l’Orto come luogo vivo di sperimentazione e dialogo tra scienza e arte. Manuale propone infatti una riflessione radicale sul nostro modo di guardare le piante: non più solo oggetti da classificare o contemplare, ma soggetti con cui condividere gesti, affetti, ecologie.
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In questa prospettiva, anche i precedenti lavori dell’artista offrono una chiave di lettura: disegni come quelli della serie Botanologico edizione vaniglia, ispirati alla pratica dell’impollinazione artificiale della vaniglia, o la fotografia Incontro apicale n°64, che lo ritrae in contatto con una Brugmansia, segnalano un’attenzione costante alla relazione interspecifica intesa come scambio sensibile, ambivalente e carico di storia. Pur non essendo confermata la loro presenza nella mostra fiorentina, questi progetti pregressi rafforzano la coerenza di una ricerca che attraversa tempo, corpo e linguaggio.

Roberto Orlando (Palermo, 1996) si è formato all’Accademia di Belle Arti della sua città, dove ha affiancato alla pittura la curatela indipendente e l’attività collettiva. Cofondatore dello spazio Parentesi Tonde e collaboratore di musei e istituzioni come curatore tecnico e allestitore, Orlando è anche responsabile della sede palermitana della Collezione Elenk’art. Il suo lavoro è stato presentato in mostre personali e collettive in tutta Italia, e nel 2025 ha avviato un progetto di ricerca all’interno della collezione dell’Orto Botanico di Padova.

AnneClaire Budin