FERTILIZZANTI: PREZZI IN DISCESA A MAGGIO 2025, TRA CALO DELLE MATERIE PRIME E DOMANDA STAGNANTE

I fertilizzanti registrano ribassi generalizzati: urea -8%, nitrato ammonico -5%, DAP -4%. Materie prime in calo e domanda agricola contenuta.

A maggio 2025 il mercato italiano dei fertilizzanti registra un nuovo ribasso generalizzato, secondo i dati raccolti da Ismea, CREA e i principali Consorzi Agrari regionali. L’“urea tecnica 46%” scende a 570 euro/tonnellata, segnando un calo dell’8% rispetto allo stesso mese del 2024, mentre il nitrato ammonico 27% si attesta a 380 euro/tonnellata (-5% a/a) e il fosfato biammonico (DAP) cala a 630 euro/tonnellata (-4% a/a).

Il trend riflette il contesto internazionale, in cui le quotazioni delle materie prime industriali restano deboli, influenzate dalla riduzione dei costi energetici e dal rallentamento della domanda globale. In particolare, il mercato dell’urea risente del calo delle esportazioni asiatiche, a fronte di una minore tensione nei mercati europei, mentre i prezzi del DAP sono condizionati dalla stabilità delle forniture USA e da scontistiche attive in mercati chiave.

Sul fronte interno, i consorzi agrari adottano strategie di acquisto centralizzate e programmazioni anticipate delle forniture, allo scopo di garantire stabilità e contenimento dei costi agli agricoltori, in un momento in cui la marginalità delle produzioni risente degli effetti inflattivi degli anni precedenti.

La prospettiva a breve termine resta di prudente ottimismo: salvo shock geopolitici o energetici, i prezzi potrebbero mantenersi su livelli contenuti per tutta la prima metà del 2025. Tuttavia, il settore resta esposto alle oscillazioni internazionali, rendendo cruciale per le imprese una pianificazione attenta e tempestiva degli approvvigionamenti.

Andrea Vitali