ANNE DE VILLÈLE: POESIA DEL VIVENTE IN BRETAGNA

AnneClaire Budin
Anne de Villèle

In Bretagna, l’atelier di Anne de Villèle è una tappa da scoprire: arte viscerale, vegetale e umana che parla al cuore e al corpo con la forza silenziosa della vita.

In Bretagna, l’atelier di Anne de Villèle è una tappa da scoprire: arte viscerale, vegetale e umana che parla al cuore e al corpo con la forza silenziosa della vita.

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Per molti italiani, la Bretagna è una terra di fascino sottile: cieli mutevoli, coste selvagge, villaggi pittoreschi e un senso di autenticità che invita al raccoglimento. È una meta prediletta per le vacanze di chi cerca una Francia meno turistica e più profonda. A chi tra voi sogna di percorrere quelle strade di pietra e vento, voglio suggerire un détour prezioso: l’Atelier-Galerie di Anne de Villèle a Rochefort-en-Terre, nel Morbihan.
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Artista nomade e radicata al tempo stesso, Anne lavora in un piccolo vicolo del centro storico – 2, ruelle du Four à Ban, vicino a Vannes – in uno spazio che è bottega, studio, galleria e luogo d'incontro. Il suo lavoro è attraversato da una “poesia del vivente”: un’indagine profonda sul corpo, il vegetale, l’animale e le emozioni. Con materiali diversi – ceramica, fotografia, tessile, disegno – Anne crea opere che sembrano pulsare, respirare, raccontare.
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La sua arte è organica, viscerale. Non teme la materia del corpo, anche quella che di solito si cela: lacrime, organi, pelle, scarti. In “Toutes les larmes de mon corps” ha ricamato quarantatré fazzoletti con organi e fluidi, mentre in “Sourire de femme” il corpo sessuato parla di desiderio e vulnerabilità. In “Printemps” è il vegetale a farsi carne, e nel progetto “Généalogie” le radici diventano ossa, albero della memoria e della stirpe.
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Anne sublima anche il compost: ciò che è scarto diventa immagine sacra, fragile, viva. Una fotografia del quotidiano che si fa meditazione ecologica. Il suo atelier è pieno di oggetti nati da poco o da lungo tempo, pezzi trovati, cuciti, cotti, ripensati. Ogni cosa pare avere un’anima.
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Ma ciò che rende Anne speciale è anche la sua capacità di trasmettere. Artista “a domicilio” e nei territori, ha lavorato a lungo con bambini in contesti educativi, imparando da loro la libertà dello sguardo. Nei suoi laboratori – anche per genitori e figli – propone esperienze creative radicate nella materia e nella lentezza. Il suo approccio non è didattico ma generativo: crea le condizioni perché qualcosa emerga.
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Visitare il suo spazio è come entrare in una dimensione parallela, dove il tempo si dilata e i sensi si risvegliano. Non è una galleria come le altre: è un luogo vivo, in cui l’arte non è distante ma possibile, familiare, da toccare.
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Per chi attraversa la Bretagna in cerca di luce, maree e poesia, l’atelier di Anne de Villèle è una sosta che lascia il segno. Un invito a guardare dentro e fuori con occhi nuovi, e a portare a casa, insieme a un oggetto o a un ricordo, anche un seme di consapevolezza.

AnneClaire Budin