COPERTURA ARBOREA URBANA: NON SOLO NUMERI, MA STRATEGIE SMART PER CITTÀ PIÙ VERDI

Redazione Floraviva
forestazione urbana

Uno studio internazionale su 57 città mostra come gli obiettivi di copertura arborea urbana, se ben pianificati, possano migliorare salute, clima e coesione sociale. Ma servono visione, risorse e metodo.

La copertura arborea urbana (UTC, Urban Tree Canopy) è oggi una delle metriche più incisive per valutare la qualità ecologica e la resilienza delle città. Misura la percentuale del suolo urbano coperta dalle chiome degli alberi, ma dietro a questa cifra si cela un sistema complesso di benefici: dal raffrescamento microclimatico alla riduzione dell’inquinamento, dal benessere psicofisico alla giustizia ambientale.

Uno studio pubblicato su Urban Forestry & Urban Greening analizza i target UTC fissati da 57 città del mondo, tra cui Milano, San Paolo, Giacarta e Toronto. Ne emerge un dato inequivocabile: quanto più bassa è la copertura iniziale, tanto più ambiziosi tendono a essere gli obiettivi. In città come Giacarta si punta a quintuplicare l’UTC, mentre Phoenix mira a un incremento annuale superiore al 10%. Le differenze sono anche geografiche: nei biomi aridi si resta sotto il 20%, in quelli temperati e tropicali si punta al 40%.

Gli autori, un gruppo multidisciplinare che include arboricoltori, urbanisti, ecologi e funzionari pubblici, propongono un approccio SMART alla definizione dei target: Specifici, Misurabili, Accessibili, dotati di Risorse e Temporizzati. Un metodo per rendere le ambizioni realizzabili e verificabili, evitando che la piantumazione diventi un’operazione simbolica o puramente propagandistica.

Tuttavia, anche gli obiettivi più virtuosi possono fallire se non supportati da una visione olistica. Puntare solo sulla quantità rischia di generare errori: piantumazioni inadeguate, trascuratezza della manutenzione, scarsa accettazione da parte delle comunità. Per questo, oltre alla copertura, servono indicatori di qualità: salute, diversità, distribuzione e coinvolgimento.

Lo studio mostra come gli obiettivi UTC ben formulati possano attrarre investimenti pubblici e privati, come dimostra la campagna “Million Trees NYC”, sostenuta da fondazioni, celebrità e cittadini. Ma per l’Italia la sfida è ancora aperta: serve una pianificazione forestale urbana integrata, supportata da bilanci ambientali, monitoraggi regolari e una comunicazione trasparente e partecipativa.

Solo così la copertura arborea urbana potrà essere non un semplice numero da raggiungere, ma un motore di cambiamento per città più sostenibili e inclusive.

(Fonte: Urban Forestry & Urban Greening, DOI: 10.1016/j.ufug.2025.128979)

Redazione