BANDO APICOLTURA 2026: CONTRIBUTO FINO AL 100% DELLE SPESE AMMESSE
- da GianLuigi Casoli
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Categoria principale: Bandi e Incentivi

Fino al 17 ottobre 2025 è possibile presentare domanda per investimenti, formazione e acquisto attrezzature. Priorità a interventi tracciabili e documentati
Il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha pubblicato il nuovo Bando per il Sottoprogramma Apistico Nazionale 2026 (prot. n. 0266886/2025), valido per il periodo 1° luglio 2025 – 30 giugno 2026. Potranno accedere ai contributi apicoltori professionisti con partita IVA, imprenditori apistici, cooperative, società e associazioni iscritte all’anagrafe apistica nazionale. La domanda può essere presentata anche per il tramite di forme associative riconosciute.
Il bando prevede contributi fino al 100% per attività formative e di assistenza tecnica, e tra il 60% e il 75% per acquisti di attrezzature (arnie, sciami, api regine, strumenti per la transumanza, ecc.). In Toscana, ad esempio, l’azione B3 (ripopolamento con api regine o sciami) garantisce un contributo massimo del 60% su una spesa di €5.000 per beneficiario.
Le domande vanno presentate entro il 17 ottobre 2025, tramite portale nazionale (Agea/Sian) o regionale (es. ARTEA per la Toscana). La spesa deve essere sostenuta entro il 30 giugno 2026, con possibilità di includere anche spese propedeutiche debitamente giustificate.
Al termine della campagna, la domanda di pagamento dovrà essere accompagnata da documentazione dettagliata: fatture, DDT, preventivi comparabili (minimo tre per beni significativi), relazione tecnico-economica, registri nominativi in caso di acquisti tramite associazioni. Tali materiali saranno fondamentali per i controlli di Agea, Regioni o MASAF. I beni acquistati dovranno restare assegnati all’utente per almeno 3 anni.
La dotazione complessiva del bando supera i 17,2 milioni di euro, con fondi FEAGA e rotazione nazionale, da ripartire tra le Regioni sulla base del numero di alveari censiti.
Per gli operatori del settore si tratta di una concreta opportunità per ammodernare le strutture, promuovere la formazione tecnica e rafforzare l’intera filiera apistica. Il consiglio è attivarsi subito: avviare la raccolta dei documenti, pianificare gli interventi e coordinarsi con eventuali associazioni per garantire la tracciabilità, il rispetto delle scadenze e l’efficacia della rendicontazione.
GianLuigi Casoli