PAC E QFP INADEGUATI: L’APPELLO UNITARIO DI COPA E COGECA
- Andrea Vitali
-
in Notizie
I presidenti Giansanti e Nilsson, a nome di Copa e Cogeca, chiedono un’alternativa che rispetti la natura della PAC: una politica autonoma, articolata su due pilastri, con bilancio indipendente e adeguato all’inflazione, in linea con i Trattati dell’UE.
I rappresentanti degli agricoltori europei criticano le modifiche proposte dalla Commissione
In una lettera congiunta indirizzata agli eurodeputati, Massimiliano Giansanti, presidente del Copa, e Lennart Nilsson, presidente del Cogeca, hanno criticato severamente la proposta della Commissione europea per la riforma del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034 e della nuova Politica Agricola Comune (PAC).
A detta dei firmatari, la proposta presentata dalla Commissione lo scorso 16 luglio e le successive modifiche annunciate il 9 novembre dalla Presidente Ursula von der Leyen rappresentano solo “cambiamenti cosmetici”, che non affrontano i nodi critici né garantiscono la tenuta economica e sociale del sistema agricolo europeo.
Una riforma che indebolisce la PAC e frammenta il mercato unico
Il cuore della contestazione è l’indebolimento dell’identità comune della PAC, messa a rischio dall’inserimento in un “Fondo Unico” che, secondo Copa e Cogeca, elimina il carattere unitario della politica agricola e riduce la sua capacità di rispondere in modo omogeneo alle sfide comuni degli Stati membri.
Tra i punti più critici segnalati:
-
Il mantenimento della quota PAC sotto il 15% del bilancio UE, con risorse inferiori del 20% rispetto all’attuale quadro (non considerando l’inflazione);
-
La perdita del Secondo Pilastro e la sua sostituzione con un generico “target rurale” privo di strumenti concreti per l’agricoltura;
-
Il rischio di complessità amministrativa e confusione normativa, derivante dal modello del “piano nazionale unico” proposto dalla Commissione, che potrebbe frammentare il mercato interno e penalizzare la competitività degli agricoltori europei.
L’appello: “Serve un’alternativa vera”
Giansanti e Nilsson si rivolgono direttamente al Parlamento europeo e al Consiglio affinché non accettino una riforma che tradisce la funzione storica e strategica della PAC. La richiesta è chiara: tornare a una politica agricola autonoma, fondata su due pilastri, con un bilancio indipendente, adeguato all’inflazione, coerente con le disposizioni dei Trattati europei.
“Le modifiche annunciate sono un tentativo di cambiare tutto per non cambiare nulla”, affermano i due presidenti, che confermano la piena mobilitazione delle organizzazioni agricole europee per difendere una visione di agricoltura che garantisca redditi dignitosi, sostenibilità, e sicurezza alimentare per 450 milioni di cittadini europei.
Andrea Vitali– Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 11 Nov. 2025