NUOVO PACCHETTO VINO: SONO 6 LE CONDIZIONI PER ACCEDERE AI FONDI UE
- GianLuigi Casoli
Più strumenti per gestione eccedenze, crisi climatiche e export. Bruxelles rilancia l’OCM vitivinicola: ecco cosa cambia per imprese e territori.
Una riforma strategica per chi produce, trasforma e presidia i territori
Il nuovo “Pacchetto Vino” approvato dalla Commissione AGRI del Parlamento europeo aggiorna l’impianto normativo dell’OCM. È un passaggio chiave per cantine, imprese viticole e consorzi, chiamati a rispondere a surplus strutturali, crisi climatiche e nuove richieste di mercato.
Con un budget stabile di 323,9 milioni €/anno per l’Italia, il pacchetto introduce maggiore flessibilità nella programmazione e mira a rafforzare competitività e presidio del territorio.
I 6 assi della riforma
➤ Gestione delle eccedenze
Misure come vendemmia verde ed estirpazione potranno essere attivate in modo preventivo per riequilibrare l’offerta, evitando crolli dei prezzi.
➤ Flessibilità negli impianti
Viene estesa a 8 anni la validità delle autorizzazioni per il reimpianto, permettendo una pianificazione varietale più lungimirante, anche in chiave climatica.
➤ Cofinanziamento fino all’80% per progetti climatici
L’intensità di aiuto UE cresce nei programmi settoriali per investimenti in irrigazione efficiente, ombreggianti, fitosanitari innovativi, gestione del suolo e digitalizzazione sostenibile.
➤ Etichettatura: semplificazioni ed esenzioni
Via libera a e-label e pittogrammi per uso intra-UE. Per l’export extra-UE, niente obbligo di ingredienti e valori nutrizionali: un vantaggio competitivo sui mercati.
➤ Promozione ed enoturismo IG
Campagne nei Paesi terzi più lunghe (fino a 5 anni), copertura fino all’80%. Sostegno ai consorzi che sviluppano l’enoturismo come leva economica e strategica.
➤ Focus “low-alcohol” e fitopatie
Quadro normativo chiaro per i dealcolati, con definizioni univoche. Previsti fondi UE per azioni contro la flavescenza dorata: sorveglianza, formazione e ricerca.
Opportunità e criticità operative
✔ Opportunità
• Maggior tempo per la riconversione varietale (finestra 2026–2033)
• Bandi climatici più accessibili: investimenti ora più bancabili
• Marketing export con cofinanziamenti più flessibili
• Riduzione dei costi di etichettatura per l’export
• Enoturismo riconosciuto come asset economico per le IG
✖ Criticità da monitorare
• Non ci sono fondi aggiuntivi: sarà decisivo come Regioni e MASAF riprogrammeranno i PSN
• Gli strumenti anti-surplus vanno calibrati per non penalizzare la qualità
• I tempi: servono decreti nazionali rapidi per non perdere la prossima campagna
Cosa possono fare ora aziende e consorzi
• ⌦ Raccogliere dati tecnici e agronomici su progetti irrigui, sensoristica, ombreggianti
• ⌦ Avviare piani di riconversione 2026–2033 con analisi varietali e di mercato
• ⌦ Progettare campagne export quinquennali mirate (es. USA, UK, Corea)
• ⌦ Adattare packaging ed etichette a e-label e semplificazioni UE
• ⌦ Integrare promozione ed enoturismo nei piani IG
• ⌦ Coordinare reti territoriali per il monitoraggio della flavescenza
GianLuigi Casoli – Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 9 nov. 2025