FORUM FORESTE: 2025 ANNO DA BOLLINO ROSSO PER I BOSCHI ITALIANI
- Redazione Floraviva
 
	Incendi raddoppiati, emergenza climatica e ritardi nella gestione forestale: l’VIII Forum Foreste lancia l’allarme e propone dieci azioni urgenti al Governo.
Incendi record e clima estremo mettono in crisi i polmoni verdi italiani
Nel 2025 le foreste italiane affrontano un’emergenza senza precedenti. Lo certifica il nuovo report di Legambiente, presentato il 30 ottobre a Roma durante l’VIII Forum Foreste: oltre 94.000 ettari andati in fumo da gennaio al 15 ottobre, quasi il doppio rispetto al 2024. A pagare il prezzo più alto è il Sud, con Sicilia, Calabria, Puglia e Campania in testa per numero di incendi e superficie devastata. L’estate appena trascorsa è stata la quinta più calda dal 1950, con un’anomalia termica di +1,62°C (fonte Copernicus). E mentre si moltiplicano eventi estremi e siccità, sulle Alpi l’attacco del bostrico – coleottero che colpisce gli abeti rossi – sta causando danni strutturali all’ecosistema.Foreste senza guida: solo il 18% ha un piano di gestione
Oltre alla pressione climatica e biologica, il vero tallone d’Achille italiano resta l’assenza di pianificazione: appena il 18% delle superfici forestali è dotato di un piano di gestione attivo, e solo il 10% risulta certificato. La conseguenza? La filiera del legno-arredo – pur forte di 71.500 imprese e un saldo commerciale attivo – dipende per l’80% da importazioni estere. Nel frattempo, ritardano anche gli strumenti territoriali previsti dal Piano Forestale Nazionale, come i PFIT, e resta incompleta l’attuazione del regolamento EUDR contro la deforestazione globale.Un capitale verde ignorato, ma strategico per la transizione
L’Italia possiede oltre 10 milioni di ettari di foreste, pari al 38% del territorio nazionale. Una ricchezza biologica e strutturale che – secondo Legambiente – viene sistematicamente sottovalutata, nonostante il suo ruolo nella mitigazione climatica: i boschi italiani immagazzinano 1,24 miliardi di tonnellate di carbonio organico. Tra le poche note positive, la nascita della Rete dei 60 Boschi Vetusti e l’approvazione delle linee guida sul Registro pubblico dei crediti di carbonio.Dieci proposte al Governo: serve una svolta politica
Legambiente lancia un piano articolato in dieci proposte che ruotano attorno a tre assi: ➤ contrasto alla crisi climatica ➤ prevenzione e gestione attiva del rischio incendi ➤ piena attuazione della Strategia nazionale forestale. Tra gli interventi urgenti: più foreste urbane, più aree protette, creazione di una Lista Rossa delle specie forestali, piani di tutela e gestione per specie a rischio, sostegno all’economia circolare del legno, e rafforzamento della wood security nazionale.Legambiente: “Serve un cambio di passo strutturale”
«Il settore forestale – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale – è fondamentale per la transizione ecologica e la bioeconomia. Ma l’Italia continua a ignorarne il potenziale strategico. Occorre più coerenza tra politiche nazionali e strategie europee. Per questo nel 2026 lanceremo il tour “Foreste in cammino” in diverse regioni italiane». Gli fa eco Antonio Nicoletti, responsabile aree protette: «L’Italia resta indietro su certificazione, pianificazione, legalità nella filiera legno-energia. È ora di applicare senza rinvii il regolamento europeo contro la deforestazione e investire nei boschi come hot-spot di biodiversità».
Redazione – Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 30 ottobre 2025