OLTRE IL DESIGN: JACOBSEN PAESAGGISTA E BOTANICO

AnneClaire Budin
arne jacobsen su sedia

Conosciuto per le sue sedie iconiche, Arne Jacobsen fu anche un attento botanico, paesaggista e creatore di mondi dove natura e architettura si fondono.

Arne Jacobsen nel suo studio di Copenaghen, tra disegni di sedie e piante botaniche
Quando si parla di Arne Jacobsen, il pensiero va subito alle sue leggendarie sedie — l’Ant, la Swan, la Egg — simboli del design scandinavo. Ma fermarsi qui sarebbe come leggere solo il titolo di un libro. Jacobsen fu molto di più: un architetto totale, capace di fondere architettura, design e natura in una visione coerente e profondamente umana.

Disegni originali di Arne Jacobsen con studi botanici e forme organiche
Botanico autodidatta, Jacobsen osservava il mondo vegetale come un architetto osserva le strutture: proporzioni, ritmo, equilibrio. Le foglie e i fiori erano per lui maestri di architettura.

La casa-studio di Arne Jacobsen a Strandvejen immersa nel verde
Nella sua casa a Strandvejen, alle porte di Copenaghen, creò un giardino con oltre 300 specie vegetali: un laboratorio vivente dove arte e botanica dialogavano ogni giorno.

Schizzi e acquerelli botanici di Arne Jacobsen
Durante l’esilio in Svezia negli anni Quaranta, collaborò con la seconda moglie Jonna Jacobsen, stampatrice tessile, per trasformare i suoi acquerelli botanici in motivi decorativi.

Motivo floreale Kejserkrone disegnato da Arne e Jonna Jacobsen
Da quella collaborazione nacquero motivi modernissimi come Kejserkrone, che reinterpretano la flora danese con eleganza funzionalista.

Arne Jacobsen nel suo giardino mentre osserva le piante
Jacobsen non progettava solo edifici: progettava atmosfere. Ogni sua opera nasceva da un’osservazione del vivente, dal respiro stesso delle forme naturali.

Facciata del St. Catherine’s College di Oxford con giardini disegnati da Jacobsen
Nei suoi progetti pubblici — dal Munkegaard School di Gentofte al St. Catherine’s College di Oxford — disegnò anche giardini, percorsi, e spazi di dialogo tra uomo e paesaggio.

Vista dall’alto del Munkegaard School con cortili verdi progettati da Jacobsen
Le sue architetture nascono sempre da un equilibrio: luce, verde, spazio e funzione convivono in armonia. È la sua idea di sostenibilità ante litteram.

Modello architettonico del St. Catherine’s College con disposizione dei giardini
Ogni dettaglio, anche il più tecnico, rifletteva la sua ricerca estetica e naturalistica. La natura era la sua maestra e la sua misura.

Arne Jacobsen nel laboratorio con modelli architettonici e schizzi botanici
Il suo approccio era quello di un botanico che costruisce: osservare, comprendere, imitare, mai copiare. La precisione del naturale diventava architettura.

Interno del SAS Royal Hotel con la sedia Egg di Arne Jacobsen
Anche nei grandi progetti come il SAS Royal Hotel di Copenaghen, Jacobsen mantenne una poetica naturale: curve morbide, luce diffusa, materiali vivi.

Maniglia e dettagli d’arredo disegnati da Arne Jacobsen per il SAS Royal Hotel
Dal tessuto alla maniglia, nulla era casuale: ogni elemento contribuiva all’armonia complessiva. Era il suo gesamtkunstwerk, l’arte totale del quotidiano.

Dettaglio di un progetto paesaggistico con percorsi e piante ideato da Jacobsen
Jacobsen anticipò un modo nuovo di pensare lo spazio: non come separazione tra naturale e artificiale, ma come loro incontro.

Giardino progettato da Arne Jacobsen con sedute e vegetazione integrata
La sua lezione oggi suona più attuale che mai: progettare non significa solo disegnare forme, ma creare armonie — tra l’uomo, lo spazio e la natura.

AnneClaire Budin – Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 19 ottobre 2025