FOR.TREE NURSERY: LA ROADMAP 2025-2030 È SOLO UN PUNTO DI PARTENZA

Redazione Floraviva
for.tree nursery confagricoltura

Sono molti gli interrogativi per il progetto FOR.TREE NURSERY che chiude con un documento strategico ambizioso, ma il settore attende ancora risposte su fondi, regia e continuità politica.

 

Il convegno

Roma – Nella sede nazionale di Confagricoltura, si è chiuso il progetto FOR.TREE NURSERY, nato per rilanciare la filiera vivaistica forestale italiana. Un’iniziativa firmata da Fondazione AlberItalia per conto del CNR-ISAFOM, che ha messo insieme Regioni, enti di ricerca, tecnici e operatori del settore. Fulcro dell’evento, la presentazione del Rapporto finale e della Roadmap 2025-2030. Due strumenti che – sulla carta – disegnano un futuro verde, più coordinato, più integrato e più produttivo. Eppure, a fine giornata, il dubbio resta: ce la faremo davvero a metterli in pratica?

Dove siamo arrivati

I punti forti non mancano. La Roadmap è ben scritta, il lavoro interregionale ha rotto qualche barriera amministrativa e il dialogo tecnico è stato reale. Finalmente, la vivaistica forestale torna al centro del discorso nazionale, in un momento storico in cui il verde è strategico per il clima, le città e i territori fragili. Ma il vero nodo è un altro: chi garantirà continuità a questo slancio?

I problemi (sempre gli stessi)

Tre criticità, già emerse durante l’incontro, restano sospese: Risorse incerte: se i fondi restano estemporanei, il settore resterà fragile. Governace di  filiera debole: manca una cabina di regia nazionale per coordinare Regioni con approcci troppo diversi. Monitoraggio assente: senza un sistema di verifica serio, il rischio è che ogni Regione faccia per sé.

Un’occasione da non perdere (di nuovo)

Quello della filiera vivaistica forestale è un terreno dove si gioca molto più del destino dei vivai. Qui si decide se l’Italia sarà in grado di produrre – da sé e con qualità – il verde che promette nei suoi piani climatici e urbani. La Roadmap c’è, ma non basta mettere un titolo a un file PDF. Servono risorse strutturali, una governance autorevole e un cambio di passo politico. Altrimenti, come spesso accade nel bosco italiano, si finisce per mappare sentieri che nessuno percorrerà.

Redazione – © Floraviva, riproduzione riservata – 17 ottobre 2025