MARIA THEREZA ALVES: ARTE ECOLOGICA E MEMORIA DECOLONIALE

AnneClaire Budin
ritratto di Maria Thereza Alves

Artista e attivista brasiliana, Maria Thereza Alves intreccia ecologia, storia coloniale e diritti dei popoli nativi in opere che fanno germogliare memoria e coscienza.

 

Tra Brasile, Europa e lotte territoriali

Nata nel 1961 a San Paolo, Maria Thereza Alves vive tra Berlino e Napoli. La sua pratica unisce arte e attivismo politico, affrontando tematiche ambientali, diritti indigeni e processi di decolonizzazione.

Composizione con fiore giallo e pietre naturali, opera che riflette sulle relazioni tra natura e cultura
Composizione botanica tra scienza e identità territoriale

Installazioni come archivi viventi

Alves adotta linguaggi multimediali: installazioni, video, testi e oggetti compongono mappe di resistenza e memorie silenziate. Ogni progetto è una ricognizione sensibile tra natura, storia e identità.

Installazione vegetale urbana realizzata con sacchi biodegradabili, esempio di arte ecologica e rigenerazione territoriale
Installazione verde e rigenerazione urbana
Orto botanico indoor con piante in sacchetti neri e luce artificiale, opera di Maria Thereza Alves tra arte e scienza
Orto artistico tra biodiversità e memoria
Modello geografico e installazione artistica con tubi e acquario, narrazione visiva della trasformazione ambientale
Mappa ecologica e memoria dei luoghi

“Seeds of Change”, semi migranti e memoria ecologica

Tra i suoi lavori più noti, “Seeds of Change” (dal 1999), indaga semi esotici trasportati involontariamente dalle navi coloniali nei porti europei. Dissotterrati e ripiantati, questi semi incarnano una memoria migrante, ecologica e politica, che riscrive la narrazione della globalizzazione.

Acquerello con alberi colorati e suolo contaminato, riflessione visiva sull'ecologia e la memoria del paesaggio
Alberi e suolo: geografie invisibili
Composizione di erbe essiccate e disegni botanici in galleria, installazione che esplora biodiversità e arte naturale
Biodiversità e installazione vegetale

Un’arte che connette luoghi e diritti

La sua voce ha risuonato in istituzioni internazionali come la Serpentine Gallery di Londra, il Musée d’Histoire de Nantes, il CAAC di Siviglia e varie Biennali. Le sue opere sono ponti tra culture, memorie e forme di vita vegetale.

Tronco scolpito e opere botaniche su carta, esposizione che fonde natura, identità e arte contemporanea
Legno, radici e arte botanica
Tavole rotonde con illustrazioni vegetali su sfondo viola, installazione partecipativa sull’uso delle piante nella cultura
Arte partecipativa e sapere botanico
Dettaglio di tappeto circolare viola con motivi vegetali, simbolo di biodiversità e memoria indigena
Tappeto floreale e biodiversità culturale
Piante ornamentali in vaso disposte su panche in spazio espositivo, dialogo tra botanica urbana e arte site-specific
Giardino temporaneo in galleria

Premi e riconoscimenti

Vincitrice nel 2017 del Vera List Prize, Alves continua a coltivare semi di rinascita collettiva. La sua è una pratica artistica di cura, che invita a ripensare il nostro rapporto con la terra e la storia.

Acquerello botanico di fiore viola accanto a paesaggio agricolo e testo poetico, narrazione visiva tra memoria e biodiversità
Narrazione visiva tra parola, fiore e paesaggio
Disegni naturalistici di insetti e rettili su parete verde, installazione artistica con elementi rocciosi e forme cromatiche astratte
Fauna invisibile e frammenti di paesaggio
Fotografie naturalistiche e cartografiche in mostra, mappa urbana e testimonianze visive del paesaggio
Memorie urbane e cartografie botaniche

AnneClaire Budin – Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 10 ottobre 2025