OLIVE TREE: KATANANI E L’ULIVO DI FILO SPINATO

AnneClaire Budin
olivo e filo spinato

In Olive Tree, l’artista palestinese Abdul Rahman Katanani trasforma il filo spinato in un ulivo: un simbolo potente di resistenza, memoria e speranza verde.

Il verde della bandiera palestinese è simbolo di speranza, fertilità, radici. In tempi di conflitti e sradicamenti, l’artista Abdul Rahman Katanani ne fa materia d’arte viva con Olive Tree, scultura realizzata interamente in filo spinato, metallo e barili di petrolio riciclati. L’ulivo, emblema del Mediterraneo e dell’identità palestinese, diventa nella sua opera un albero ferito ma resistente, che si piega e mai si spezza.
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Nato nel 1983 nel campo profughi di Sabra a Beirut, da una famiglia fuggita da Giaffa nel 1948, Katanani ha fatto del metallo la sua cifra stilistica e della condizione del rifugiato il suo tema fondante. Olive Tree non ha bisogno di pigmenti per evocare il verde: lo trasmette con la forza del contrasto tra materiale e significato, tra durezza e speranza.
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Nel contesto in cui l’ulivo è diventato emblema di una presenza minacciata — alberi secolari abbattuti, terre contese, colture sradicate — Olive Tree si fa denuncia poetica. Il filo spinato, simbolo di chiusura e controllo, si trasforma in ramificazione, gesto vitale. L’ulivo di Katanani non è solo un albero: è memoria che resiste, è il verde della bandiera palestinese che continua a germogliare nonostante tutto. Un’opera che interroga, commuove, persiste.

AnneClaire Budin