ÉMILE CLAUS, IL MAESTRO FIAMMINGO DEL LUMINISME SOLARE
- AnneClaire Budin
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in Arte Verde

Dal realismo al luminismo: Émile Claus (1849-1924) dipinse la campagna fiamminga con luce vibrante. La sua villa sul Lys fu un laboratorio di natura e arte.
Nato a Sint-Eloois-Vijve nel 1849, Émile Claus crebbe in una numerosa famiglia fiamminga dedita al commercio. Nonostante il talento precoce per il disegno, la sua vocazione artistica fu ostacolata fino all’intervento del compositore Peter Benoit, che lo aiutò ad accedere all’Accademia di Anversa. Dopo un esordio in stile realistico, un viaggio in Nord Africa nel 1879 trasformò il suo modo di vedere: la luce divenne il suo soggetto principale.
Nel 1883 si trasferì ad Astène, lungo la Lys, nella Villa Zonneschijn ("raggio di sole"), che diventerà la sua residenza e fonte costante d’ispirazione. Qui, circondato da un giardino curato, Claus sviluppò il suo stile personale, passando da una tavolozza cupa a composizioni piene di luce e vita. Nasce così il luminisme, un movimento pittorico belga incentrato sulla resa della luce naturale. Claus ne fu il caposcuola, fondando nel 1904 il gruppo Vie et Lumière.
Opere come De picknick (circa 1887), e Zonnestraal (1899) esprimono questa poetica della luce, legata al paesaggio e alla quotidianità rurale. La luce non è solo un elemento atmosferico, ma un principio vitale, una lente emozionale attraverso cui Claus interpreta la realtà. La sua pittura, pur influenzata dagli impressionisti francesi — in particolare da Claude Monet — mantiene una forte identità fiamminga.
Durante la Prima guerra mondiale, Claus si rifugiò a Londra, dove dipinse vedute della Tamigi in stile impressionista. Tornato nella sua Villa Zonneschijn nel 1918, vi rimase fino alla morte nel 1924. È sepolto nel giardino della sua casa, oggi ancora visitabile, memoria viva del suo legame con la natura e l’arte.
AnneClaire Budin