ERRORE STRATEGICO: DAZI USA DA 1 MLD E VIA LIBERA ALL'AGRIMPORT USA IN UE

Andrea Vitali
dazi usa agroalimentare

Con l’accordo Ue-Usa confermati dazi al 15% su vino, olio e pasta. Coldiretti stima perdite per oltre 1 miliardo, Confagricoltura chiede tutele per il vino e Copa-Cogeca denuncia un cedimento senza contropartite, aggravato dall’obbligo di aprire il mercato europeo all’agriimport americano.

L’attesissimo chiarimento sulla componente agroalimentare dell’accordo quadro Ue-Stati Uniti è arrivato ieri e ha generato una forte reazione di allarme tra le organizzazioni agricole europee. L’intesa, che ambisce a rafforzare le relazioni economiche transatlantiche, prevede l’eliminazione dei dazi su una serie di prodotti industriali e un maggiore allineamento su standard digitali e tecnologici, ma impone condizioni dure per il comparto agroalimentare europeo, tra cui l’obbligo di aprire all’importazione di prodotti agricoli statunitensi.

Il testo della dichiarazione congiunta conferma dazi al 15% su numerose eccellenze del made in Italy, tra cui vino, olio extravergine d’oliva, pasta e salumi. Una lista che, secondo Coldiretti e Filiera Italia, potrebbe costare oltre 1 miliardo di euro l’anno in esportazioni perse. Ancora più grave – denunciano – è il fatto che gli Stati Uniti leghino la conferma dell’accordo all’effettiva apertura del mercato europeo all’import di prodotti agricoli americani, tra cui semi, olio di soia, frutta fresca e carne suina e di bisonte. Un meccanismo che rischia di forzare l’ingresso nell’Ue di produzioni agricole super-intensive, ottenute con standard inferiori a quelli europei, minando la competitività delle filiere locali.

Coldiretti parla di “negoziato sbilanciato”, dove ancora una volta l’agricoltura è il settore sacrificato. L’export agroalimentare verso gli Usa, primo mercato extra-Ue per l’Italia, ha infatti registrato una battuta d’arresto a giugno (-2,9%), proprio dopo l’introduzione dei dazi aggiuntivi. Vino (-290 milioni), olio (-140 milioni) e pasta (-74 milioni) sono i comparti più penalizzati. Coldiretti chiede l’esclusione dai dazi dei prodotti di eccellenza e misure immediate di sostegno alle filiere colpite.

Confagricoltura assume un tono più diplomatico ma non meno critico. Se per i formaggi – già soggetti a dazi – il compromesso è accettabile, vino e Pecorino Romano restano in una posizione di svantaggio. “Il vino italiano – ricorda il presidente Giansanti – vale 2 miliardi di export negli Usa e deve tornare ad avere dazio zero”.

Durissimo il giudizio di Copa e Cogeca, che parlano di “errore strategico” e denunciano la totale assenza di contropartite agricole per l’Ue. Anzi – sottolineano – oltre ad aver ceduto sul fronte dei dazi, l’Europa ha aperto il proprio mercato ai prodotti agroalimentari americani, vincolando di fatto la validità dell’accordo a questa apertura. Un esito che, a loro avviso, garantisce vantaggi solo agli esportatori statunitensi e aggrava le difficoltà degli agricoltori europei. Chiedono quindi una valutazione d’impatto immediata e trasparente da parte della Commissione europea e maggiore chiarezza su eventuali modifiche normative che potrebbero allentare i vincoli Ue in tema di deforestazione, sicurezza alimentare e sostenibilità.

Il rischio, condiviso da tutte le associazioni, è che questo accordo apra la porta a una concorrenza sleale strutturale, penalizzando i produttori europei e sacrificando la qualità sull’altare della geopolitica commerciale.

Andrea Vitali