CAPORALTO: CONFRONTO AL MINISTERO. SINDACATI SODDISFATTI, MA CHIEDONO PASSI CONCRETI

Redazione Floraviva
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Dopo il tavolo interministeriale di ieri 1° agosto sul contrasto al caporalato, i Ministri Calderone, Lollobrigida e Piantedosi esprimono soddisfazione. Ma dai sindacati emergono nodi ancora irrisolti: condizionalità sociale, decreto flussi, emergenza ghetti.

Si è svolto ieri 1° agosto presso il Ministero del Lavoro il tavolo tecnico interministeriale dedicato al monitoraggio delle azioni di contrasto al caporalato agricolo. All'incontro hanno preso parte i Ministri Marina Calderone, Francesco Lollobrigida e Matteo Piantedosi, oltre ai rappresentanti delle parti sociali, tra cui i principali sindacati e le organizzazioni datoriali del settore agroalimentare.

Dal governo, il bilancio è positivo: Calderone ha evidenziato il rafforzamento dell'ispezione, l'allineamento tra domanda e offerta di lavoro tramite decreto flussi e l'introduzione della cassa integrazione per gli stagionali agricoli. Lollobrigida ha sottolineato la crescita delle adesioni alla Rete del lavoro agricolo di qualità (da 5.300 a 9.300 in due anni) e i risultati delle nuove misure previste nel decreto Agricoltura. Piantedosi ha parlato di "azioni concrete" contro il traffico di esseri umani e lo sfruttamento lavorativo.

Ma se da una parte il confronto è stato definito utile e costruttivo, i sindacati hanno posto l'accento su alcune criticità ancora irrisolte:

  • UILA-UIL, per voce della segretaria generale Enrica Mammucari, ha ricordato che il tavolo era stato richiesto dai sindacati da oltre un anno. Ha parlato di "primi passi avanti" e di confronto positivo, ma ha sollecitato un cronoprogramma chiaro per l'attuazione della condizionalità sociale della PAC, il rafforzamento della rete agricola di qualità e l'effettiva tutela dei lavoratori stranieri, ancora esposti al rischio di irregolarità.

  • FAI-CISL, con Onofrio Rota, ha riconosciuto "risposte soddisfacenti", ma ha chiesto misure più incisive per superare i ghetti e regolarizzare i lavoratori stranieri già presenti. Ha inoltre ribadito la necessità di utilizzare al meglio i fondi PNRR destinati a questi obiettivi.

  • Coldiretti, per voce di Romano Magrini, ha chiesto una rapida attuazione della banca dati degli appalti agricoli e strumenti operativi più agili per facilitare l'immigrazione regolare e contrastare il lavoro sommerso.

In sintesi, il tavolo del 1° agosto ha rappresentato un momento importante di confronto, ma ha anche messo in luce l'urgenza di passare dalle dichiarazioni alle realtà operative, in particolare per quanto riguarda l'applicazione delle misure già previste e il superamento delle sacche di illegalità presenti nel comparto agricolo.

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