VANNUCCI NUOVO PRESIDENTE AVI: «LA NOSTRA CASA È IL VIVAISMO»
- da Redazione Floraviva
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in Il vivaista

Vannino Vannucci guiderà l’Associazione Vivaisti Italiani fino al 2027. Con lui i vicepresidenti Marco Romiti e Massimo Bartolini. Focus su giovani, formazione, sostenibilità e identità verde.
È Vannino Vannucci il nuovo presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) per il biennio 2025-2027. La nomina, arrivata all’unanimità durante la prima riunione del neoeletto consiglio direttivo, segna il ritorno alla guida dell’associazione per l’imprenditore pistoiese, già presidente dal 2015, nel passaggio da Vivaisti Pistoiesi a Vivaisti Italiani. Insieme a lui, nel ruolo di vicepresidenti, sono stati designati Marco Romiti (Romiti Vivai) e Massimo Bartolini (Vivai Piante Bartolini Massimo), entrambi portatori di un patrimonio esperienziale che abbraccia le origini e le evoluzioni più recenti del vivaismo italiano.
Il nuovo corso dell’AVI, nelle parole di Vannucci, punta a rafforzare l’associazione come “casa del vivaismo”, uno spazio aperto e partecipato, capace di valorizzare le competenze e le energie che animano un comparto essenziale per l’economia nazionale e la sostenibilità ambientale. «Continueremo a lavorare su programmazione e promozione – ha dichiarato – con uno sguardo deciso alle nuove generazioni e alla qualificazione professionale. Dobbiamo costruire una cultura del prodotto consapevole, che riconosca alle piante il loro ruolo identitario».
Tra gli obiettivi del nuovo direttivo, spiccano la riaffermazione del primato produttivo del distretto vivaistico di Pistoia, il rilancio del dialogo con le Scuole Agrarie, in particolare quelle di Pistoia e Pescia, e la costruzione di percorsi formativi per l’inserimento dei giovani nel settore. Sul piano tecnico-politico, AVI rafforzerà i rapporti con ENA a livello europeo, sosterrà lo sviluppo del laboratorio Fitolab nell’area di Gea e lavorerà al nuovo percorso di economia circolare avviato con Revet.
Centrale anche la visione strategica dei vicepresidenti. Marco Romiti ha sottolineato la necessità di legare il vivaismo al Made in Italy come prodotto identitario, ripartendo dai territori per affermarne il valore a livello internazionale. Massimo Bartolini ha invece evidenziato il ruolo cruciale del verde per la salute e il benessere, richiamando l’attenzione su pratiche sostenibili e sull’evoluzione del vivaismo da settore ornamentale a strumento funzionale contro il cambiamento climatico.
Il consiglio direttivo si completa con Simone Baldacci, Andrea Baronti, Simone Ferroni, Giorgio Innocenti, Mattia Lapini e Richard Pratesi. A fine luglio si terrà una nuova riunione per definire le linee guida operative del biennio. Un programma denso, che intende posizionare il vivaismo italiano al centro delle politiche ambientali, economiche e culturali del Paese.
Redazione Floraviva