Distretto floricolo Lucca-Pistoia: due mercati o uno solo?

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Il distretto floricolo Lucca-Pistoia annuncia l’imminente approvazione del regolamento unico dei mercati dei fiori di Pescia e Viareggio. Nel frattempo avvia la valutazione scientifica sulla convenienza economica del passare a un solo mercato. Stanno per essere sperimentati 5 progetti di ricerca da 100 mila euro finanziati dalla Regione. Il vice sindaco di Pescia comunica che l’iter sul Comicent procede speditamente sia sul piano  tecnico che politico con l’approvazione in Giunta dello statuto dell’azienda speciale che lo gestirà. Carmazzi chiede che se la valorizzazione del Comicent riguarderà settori non agricoli, parte dei 10 milioni messi a bilancio dalla Regione non siano attinti dalle risorse regionali destinate all’agricoltura. Il responsabile comunale del progetto Comicent ricorda che quel finanziamento fu concesso in relazione al trasferimento dell’immobile dalla Regione al Comune.

Il presidente del Distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia, Marco Carmazzi, annuncia che entro metà settembre arriverà l’atteso parere del Comune di Viareggio (con eventuali integrazioni) sul regolamento unico dei mercati dei fiori di Pescia e Viareggio fortemente voluto dall’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori e che ha già il via libera del Comune di Pescia; lo ha assicurato, riferisce, il presidente della Commissione di mercato di Viareggio Cristiano Genovali. Ma nello stesso tempo fa sapere che il Distretto ha deciso di procedere parallelamente a una valutazione scientifica sulla sostenibilità economica dei due mercati dei fiori e sulla convenienza per le imprese del territorio di passare ad «un’unica area mercatale». Tutto ciò a prescindere dalla successiva e delicata questione di quale sarà il mercato su cui puntare: se uno dei due esistenti o un altro ancora. Questione che, dice Carmazzi, spetterà poi alle amministrazioni politiche risolvere. L’importante è che «entro la fine dell’anno» si arrivi a una valutazione scientifica definitiva sulla convenienza o meno del mercato unico. I due studi a cui il Distretto è orientato a rifarsi sono già stati avviati. Si tratta del progetto Marte+ coordinato dal prof. Pacciani dell’Università di Firenze su incarico della Regione Toscana e dello studio di prefattibilità per «una individuazione logistico-mercatale» sostenibile promosso dalla Camera di commercio di Lucca e curato da Lucense.  
Il doppio annuncio di Marco Carmazzi è arrivato durante la conferenza stampa che ha tenuto stamani nella sede del mercato dei fiori pesciatino, il Comicent, al termine di una riunione del Comitato di distretto da lui presieduto in cui è mancato il numero legale. Conferenza stampa in cui è stata presentata l’attività svolta dal distretto dal momento del suo insediamento come presidente a metà novembre 2011 fino ad oggi. E a cui sono intervenuti anche due membri del Comitato quali l’assessore allo sviluppo rurale della provincia di Lucca Diego Santi, che ha espresso il suo pieno appoggio all’operato di Carmazzi, e il vice sindaco di Pescia Oliviero Franceschi, che ha affermato, riferendosi al parere sul regolamento unico dei due mercati dei fiori, che «noi di Pescia siamo arrivati per tempo alle nostre decisioni politiche», aggiungendo poi: «e abbiamo aperto due nuove fasi: quella tecnica con l’indagine attenta sulla struttura del Comicent che la Regione ci consegnerà; la struttura è sotto esame e per fortuna sta dimostrando una discreta tenuta, per cui ci sarà da sostituire qualche fune o poco più, ma siamo convinti che potremo presentare al tavolo della trattativa una struttura moderna e preparata. […] Quella politica, con l’approvazione in Giunta dello statuto dell’azienda speciale che gestirà il Comicent e del relativo contratto di servizio. Ci stiamo portando avanti, grazie alle erogazioni regionali, per essere pronti a mettere a disposizione della collettività una struttura al passo con i tempi».
Carmazzi ha toccato l’argomento scottante dei rapporti fra i due mercati dei fiori del distretto e del regolamento unico, il quarto punto del suo programma e l’unico finora non portato a compimento, solo dopo aver rapidamente riepilogato quanto fatto sugli altri tre capitoli: attività di ricerca e innovazione, promozione ed energie rinnovabili.
Riguardo alla voce ricerca, a causa del mancato numero legale della riunione del Comitato, non ha potuto annunciare l’approvazione dei 5 progetti di ricerca già finanziati con 100 mila euro dall’assessorato regionale all’agricoltura, ma si tratta di una pura formalità dato che sono progetti scritti a partire da proposte del Comitato stesso e che stanno per passare alla fase della sperimentazione pratica che durerà per circa un anno. In cosa consistono? Nella «propagazione e coltivazione della Camelia changii», nella «disinfezione del terreno a basso impatto ambientale per il controllo della verticillosi del crisantemo», nella «individuazione di nuove energie alternative», nella «sostituzione parziale o totale della torba (proveniente dal Nord Europa) nei substrati con altre componenti rinnovabili e locali» e infine nella realizzazione di «un bouquet toscano a basso impatto energetico con essenze disponibili durante l’intero arco dell’anno». Su quest’ultimo punto, sollecitato da Floraviva, Carmazzi si è limitato ad anticipare che saranno «delle cultivar, delle piante che attualmente vengono prodotte come mazzetteria nelle nostre serre» e saranno scelte perché appunto coltivate qui da noi e a basso consumo energetico.
Ed era proprio la riduzione del consumo di energia tramite energie rinnovabili uno degli altri punti del programma del Comitato di distretto. Su questo Carmazzi ha confermato il documento sulle energie alternative approvato dal Comitato il 9 febbraio scorso e che mira ad abbattere le spese delle serre per il gasolio. L’assessorato regionale all’agricoltura ha dato fin dal marzo scorso la sua disponibilità a sostenere nei rapporti con le banche o con Fidi Toscana tutte quelle aziende che presenteranno precisi progetti di impiego delle energie alternative.
Il terzo punto era quello della promozione. Come già spiegato da Carmazzi il 26 aprile in una intervista su Floraviva, nell’attività promozionale del 2012-2013 il distretto floricolo cercherà di «mettere in rete tutte le manifestazioni del territorio cercando di evitare le sovrapposizioni di eventi simili» e di «selezionare sia le mostre internazionali che le fiere sul territorio locale più interessanti». Inoltre è stato individuato come braccio operativo distrettuale su questo fronte il Consorzio Toscana Produce, «l’unico soggetto – ha detto Carmazzi – che ha organizzato iniziative promozionali quali incoming di operatori stranieri e missioni all’estero».
Al termine della conferenza stampa, Carmazzi ha replicato all’implicita candidatura del Comicent come eventuale mercato unico del distretto avanzata dal vice sindaco di Pescia Franceschi, dicendo che se il progetto di valorizzazione multifunzionale del Comicent interesserà altri settori economici oltre a quello «agricolo-florovivaistico», è giusto che i fondi già messi in preventivo dalla Regione per il progetto non vengano attinti tutti dalle risorse riservate all’agricoltura. Dal canto suo il responsabile comunale del progetto Comicent, Fabrizio Salvadorini, ha ricordato il complesso iter di quel finanziamento di 10 milioni per il Comicent che risale a un accordo raggiunto dal Comune di Pescia con la Giunta regionale Martini per il trasferimento della struttura, di cui la Regione si era ritrovata in possesso suo malgrado in seguito alla riforma del titolo V della Costituzione.

Lorenzo Sandiford