L’appello del sindacodiPesciaallaRegione per il piano A sulmercatodeifioridurante la presentazione del neo amministratoreunico del Mefit, Grassotti, checonfermaildirettoreSalvadorini. Ai primidimarzoincontro con le associazionidegliagricoltori. Ufficializzatoche“Flormart in tour” non saràpiù a Pescia per i problemidell’immobile.
Le tappe del percorso per arrivare al piano disviluppopluriennale del mercatoall’ingrossodifiori e piantediPescia, e parallelamentediunalargafettadellafilierafloricolatoscana, sonogiàstabilite. Ma i contenuti e le cifrediquel piano, e quindi le prospettive del settorefloricoloneldistrettoLuccaPistoia e nelcentro Italia, dipenderannodaquantodeciderà la RegioneToscana. Perché, se arriverannodallivelloregionale i 3 milionidi euro necessari a renderedinuovosicuro, e possibilmentepiùfunzionaleedeconomicodalpuntodi vista energetico, l’immobile, secondoquantoprevistonell’ipotesi A prefiguratanellescorsesettimanedalComunediPescia, èchiarochequel piano disviluppoavràcaratteristichemolto diverse (e piùpromettenti) diquellecheavrebbenelcaso in cui la Regionedicesseinvece no al Comune; costringendolo a destinare 500 mila euro delleproprierisorse per l’investimento in unatensostrutturaprovvisorianelpiazzaleantistanteall’exComicent, dove spostare le contrattazionidifiorifinché non sarannoeseguiti (da chi e in chemisura?) i lavoridiristrutturazione.
E’ quantospiegatooggidalsindacodiPesciaOresteGiurlanidurante la presentazioneallastampa del neo amministratoreunico del MercatodeifioridellaToscana – cittàdiPescia, Antonio Grassotti, daluinominatounadecinadigiorni fa in sostituzionedi Franco Baldaccini. Per questoGiurlani ha coltol’occasione per lanciare un appelloallaRegioneToscanaaffinché non usi due pesi e due misureneidifferentisettoridell’economiatoscana e mettarisorse per salvaguardare la filierafloricola (dallaproduzione al commercio), come ha fattolodevolmente per altricomparti, quale ad esempiol’industriasiderurgica. «La filierafloricola – ha dettoilsindacodiPescia – èimportante come l’acciaieriadiPiombino o altricomparti, dove la regioneèintervenutapesantemente. E intervenirenelmercatodeifioridiPesciasignificherebbeaiutare un compartoeconomicoche, se consideriamotuttoildistrettointerprovincialeLuccaPistoia, ha unavalenzaeconomicadialcunecentinaiadimilionidi euro: chesiano 400 o 500 milioni, come mi dicono, non lo so. Ma sicuramentesitrattadicifreimportanti». «InoltreilmercatodeifioridiPescia – ha sottolineatoGiurlani - èunapiattaformadeterminante non solo per le aziendeagricoledi qua ma anche per la commercializzazionedeifiori in tutta Italia. E questosignificachequalcunoaffitta qui deglispazi e passa qui con i camion, insommaèmovimentoeconomico».
«ChiedopertantoallaRegioneunosforzo per approvareil piano A – ha continuatoGiurlani -. Ioneiprossimigiorniincontrerò le associazionidicategorialocali, poi la Regione ha fissatoaiprimidimarzo un incontro con le associazionidicategoriaregionalisullaquestione. Quindiiopensocheentro i primidimarzodovremodecidere o il piano A o il piano B. Il mioappelloè per il piano A, vistoanchechel’ipotesi B metterebbe in difficoltàilComune, perchédovràspostare 500 mila euro del propriobilanciodaalcuneoperepubbliche per fare questoinvestimentotemporaneonellatensostruttura. Oltretutto mi occupereidi un immobile che non èdimiaproprietà».
Subitosullastessalinead’onda a questopropositoilnuovoamministratoreunicoAntonio Grassotti, ex direttore del Cra-Viv e giàassessoreall’agricolturadiPescia, che, dopoessersicomplimentato con Baldaccini per illavorosvolto, ha detto: «alcunequestionipregressedicuiilMefit ha relative responsabilitàgravanofortementesullasituazioneeconomicadell’azienda e l’aspettopiùrilevante, cioèilfattochel’aziendaabbia un bilanciochechiude in passivoda due anni, deveessereaffrontatosubitoperchéquesto non continuinel tempo. Ma quellocheèimportanteèilfuturodellacommercializzazione, dell’attivitàdimercato in quellastruttura. E iopensochequesteproblematichehannobisognodell’intervento forte dellaRegione: daunaparte per quantoriguarda la struttura, cheormaièinvecchiata, èunastrutturache ha oltre 40 anni e lidimostra tutti, ancheperchéèstataampiamenteutilizzatanel tempo, e quindi ha necessitàfortidiinterventidiristrutturazione, dimanutenzionestraordinaria».
La prima decisionediGrassottiallaguida del Mefitèstata la conferma del direttoreFabrizioSalvadorini, ovviamentefino a maggio, quandotermineràilmandatodiGrassotti (prorogabile), che ha come scopoultimare la valutazionesullatenutadell’aziendaspecialeMefitedelaborarneil piano disviluppopluriennale o un piano alternativo per ilcommerciodifiori e piante e la floricoltura. GliattacchisubitidaSalvadorininegliultimigiorni ad opera diOlivieroFranceschi, esponentedell’opposizione in consigliocomunale, non hannoavutoeffetto. «ConoscoSalvadorinidaquando ho lavorato come assessore – ha dettoGrassotti - e ho la massimafiducianelle sue capacità e nelsuomododiagire. Iosono qui per fare, se mi riesce, l’interessedell’azienda e dellacittàdiPescia e deglioperatori del settore».
Grassotti ha anticipato i quattropuntiprioritaridellasuafuturaazione: trerivolti a diminuire le uscite, uno ad aumentare le entrate. Primo, la questionedeicostilegatialla prima decisione del GiudicesullavertenzafrailMefit e gli ex dipendenti del Comicent: «èunastoriachevienedalontano – ha dettoGrassotti – e proprioil 7 marzodovrebbeesserciun’udienza, salvo rinvii»; qui l’obiettivoècercarediotteneredalGiudiceunariduzionedell’esborsoagli ex dipendenti. Secondo, ilproblemadellastruttura, chedipenderàdall’esitodellanegoziazionefraGiurlani, associazionidicategoriaagricole e RegioneToscana. Terzo, ilproblemadeicostideirifiuti, chevalgononelbilancio del Mefit 132 mila euro: «unacifrapiuttostoconsiderevolechel’aziendadevepagare per l’enormesuperficieche ha», come ha commentatoGrassotti, che ha aggiunto: «dovremotrovare un accordo con la Coseaoppuresceglierealtre vie in modo tale daottenereunariduzione, perché non èpensabilechesipossapagare la stessacifra per unitàdisuperficie in unastrutturadicentometri e in unadi 30 milametri come ilMefit».
Il quarto puntoriguardainvece le entrate, vale a dire le tariffe. «Su questoargomento – ha ricordatoil neo amministratore del Mefit - ègià in essereunadiscussione con un’ipotesidiaggiornamentodelletariffe, chesonofermedal 2009. Un aumento del 3% che la Giuntastadiscutendo». Grassotti, pur non sbilanciandosi, èsembratofavorevoleall’aumento, ma «in presenzadiunacertezzadelladisponibilitàdellastruttura» checonsentadi «migliorare i servizioffertiagliutenti». E ha aggiuntochesidovràcomunque poi valutare come rimodulare le tariffe per i variservizi, non solo aumentarle.
Su domandadeigiornalisti, ildirettore del MefitFabrizioSalvadorini ha annunciatoche la manifestazione“Flormart in tour”, programmata per l’iniziodell’anno al mercatodeifioridiPescia in collaborazione con PadovaFiere, non sipotràpiùtenere. «Questamanifestazione – ha dettoSalvadorini - èslittata in attesadirisolvere i problemidellastrutturadicuisistaparlando. Finché non èrisolta la questionedell’immobile non sipotràpiù fare».