Toscana protagonista in Europa su innovazione rurale

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Marco Remaschi, assessore all'Agricoltura, nel corso della conferenza stampa sull'innovazione in agricoltura che vede la Toscana protagonista a livello europeo, afferma: «Sono tanti i temi che verranno trattati: tecnologie aerospaziali, fotonica, droni, smart sensors, big data e tracciabilità, tutto a supporto dell'agricoltura di precisione; e poi bioeconomia circolare e ruolo delle foreste e delle "bioregioni" come elementi della lotta ai cambiamenti climatici; e ancora resilienza dei terreni come protezione dai rischi di incendi, senza dimenticare le prospettive per la Pac post 2020 ed il ruolo dell'innovation broker quale promotore delle sinergie tra settore privato e pubblico nello sviluppo rurale».
«Si tratta di un appuntamento fondamentale per fare il punto sul ruolo e sull'importanza dell'innovazione in ambito agricolo e forestale - continua Remaschi - un'occasione unica per condividere le iniziative che sostengono e promuovono progetti di innovazione in questo settore, confermando il ruolo della Toscana come punto di riferimento europeo del settore. Un'occasione unica per i partecipanti (tra cui esperti del mondo accademico e della ricerca universitaria provenienti da tutta Europa) di instaurare nuove collaborazioni e di approfondire idee, conoscenze e visioni su molteplici tematiche del settore agricolo, forestale e agroalimentare: i principali attori dello sviluppo agricolo, alimentare e forestale parteciperanno a sessioni tematiche e numerose attività parallele alimentando il dibattito sul ruolo dello sviluppo rurale nella promozione dell'innovazione».
Con oltre l'88% delle risorse già stanziate, la Regione Toscana si pone come protagonista in Europa nello sviluppo rurale. Uno spaccato importante di queste risorse è destinato all'innovazione nel settore agricolo e forestale. Non è un caso che la Settimana dell'innovazione nello sviluppo rurale, organizzata dal 26 al 29 marzo al Palazzo dei congressi di Firenze, rappresenti l'evento annuale del Programma di sviluppo rurale (Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale) 2014-2020, che vedrà la presenza di 43 Regioni europee di 13 Paesi comunitari, ovvero Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Ungheria, Svezia, Finlandia, Grecia, Romania e Slovenia.
Sono 837 i milioni già stanziati dalla Toscana su una dotazione complessiva di quasi 950 milioni di euro. Ciò ha permesso di accogliere finora quasi 32.000 domande di finanziamento da parte delle aziende del settore, per un ammontare complessivo di risorse impegnate pari a 628 milioni di euro, che rappresentano i ¾ delle risorse disponibili. Di questi 628 milioni impegnati, sono stati erogati pagamenti a favore dei beneficiari da parte di Artea, l'Azienda regionale toscana per le erogazioni in agricoltura, pari a 272 milioni di euro. E entro fine anno la Regione sta lavorando di concerto con Artea affinché le erogazioni arrivino a 385,5 milioni di euro.
La settimana dedicata all'innovazione rappresenta un'occasione unica per condividere le migliori iniziative svolte e in corso di attuazione su tale importante tema, nei settori agricolo, forestale e agroalimentare. L'obiettivo è quello di tenere insieme redditività e sostenibilità dei sistemi agricoli, conservazione e riproduzione delle risorse naturali e della biodiversità, produzione di servizi ambientali volti alla mitigazione dei cambiamenti climatici, la produzione di cibi sani, salutari e di elevata qualità e, non ultimo, relazioni tra agricoltura e comunità, locali in grado di assicurare la qualità della vita nelle aree rurali scongiurando l'abbandono delle campagne.
Tra i principali progetti innovativi 18 riguardano la filiera viti-vinicola, 15 quella cerealicola e/proteoleaginose, 13 la filiera olivo-oleicola e 11 quella zootecnica. I restanti 27 progetti sono suddivisi fra la filiera che riguarda le altre colture industriali e officinali (6), la floro-vivaistica (4), l'ortofrutticola (5), la foresta–legno (3) e la multi filiera (9).
Si tratta di innovazioni di processo e di prodotto, del miglioramento della qualità dei prodotti e nutraceutica, della difesa biologica e sostenibile delle colture da fitopatie (vite, olivo, vivaismo ornamentale), della riduzione degli input nei processi produttivi agricoli, dell'applicazione di tecniche di agricoltura di precisione e di sistemi di supporto alle decisioni, della migliore gestione del suolo e della sua fertilità, dell'uso razionale delle risorse idriche in orto-frutticoltura, olivicoltura e floro-vivaismo, del miglior approvvigionamento e utilizzo di fonti rinnovabili, della bioeconomia ed economia circolare con utilizzo di sottoprodotti, materiali di scarto e altre materie prime non alimentari, della riduzione delle emissioni di gas serra in viticoltura, in produzioni zootecniche e in ambiente protetto e delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e di incremento della resilienza dei sistemi produttivi.
In questi progetti sono coinvolti in Toscana più di 520 beneficiari con una media di circa 6 partecipanti per progetto.
Al termine della quattro giorni il programma prevede la visita a tre esperienze pilota. Nel settore vivaistico verranno mostrati più progetti in cui la Vannucci piante di Pistoia è stata capofila o partner, che hanno lo scopo di ottimizzare l'irrigazione nel vivaismo ornamentale in contenitore e favorire l'uso di tecniche per il risparmio idrico e ridurre l'impatto ambientale (progetto IRRIGO), di testare la fibra di cocco come substrato di coltivazione in vivaio al posto della torba e valutate diverse formule di concimazione per favorire la resistenza a periodi siccitosi dopo il trapianto (progetto VIAA - Vivaistica Innovativa per prodotti di Alta Adattabilità), o ancora di affrontare la problematica dell'introduzione nelle attività vivaistiche, di organismi alloctoni di patogeni e parassiti animali, per contrastarne la diffusione e ridurne l'impatto ecologico, economico e sanitario all'interno degli stessi vivai e nelle aree circostanti (progetto AUTOFITOVIV).
In quello forestale sarà presentata la Foresta modello presso il Centro di formazione forestale di Rincine, nelle Montagne Fiorentine, dotato di impianti ad energie rinnovabili e che svolge anche un ruolo di corretta gestione per la prevenzione degli incendi boschivi, impegnandosi nella gestione del territorio forestale senza dimenticare di addestrare e qualificare i vari soggetti pubblici, privati e hobbisti, che lavorano o vogliono lavorare in bosco.
Nel vitivinicolo la visita riguarderà la zona del Chianti Classico, presso l'azienda vinicola Ruffino di Castellina in Chianti (SI) che, nell'ambito dell'agricoltura di precisione ha sviluppato un kit per la modifica degli atomizzatori in grado di eseguire trattamenti fitosanitari con tecnologia innovativa a dose variabile ottimizzata in funzione della chioma e quindi di ridurre il rilascio di sostanze inquinanti e fitofarmaci.

Redazione