Sonorità e orchidee per un giardinaggio evoluto a Orticolario

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Iris Villa Erba Orticolario giardinaggio

La 4a edizione di Orticolario, manifestazione sul giardinaggio e i fiori che animerà di colori, profumi ed “emozioni sonore” da domani al 7 ottobre Villa Erba sul Lago di Como, è dedicata alle orchidee. Ma ci sarà spazio per altro. Tra le novità botaniche: l’Iris Villa Erba (nella foto) ibridato dal francese Iris Cayeux e la Rosa Westwood di Barni di Pistoia.

“Emozioni sonore” e orchidee: «un viaggio attraverso i suoni e i rumori del giardino, alla ricerca di sensazioni che originano dalla natura e dalla località tanto amata da Luchino Visconti» e un focus su «questo fiore così evoluto e raffinato, ritenuto la massima espressione dell’evoluzione del mondo vegetale».
Sono questi i temi centrali della quarta edizione di Orticolario, kermesse «per un giardinaggio evoluto» che animerà da domani a domenica 7 ottobre Villa Erba di Cernobbio sul Lago di Como. Una manifestazione in cui la parte del leone la faranno come sempre le piante e i fiori, con proposte originali e ricercate portate da tutta Italia e dall’estero da oltre 200 espositori selezionati.
Fra cui le due innovazioni botaniche di quest’anno. Vale a dire l’Iris “Villa Erba” (nella foto) ibridato dal francese Iris Cayeux (che ha la più vasta collezione europea di questa specie botanica e ha vinto la medaglia d’argento al Chelsea Flower Show 2012): un Iris con i petali blu chiaro e con il sepalo bianco azzurrognolo (a barba rossa) che costituisce un omaggio alla dimora lariana tanto amata da Visconti. E poi la debuttante “Rosa Vivienne Westwood” creazione dell’ibridatore pistoiese Rose Barni che saluta così la madrina dell’edizione 2012, appunto la stilista inglese che ha una grande passione per la natura e un debole in particolare per le rose.
Soltanto due fra i tanti spunti e suggerimenti per rinnovare l’assortimento botanico del proprio spazio giardino che offrirà ai visitatori Orticolario, che cade in un periodo dell’anno molto indicato per ampliare o modificare le proprie collezioni botaniche. Sarà infatti vasta la gamma di proposte originali in esposizione: dallo zafferano, prodotto dal vivaista Egisto Brandi di S. Quirico d’Orcia (Siena), alle bacche di Goji e i mirtilli siberiani dell’Azienda agricola La Chicca di Tresivio (Sondrio), alle “bustine curiose” (litografate e con semi di piante rare) di Patrizio Innocenti di Italsementi di Rassina (Arezzo). E poi il rampicante Lygedium Japonicum di Garden Studio di Bologna o gli aceri giapponesi di Giancarlo Stucchi di Agrate Brianza (Monza e Brianza), oltre alle piante insolite e rare dell’Associazione Vivaio di Castel San Pietro, nel Canton Ticino, un vivaio recuperato da giovani che ora danno lavoro ad immigrati e rifugiati.
A celebrare l’Orchidea, una delle specie più numerose in natura (sono oltre 30.000) e più ampiamente diffuse a livello geografico e climatico, sarà l’allestimento, ideato e progettato da Alessandro Valenza, esperto e produttore di orchidee, nel Padiglione Centrale di Villa Erba. «Utilizzando il concetto di “sezione aurea” e tutti i numeri che ne scaturisconosi legge nel comunicato stampa -, l’installazione conterrà le forme e le proporzioni riscontrabili in noi e in tutto ciò che nella natura ci circonda, dal fiore a cui è dedicata, l'orchidea, al passaggio stesso del tempo. Quattro spirali auree incluse in un cerchio abbracceranno e racchiuderanno in quattro stagioni, quattro climi, quattro età della vita e quattro colori. All’interno troveranno posto oltre 600 piante di 100 differenti specie botaniche di orchidea, messe a disposizione da produttori, associazioni e privati. Tra di esse, l’orchidea Vanda, una delle più richieste dagli appassionati, la Phalaenopsis, sia classica che proposta in nuovi ibridi, l'Oncidium, caratterizzato da piccoli fiori gialli, l'Angraecum con le sue corolle bianche e cerose e il Paphiopedilum dalle forme sinuose e coinvolgenti».
La volontà di stimolare il pubblico «attraverso percorsi suggestivi, in un intreccio di sensi che andrà a privilegiare l’ascolto» si manifesterà fra l’altro nell’area del pontile nel progetto “Sciabordio” di un fiorentino, Stefano Passerotti, con ambientazione sonora di Francesco Mantero di Como e piante fornite da alcune aziende del Nord Italia. Un’ambientazione «disorientante» che darà l’impressione di essere ancora sospesi sull’acqua pur essendo ormai scesi dal battello navetta che porta gratuitamente (solo il 6 e 7 ottobre) a Orticolario. Un effetto ricreato a partire dalla registrazione in una lunga giornata di riprese ambientali del suono di piccole onde che urtano sul fondo di una marina galleggiante.
Per ulteriori informazioni si consiglia di visitare il sito web di Orticolario.

L.S.