Settimana Mondiale dell’Acqua: piano Fao contro gli sprechi

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Alla Settimana Mondiale dell’Acqua 2012, conclusasi ieri a Stoccolma, la Fao ha presentato un nuovo piano per la gestione dell’acqua in agricoltura (responsabile del 70% del consumo mondiale) che individua le seguenti priorità: modernizzazione dell’irrigazione, migliore stoccaggio, riciclaggio dell’acqua, controllo dell’inquinamento, riduzione dello spreco di cibo. [Irrigation, Netherlands, 2009. Photo credits: Stefan Heilscher, sIWI]

Arrivano le prime piogge in Toscana, ma il ricordo della grande siccità estiva non svanisce nel settore agricolo e forestale. Si ponderano le conseguenze nei vari comparti rurali delle tante settimane senza acqua alla luce dei possibili andamenti delle precipitazioni iniziate negli ultimi giorni (la Cia si è interrogata sulla produzione di castagne, mentre Coldiretti su funghi, tartufi, uva ed altre colture). Ma soprattutto si pensa a cosa escogitare per affrontare in futuro con più tranquillità eventuali ulteriori periodi siccitosi (è di ieri ad esempio la proposta sulle pagine della Nazione da parte dell’Autorità di bacino dell’Arno di rialzare la diga di Levane di due metri).
Può essere utile quindi richiamare i punti principali del «nuovo piano d'azione per la gestione dell'acqua in agricoltura "Coping with water scarcity: An action framework for agriculture and food security" (“Confrontarsi con la scarsità dell’acqua: un piano d’azione per l’agricoltura e la sicurezza alimentare”che la Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha presentato durante la “2012 World Water Week” (la Settimana Mondiale dell’Acqua 2012) che si è conclusa ieri nella capitale svedese, dove si tiene ogni anno dal 1991 a cura dell’Istituto internazionale sull’acqua di Stoccolma. Negli ultimi anni, infatti, «la siccità in alcune parti del mondosostiene la Fao - ha avuto pesanti ripercussioni sulla produzione cerealicola mondiale ed ha contribuito al rialzo dei prezzi alimentari registrato ogni anno a partire dal 2007». E ciò dimostra la necessità di «gestire meglio le risorse idriche per salvaguardare la sicurezza alimentare», di «trasformare il modo in cui l'acqua viene usata - e sprecata - lungo l'intera filiera alimentare».
Come ha detto nel suo intervento il direttore generale della Fao José Graziano da Silva «non esiste sicurezza alimentare senza sicurezza delle risorse idriche». Graziano da Silva ha fatto notare che il recente rapporto della Fao “The State of Land and Water Resources for Food and Agriculture (Lo Stato Mondiale delle Risorse Idriche e Fondiarie per l'Alimentazione e l'Agricoltura)” ammonisce con chiarezza che la scarsità d'acqua e l’inquinamento stanno mettendo a rischio in tutto il mondo interi sistemi produttivi. «L’agricoltura come viene praticata oggi - ha aggiunto il direttore generale della Fao - è una delle cause di questo fenomeno, poiché rappresenta il 70% di tutto il consumo d'acqua a livello mondiale». Però, ha proseguito, c’è un enorme potenziale per cambiare il modo in cui l’acqua viene utilizzata e «l'agricoltura è l'elemento chiave per un uso sostenibile delle risorse idriche». Per raggiungere quest'obiettivo e soddisfare la crescente domanda di cibo «dobbiamo riuscire a produrre in modo che si preservino le risorse idriche, si usino in modo più sostenibile ed intelligente, e si aiuti così l'agricoltura ad adattarsi al cambiamento climatico».
Ma ecco le «aree prioritarie d’intervento» previste dal nuovo piano d’azione della Fao:
- Modernizzazione dei sistemi irrigui. I vecchi sistemi d’irrigazione devono essere modernizzati per riuscire a rispondere alle necessità degli agricoltori di domani e consentire un uso più efficiente dell'acqua, che aiuti a incrementare la produzione. L'irrigazione agricola del futuro dovrà sempre più basarsi su sistemi di tubature e mettere insieme in modo sostenibile differenti fonti, incluse le falde freatiche.
- Migliore stoccaggio dell'acqua piovana a livello agricolo. Immagazzinando l'acqua in stagni di piccole dimensioni o direttamente nel terreno, gli agricoltori possono ridurre i rischi connessi con la siccità e incrementare la produzione.
- Riciclare e rimpiegare. Riutilizzare l'acqua, in particolare le acque reflue trattate provenienti dai centri urbani, può aiutare la produzione agricola nelle zone aride, un modo più sistematico e sicuro di usarle può fare incrementare la produzione locale.
- Controllo dell'inquinamento. Devono essere introdotte norme più strette di controllo della qualità dell'acqua e meccanismi efficaci per farle rispettare al fine di ridurre l'inquinamento idrico che non fa che peggiorare la situazione.
- Ridurre lo spreco di cibo. La riduzione delle perdite post-raccolto deve essere parte integrante di qualsiasi strategia che affronti la penuria d'acqua. Il 30% di tutto il cibo prodotto a livello mondiale - l'equivalente di 1,3 miliardi di tonnellate - va ogni anno perduto o sprecato lungo la catena alimentare "dal campo alla forchetta".  Ridurre queste perdite aiuterà a ridurre la pressione su risorse naturali essenziali per la produzione alimentare quali la terra e l'acqua.
Infine le politiche agricole dovrebbero considerare il potenziale che la produzione non irrigua ancora offre in molte aree, e cercare una combinazione integrata di agricoltura irrigua e piovana.

L.S.