Oscar Green toscani: 6 invenzioni d’impresa nella ruralità

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Alla VI edizione del concorso di Coldiretti Giovani Impresa, premi alla pasta a km 0 che non provoca allergie, alla vinificazione naturale, a un allevamento di branzini Doc, alla credenza e ALL'OLIO rigorosamente bio, alle degustazioni con visite guidate. Coldiretti Pistoia sostiene a Serravalle la prima fattoria autogestita di clochard.

Ecco le sei magnifiche esperienze d’impresa rurale della Toscana nel 2012. Gli Oscar Green di Coldiretti Giovani Impresa della nostra regione sono stati consegnati oggi a Villa La Magia di Quarrata, in provincia di Pistoia. E a vincere sono state ancora una volta originalità e intraprendenza nel segno della filiera corta, della multifunzionalità e della conquista dei clienti stranieri. Nell’occasione la federazione provinciale di Pistoia di Coldiretti e le sei aziende vincitrici del concorso hanno presentato ed adottato il progetto dell’associazione milanese “Clochard alla riscossa”, che a Serravalle Pistoiese ha deciso di realizzare la prima attività agricola italiana completamente gestita da ex senza fissa dimora sottratti alla strada.
Il premio “Stile e cultura d’impresa”, per la capacità di distinguersi sul mercato, è andato alla vinificazione naturale al 100% (con pigiatura dell’uva con i piedi) dell’azienda Stefano Amerighi di Cortona che ha conquistato i mercati asiatici. Mentre all’olio extravergine biologico di Angelo Bo e della sua particolarissima Azienda Agricola SPErimentale per l’AGRIcoltura Sostenibile di Firenze è stato consegnato il premio “Ideando”, riservato alle aziende giovanissime, con un solo compleanno alle spalle. Il premio “In filiera”, per chi «completa il percorso dalla terra alla tavola», è stato assegnato alla pasta di filiera corta che non provoca nessun tipo di allergie e intolleranze alimentari di Franco Pedrini dell’Azienda San Cristoforo di Gambassi Terme. E all’allevamento doc di branzini e orate di Nicolò Fiorelli, pronto a nascere nei mari di San Vincenzo, è stato dato il premio “Non solo agricoltura”.
Il premio “Campagna Amica”, dedicato alle aziende giovani che hanno scommesso tutto sul rapporto diretto fra produttore e consumatore, è toccato alla «credenza a km zero rigorosamente bio di Stefano Tanzini dell’Azienda agricola San Francesco Bio di Grosseto». Infine, a conquistare il premio “Esportare il territorio”, sono state le degustazioni guidate con visite nei vigneti che richiamano enoturisti di tutto il mondo di Bruno Tuccio e l’azienda vitivinicola Caccia Grande di Castiglione della Pescaia.
Queste sei storie imprenditoriali hanno avuto la meglio tra i 32 avvincenti profili aziendali che erano stati preselezionati. Tutti caratterizzati dalla capacità di costruirsi con originalità un proprio modello d’impresa. Tra questi possono essere citati i seguenti: il peschereccio “Sirena” specializzato nella pescaturismo, l’allevatore di asini amiatini pronto al debutto nel mondo dell’e-commerce, il vino con le etichette d’autore, l’agriturismo che diventa un piccolo teatro serale e il tour nel parco Appennino Tosco Emiliano con le bici elettriche, l’allevatore di patate con la certificazione Iso 9000, la cooperativa sociale formata da disabili e soggetti svantaggiati. E ancora il floricoltore che fa concorrenza all’Olanda esportando i fiori prodotti nella provincia di Lucca, le aziende specializzate in produzioni bio e biodinamiche, la giovane laureata in giurisprudenza che ha preferito zucchine ed insalate all’aula dei tribunali, l’agri-gelato e l’allevatore donna che ha scommesso tutto sulla Chianina.
Riguardo al progetto dei “Clochard alla riscossa”, che ha l’obiettivo di dare un tetto, una paga e un mestiere a persone che hanno vissuto per strada, il fondatore dell’associazione milanese Wainer Molteni ha dichiarato: «sulla strada oggi ci sono tante competenze che nel giusto contesto possono essere valorizzate. Rifiutiamo la logica dell’assistenzialismo che ha prodotto anche tanti danni». Quindi niente finanziamenti a fondo perduto, ma «a regime vogliamo che l’attività agricola ci fornisca l’80% dei ricavi».
Coldiretti metterà a disposizione di Clochard alla riscossa tutte le opportunità offerte dal progetto di una filiera agricola tutta italiana e dalla rete Campagna Amica, oltre al supporto agronomico, tecnico e normativo. «Siamo convinti che l'agricoltura sia un'opportunità di lavoro e di crescita per tutti – ha detto Riccardo Andreini, presidente di Coldiretti Pistoia -. È nel nostro Dna quello di aumentare la consapevolezza che il settore primario non è un settore residuale, ma è una reale possibilità di sviluppo per i territori e per l'Italia intera, e quindi per gli italiani tutti. Di “Clochard alla riscossa” ci è subito piaciuto l'approccio, che è quello di Coldiretti: l'agricoltura può e deve produrre reddito e sviluppo, non è un panda che va tutelato sotto una campana di vetro, ma solo supportato e aiutato a crescere. Quindi abbiamo aderito alla richiesta con entusiasmo, consapevoli che il lavoro che attende Clochard alla riscossa sarà duro, come è duro il lavoro sulla terra e la vita».