Nutrirsi di paesaggio - Tasting the Landscape: i temi di IFLA 2016

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In un incontro organizzato dall’Associazione italiana di architettura del paesaggio e dall’International Federation of Landscape Architects il 25 febbraio a Myplant & Garden anticipati i contenuti del 53° Congresso mondiale IFLA del 20-22 aprile a Torino. Ambito di riferimento gli spazi peri-urbani, affrontati in 4 prospettive: paesaggi condivisi, paesaggi connessi, paesaggi stratificati, paesaggi d’ispirazione.

 
«Rimettere il paesaggio, la sua tutela e la sua trasformazione, al centro del dibattito ambientale e culturale in Italia e in tutto il mondo. Il paesaggio infatti è un elemento integrante dello sviluppo di un Paese: migliora la qualità di vita, rende più attrattivi i territori e dunque ne favorisce il loro sviluppo economico». 
Viene definito così, nella presentazione dei promotori, l’obiettivo del 53° Congresso mondiale IFLA (International Federation of Landscape architects) che si terrà a Torino dal 20 al 22 aprile 2016 ed è organizzato da AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) - a cui aderiscono circa 800 professionisti che si occupano della conoscenza, conservazione attiva, progettazione e gestione degli spazi aperti, dal giardino al parco al paesaggio - in collaborazione con il Comune di Torino. 
Il tema scelto per il congresso èTasting the Landscape”, inteso come gustare, assaporare, provare il paesaggio: «un significatosi legge ancora nella presentazione - che rimanda alla dimensione sensibile dei luoghi, invitando a non dimenticare gli aspetti emozionali e percettivi del paesaggio»; e che «pone l’accento sul progetto di paesaggio come strumento di produzione di qualità, di benessere, di risorse, di beni comuni e sul ruolo centrale del paesaggista nei processi di qualificazione e rigenerazione di luoghi e territori».
Mentre il focus o ambito sarà lo spazio peri-urbano, «cioè quel luogo di confine tra città e campagna in cui si gioca buona parte della sfida di sostenibilità per le città del nuovo millennio». I paesaggi peri-urbani sono luoghi-ponte «in cui differenti pratiche, stili di vita e forme del cambiamento si incontrano e scontrano», sono «territori instabili, ibridi, ambigui, proprio perché tendenzialmente irrisolti, costituiscono un fecondo terreno di ricerca e di applicazione per la pianificazione e la progettazione paesaggistica. Qui si esprimono con maggiore intensità le tensioni di trasformazione degli insediamenti umani e lo spazio agricolo tende a perdere il suo ruolo produttivo tradizionale: il rapporto tra città e campagna è destinato a ricombinarsi». 
Di tale tema, del focus e dei contenuti in cui sarà articolato il congresso si è parlato oggi, durante la fiera florovivaistica di Milano Myplant & Garden, in un incontro moderato da Emanuela Rosa-Clot, direttore di Gardenia e Bell’Italia. Nella tre giorni di lavori, a cui dovrebbero partecipare 2 mila professionisti fra architetti di tutto il mondo e agronomi e ingegneri, «si intende mostrare – come è stato spiegato - la più ampia diversità di approcci ed esperienze a tutte le scale, grazie ai contributi che stanno arrivando da ogni parte del mondo» in seguito alla call for papers internazionale. Il tema del congresso sarà sviluppato secondo le seguenti 4 linee di lavoro delle quattro sessioni
 
1. Sharing Landscapes / paesaggi condivisi
Qui la città sarà considerata «non tanto come luogo del consumo, ma soprattutto come campo di relazione tra cibo, società e territorio» e sarà indagata «la produzione di risorse alimentari in ambito urbano e peri-urbano». Concetto fondante è l’agricoltura nella sua potenzialità multifunzionale. «Forme e progetti dei paesaggi post-agricoli possono aiutare a costruire una nuova dimensione degli spazi parti come paesaggi della condivisione».
 
2. Connected Landscapes / paesaggi connessi
Come generare nuove economie attraverso il cambiamento di luoghi e territori? «Favorendo connessioni fra le diverse variabili in gioco e superando la rigida contrapposizione tra indirizzi di tutela e domanda di sviluppo, il progetto di paesaggio può costituire un valido strumento per generare nuove economie attraverso il cambiamento dei luoghi e territori».
 
3. Layered Landscapes / paesaggi stratificati
«Paesaggi stratificati, della storia remota e anche recente che possono diventare luoghi per sperimentare strategie e pratiche innovative di cura». Qui i protagonisti sono i luoghi caratterizzati da profondità storica e dalla sovrapposizione di memorie o di usi, che assumono una dimensione contemporanea attraverso le contaminazioni culturali, il riconoscimento delle diversità biologiche e temporali, la riattivazione di relazioni spaziali e semantiche. In questi contesti il progetto di paesaggio è lo strumento privilegiato per sperimentare strategie e pratiche innovative di cura, conservazione inventiva e messa in valore di risorse
 
4. Inspiring Landscapes / paesaggi d’ispirazione
Questa sessione sarà dedicata a una particolare funzione sociale dell’architettura del paesaggio, quella connessa «alla costruzione di immaginari collettivi e alla tutela attiva di patrimoni poetici condivisi». «Così come i differenti linguaggi dell’arte hanno contribuito nel tempo a formare idee di paesaggio in natura, il lavoro del paesaggista favorisce la reinvenzione di un senso comune dei luoghi, anche attraverso inedite contaminazioni con pratiche artistiche».
 
 
L.S.