Natale: 8 milioni di italiani sognano il cesto enogastronomico sotto l’albero

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Secondo la Cia, la crisi taglia il budget di spesa per le feste (-5,5%) ma il cibo resiste e, anzi, cresce come idea regalo. Sei italiani su dieci dichiarano di optare per doni “da tavola” a parenti e amici. Sempre più famiglie si recano nelle aziende e nei mercatini allestiti dagli agricoltori (+4%), dove si può risparmiare fino al 30%.   

 
Sono almeno 8 milioni gli italiani che sperano di trovare sotto l’albero il tradizionale cesto natalizio con i prodotti enogastronomici del territorio. Perché nell’ennesimo Natale sotto il segno dell’austerity, con i consumi stimati in calo del 2,4 per cento a fine anno e il budget di spesa per le feste ulteriormente ridotto del 5,5 per cento rispetto al 2012, il cibo è l’unico elemento che non si “taglia”, anzi cresce anche come idea regalo. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
 
            Con la crisi e le tredicesime già impegnate tra tasse, bollette e mutuo, si vira verso doni utili, con il 59 per cento degli italiani che dichiara di optare quest’anno per regali “da tavola” a parenti e amici -spiega la Cia-. E vanno bene anche i cesti di Natale, anche se in “versione ridotta” rispetto agli anni scorsi, che il 27 per cento degli italiani riempirà con prodotti locali e “bio”.
 
            Messe da parte le mode esterofile, infatti, vince assolutamente il “made in Italy” e tra i prodotti più gettonati, per tre italiani su quattro ci sono sicuramente vino, spumante, panettone e torrone tradizionale, seguiti da salumi, conserve, olio extravergine d’oliva, miele e formaggi tipici. Per una spesa complessiva -stima la Cia- compresa tra i 600 e i 650 milioni di euro.
 
            Ma a crescere quest’anno è anche la “spesa in campagna”, con un incremento del 4 per cento sullo stesso periodo del 2012. Sono tanti gli italiani che in questi giorni si stanno recando nelle aziende agricole che fanno vendita diretta e nei mercatini allestiti in questi giorni dagli agricoltori, soprattutto nelle zone rurali. Una scelta che premia non soltanto la qualità, la tipicità, la freschezza e la salubrità dei nostri prodotti agricoli -osserva la Cia- ma alleggerisce lo scontrino. Nelle aziende agricole, infatti, si acquista a prezzi molto più contenuti rispetto a quelli praticati da supermercati e centri commerciali, con un risparmio che può arrivare fino al 30 per cento