Fiori e fronde a San Valentino: i dati della filiera pesciatina

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fiori e fronde a San Valentino - dati della filiera pesciatina

Cia: produzione floricola locale giù del 10/15%, ma sold out con prezzi su del 10/20%. Rose importate giù da 2,8/3 € a 2,5 € l’una. Coldiretti: boom di fronde.

 
Come è andato quest’anno il mercato floricolo nella fase molto importante dei giorni precedenti a San Valentino?
Da Coldiretti sono arrivate due giorni fa alcune segnalazioni di tendenze: «l’omaggio floreale resiste e si conferma simbolo di San Valentino con la tendenza a diversificare puntando oltre alle rose», a livello nazionale, «su primule, bulbose azalee e orchidee, meglio se italiane», mentre a livello regionale toscano «sui fiori tipicamente locali come alternativa stagionale, originale e “fresca” come il ranuncolo, le gerbere, l’anemone o le violaciocche». Con un focus sul nuovo trend ascendente a livello provinciale pistoiese della produzione di fronde di Ruscus ed Eucalyptus - usate anche per comporre i mazzi di rose o i bouquet con altri fiori recisi della festa degli innamorati - segnalato pure in Liguria già nei mesi scorsi (vedi). Produzione a cui si dedicano sempre di più decine di produttori della Valdinievole (Pescia e dintorni), come ha spiegato Coldiretti Pistoia, perché «visto che non necessitano di riscaldamento, non hanno subito le devastanti conseguenze (per i produttori di tante varietà di fiori) dovute all’impennata dei costi energetici». «I Ruscus – viene spiegato - possono essere coltivati in piena aria sotto ombrari e quelli di Eucalyptus a cielo aperto», con «il prodotto più in crescita a livello produttivo» l’eucalipto, con cui si ottiene il raccolto dopo un anno e che è quindi più vantaggioso del Ruscus per il quale occorrono 3 anni per la prima raccolta».
Cia – Agricoltori Italiani Toscana Centro (Firenze – Pistoia – Prato) ha reso noti oggi anche alcuni dati sul mercato floricolo pre San Valentino di quest’anno in Valdinievole. «La rosa rossa rimane, in Toscana, il fiore più venduto e regalato alla propria amata – fa sapere il comunicato odierno di Cia Toscana Centro - e costa il 15 per cento meno rispetto ad un anno fa». «Se infatti nel 2022 una rosa rossa costava 2,80-3 euro – viene precisato - quest’anno con 2,50 euro si può acquistare. Rose che per il 90% arrivano dall’estero, vengono importate in Toscana e lavorate dalle aziende di Pescia, e quindi confezionate insieme ad altri fiori locali e verde reciso». 
Pure Cia Toscana Centro si sofferma positivamente sulla «produzione del ruscus, dell’eucalipto e tutto il verde a fronda recisa, che sta diventando centrale nella produzione della Valdinievole». Ma sottolinea in generale che la «produzione è andata venduta integralmente (+10/20% prezzi medi), anche se si è prodotto un meno 10-15 per cento, a causa dei costi energetici del 2022 che sono stati più alti rispetto al passato e non hanno permesso una adeguata programmazione ai produttori, che così hanno riscaldato di meno le serre e ridotto la produzione».  Il mercato «nonostante le difficoltà internazionali – commenta il presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini – anche per questo San Valentino si presenta con le carte in regola», ma «la diminuzione del prezzo del gas e dei costi energetici delle ultime settimane è arrivata troppo tardi, quando ormai le nostre aziende avevano già deciso se e cosa produrre».
Come ricordato oggi da Cia Toscana Centro, i fiori toscani sono commercializzati «principalmente nei mercati del Nord Italia (Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia), e, ovviamente nei mercati e nei negozi della Toscana». 
Sul lato consumatori finali, Coldiretti spiega il successo dei prodotti floreali a San Valentino, argomentando che «i fiori vincono perché permettono di esprimere, con classe, fantasia e prezzi ragionevoli, i propri sentimenti senza intaccare sensibilmente il proprio bilancio, e sono più graditi dei cioccolatini che rischiano di compromettere il duro “lavoro” di queste settimane per tornare in forma dopo le festività natalizie».
Ma nell’esprimere i propri sentimenti occhio alle gaffe in agguato, avverte Coldiretti, che fornisce un sintetico manuale anti-gaffe per gli innamorati pronti all’acquisto di fiori: «il mazzo di rose deve essere sempre composto in numero dispari di fiori che nei loro colori possono comunicare sensazioni differenti. Se le rose rosse significano passione ardente, quelle bianche testimoniano l’amore puro e spirituale mentre il color corallo rivela il desiderio. Ancora la rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione va prestata alla rosa di colore giallo perché, oltre a simboleggiare un amore disperato per l’assillante gelosia, potrebbe significare anche tradimento o amore in declino». 
Passando ad altri fiori, il ranuncolo simboleggia bellezza malinconica e la calendula è ambasciatrice di dedizione, ma anche di pene d’amore e potrebbe rappresentare la sofferenza dell’innamorato non corrisposto. Anche il garofano e il tulipano hanno un loro particolare significato a seconda del colore: il garofano bianco significa fedeltà, quello giallo eleganza, quello rosa amore reciproco e quello rosso amore vivo e intenso; per il tulipano, invece il colore rosso esprime una dolce dichiarazione d’amore, lo screziato complimenti per gli occhi della persona amata e il giallo amore disperato. E il papavero, per esempio, simbolo di tranquillità e serenità, è perfetto per chi, in questa occasione, voglia rassicurare il partner e comunicargli che tutto procede per il meglio».
 

Redazione