ENEA a sostegno della pubblica amministrazione e di investimenti privati in energia

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“Le leve per l’efficienza energetica tra finanza pubblica ed investimenti privati”, questo il titolo del convegno dello scorso 7 luglio a Roma per far decollare pienamente la filiera dell’efficienza energetica a livello nazionale, a cui hanno partecipato Enrico Morando, viceministro dell'Economia e delle Finanze, Federico Testa, presidente ENEA, Alessandro Ortis, presidente degli Stati Generali dell’Efficienza Energetica, e Antonio Negri, direttore Efficienza Energetica e Energia Termica del GSE.

All’auditorium del GSE erano presenti anche i rappresentanti della BEI, Cassa Depositi e Prestiti, Mediocredito Italiano, APRE, Ministero dell’Ambiente e altri esperti del settore. «Questo Governo ha come obiettivo fondamentale aiutare il Paese a tornare a crescere in maniera stabile e significativa e in questo contesto l’efficienza energetica può svolgere un ruolo importante – afferma il viceministro all’Economia Enrico Morando – In questa sfida occorrerà supportare tutta la PA, in particolare quella locale che fatica a dotarsi di competenze tecniche per progettare interventi di efficientamento adeguati. È auspicabile quindi avviare in tempi rapidi una collaborazione solida tra PA e ricerca pubblica, con l’ENEA come capofila per contribuire a colmare questo deficit progettuale e per svolgere un compito rilevante anche nella valutazione dei progetti di efficienza energetica con l’obiettivo di facilitarne l’accesso al credito». «In Italia l’efficienza energetica può diventare una leva importante per la ripresa economica e dell’occupazione, con una filiera nazionale che non ha nulla da invidiare agli altri Paesi – sottolinea Federico Testa, presidente dell’ENEA. La sfida di oggi sta nella ‘deep renovation’ di condomini fortemente energivori costruiti principalmente tra gli anni ‘50 e ‘70, che rappresentano la maggioranza degli edifici residenziali del nostro Paese. Se interveniamo con piani di ristrutturazione ‘profonda’ possiamo abbattere i consumi energetici fino al 60%, con un potenziale enorme sia economico che sociale, visto che comporterebbe la riqualificazione di interi quartieri spesso degradati delle nostre città, dove abitano milioni di famiglie». Per coinvolgere i nuclei familiari che non sono in grado di affrontare spese di riqualificazione energetica la proposta consiste nella creazione di un fondo pubblico a cui possa attingere l’amministratore di un condominio per sostenere le spese al posto dei singoli proprietari. Testa ha ricordato anche che il vantaggio fiscale che oggi è riconosciuto a ciascun privato è quello di poter trasformare la detrazione fiscale in credito d’imposta. «Il pagamento dei costi residui degli interventi di riqualificazione avverrebbe attraverso la bolletta energetica dei privati».«Per aumentare la capillarità dei piani di ristrutturazione ‘profonda’ - conclude Testa - dobbiamo cercare di mobilitare maggiormente i capitali privati, attivando sinergie tra sistema creditizio, società specializzate nel settore, come le ESCo, e enti terzi, come l’ENEA, che garantiscano la qualità degli interventi da finanziare, in termini di tecnologie e risparmi conseguibili. Oltre a rilanciare settori strategici come l’edilizia, questo circolo virtuoso permetterebbe di rendere efficienti energeticamente anche grandi comparti della pubblica amministrazione, compresi luoghi della cultura e scuole». I ricercatori ENEA hanno fatto il punto sulle novità riguardanti i meccanismi di incentivazione, sottolineando come il recepimento della Direttiva sull’Efficienza Energetica (Decreto legislativo n. 102/2014) e il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica del 2014 hanno fornito, dal punto di vista normativo e strategico, un quadro che mira alla rimozione delle barriere che ritardano la diffusione dell’efficienza energetica a livello nazionale e locale. L’analisi si sofferma sugli strumenti (Certificati Bianchi, Detrazioni fiscali e Conto Termico) che hanno consentito al Paese di essere in linea con l’obiettivo comunitario di riduzione dei consumi di energia primaria di 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) al 2020.

Redazione