Associazione boscaioli disperata per interi boschi abbattuti

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Associazione boscaioli pistoiesi e Cia Pistoia: «non dimenticatevi dei disastri nei boschi e negli oliveti, necessari interventi rapidi»

Nadia Bartoli, presidente dell’Associazione boscaioli pistoiesi, parla di interi boschi e abetaie abbattuti e sottolinea l’urgenza di tagli e ripuliture per ragioni di sicurezza e per salvare il turismo. Sandro Orlandini, presidente di Cia Pistoia, segnala i tanti olivi spezzati o sradicati nelle colline, colpo definitivo sugli olivicoltori dopo una stagione in cui la produzione era crollata dell’80%.

«Anche la situazione dei boschi nella montagna pistoiese è disastrosa: che le istituzioni non se ne dimentichino. Qui nel comune di Marliana, fra Casore del Monte e Femmina Morta, tanto per fare un esempio, c’è un’intera abetaia abbattuta, e tutto il bosco è in condizioni pietose. Molti anche i castagni distrutti e pure le querce».

A sottolineare la situazione drammatica è Nadia Bartoli, presidente dell’Associazione boscaioli pistoiesi, che lancia un grido d’allarme alle istituzioni preposte: «diano la possibilità alle nostre aziende di tagliare e ripulire i boschi, spronando i proprietari privati di boschi a darsi da fare. Che si colga questa situazione drammatica come occasione per iniziare davvero una politica seria di gestione dei boschi. E bisogna fare in fretta, sia per ragioni di sicurezza che per salvare il turismo!».

Si unisce al grido d’allarme dei boscaioli pistoiesi sulla portata dei danni della tempesta di vento tra il 4 e il 5 marzo nella montagna pistoiese e sulla necessità di interventi rapidi il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini, che allarga il discorso alle colline pistoiesi e in particolare all’olivicoltura. «Ho visto di persona molti uliveti delle nostre colline devastati dal vento, con piante di olivo spezzate o sradicate. Dopo una stagione funestata da un crollo della produzione d’olio dell’80% per la mosca olearia ci mancava il colpo di grazia del vento. Nel momento in cui si sarebbero dovuti potare gli ulivi, in molti casi ci ha pensato a farlo il vento, ma in malo modo e con effetti davvero pesanti. Ci vorrà diverso tempo perché l’olivicoltura della zona ritorni ai livelli di produzione precedenti».

Redazione Floraviva