Agricoltura sociale: proposta di legge in Toscana e bando

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agricoltura sociale proposta di legge in Toscana

Approvata dalla Giunta la pdl che disciplina l’agricoltura sociale in Toscana e l’istituzione dell’elenco delle “fattorie sociali”. Un bando da 8,9 mln di euro.

 
La Regione Toscana disciplina le attività delle aziende agricole che coniugano i processi di produzione con lo sviluppo di interventi e servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo dotandosi di una propria legge «in materia di agricoltura sociale».
Il 1° agosto la Giunta regionale toscana ha approvato una proposta di legge (pdl) predisposta a tale scopo dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare dopo un lungo lavoro svolto insieme ad Anci, Federsanità, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop ed Università di Pisa, sulla scorta della legge nazionale 141/2015 che individua chiaramente il campo di applicazione della agricoltura sociale.
L’obiettivo della Toscana, si legge nel comunicato della Regione, è «dare una risposta normativa e organica al sistema legato all’agricoltura sociale e dare il via ad un processo di innovazione sociale progressivo, costante e possibilmente stabile capace di creare una visione condivisa tra molti soggetti e competenze in campo agricolo, sociale, sanitario e non solo».
 
La proposta di legge
Intitolata “Disposizioni in materia di agricoltura sociale in Toscana e modifiche alla l.r. 30/2003”, la pdl varata dalla Giunta regionale è composta da 14 articoli con cui si definiscono le attività di agricoltura sociale e i soggetti legittimati a esercitarle.
Sarà istituito un elenco regionale degli operatori di agricoltura sociali i quali, per essere iscritti, dovranno essere in possesso di adeguate competenze derivanti da esperienza pratica triennale già acquisita al momento della richiesta o conseguita tramite adeguata formazione. Per lo svolgimento delle attività di agricoltura sociale potranno essere utilizzati gli edifici ad uso abitativo e i manufatti o gli annessi agricoli già esistenti nell’azienda agricola o recuperati. Le aziende che hanno operatori di agricoltura sociale iscritti nell’apposito elenco regionale avranno un apposito segno distintivo, con la dicitura "Fattoria sociale – Regione Toscana".
Saranno i Comuni a vigilare sull'osservanza della legge, i controlli sulla DUA saranno invece svolti da ARTEA.
Sarà anche istituita una “cabina di regia tecnica per l’agricoltura sociale regionale” coordinata dall’assessora regionale come luogo di confronto e co-disegno collaborativo capace di collegare diverse istanze (sociali, sanitarie, agricole, educative), competenze (tecniche, progettuali, di disegno dell’innovazione e delle politiche) e capacità operative (dalle organizzazioni ai portatori di pratiche sul territorio). La cabina si occuperà del monitoraggio e l’elaborazione delle informazioni sulla presenza e sullo sviluppo delle attività di agricoltura sociale in collaborazione con l’Osservatorio nazionale per Agricoltura sociale; raccoglierà in maniera coordinata le ricerche concernenti l'efficacia delle pratiche di agricoltura sociale e loro inserimento nelle competenti comunità locali e nella rete dei servizi sociosanitari territoriali; proporrà iniziative finalizzate al coordinamento e alla migliore integrazione dell'agricoltura sociale nelle politiche di coesione e di sviluppo rurale.
Entro il 30 giugno di ogni triennio, a partire dall'anno successivo a quello dell'entrata in vigore della legge, la Giunta regionale presenterà alla commissione consiliare competente una relazione comprendente tra l'altro i dati risultanti dell’attività.
Il testo integrale e tutte le informazioni sulla proposta di legge si trovano qua. 
 
Il bando
Nel frattempo, in sintonia con questa proposta di legge, era stato emanato a metà giugno, nell’ambito di GiovaniSì, un bando per dare attuazione alla sottomisura FEASR PSR 16.9 “Diversificazione delle attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità e l’educazione ambientale e alimentare”.
Il bando punta a costituire partenariati per la realizzazione di progetti per la multifunzionalità delle imprese agricole che realizzino interventi e servizi sociali, socio-sanitari ed educativi. Quindi serve a realizzare tirocini di inclusione sociale, per la formazione e l’inserimento o il reinserimento. Punta all’autonomia della persone o alla riabilitazione di soggetti fragili e fasce deboli che possono essere portatori di disturbi psichici, disabili, tossicodipendenti, minori, richiedenti asilo, persone vittime di violenza, persone sole con figli a carico, persone inserite in strutture di accoglienza o in programmi di assistenza, detenuti ecc.
Con una dotazione finanziaria di 8.898.674 € interamente finanziati attraverso le risorse messe a disposizione dallo strumento dell’Unione europea per la ripresa (EURI – European Recovery Instrument) del Next Generation UE (NGEU), il bando è destinato ad Associazioni temporanee di scopo (Ats) fra soggetti pubblici ed enti privati in cui siano presenti, per esempio, anche la Società della salute e soggetti pubblici individuati dalla Conferenza zonale integrata.
La scadenza del bando è alle 13 del 30 settembre 2022.
Ulteriori informazioni sul bando qua
 

Redazione