UE: RADDOPPIO RICICLO E MATERIALI TRACCIATA IN DIGITALE
- da Redazione
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Bruxelles ieri ha pubblicato un pacchetto per raddoppiare i materiali riciclati entro il 2030 e la digitalizzare delle pratiche di conferimento rifiuto.
Il 2 luglio 2025 la Commissione europea ha presentato un pacchetto strategico nell’ambito delle azioni chiave per far avanzare l’economia circolare, in vista della legge quadro attesa per il 2026.
Le misure centrali riguardano:
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Il raddoppio entro il 2030 della quota di materiali riciclati nell’economia dell’UE, così da rafforzare competitività e sostenibilità in linea con la Bussola per la competitività e il Patto per l’industria pulita
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L’obbligo di digitalizzazione, dal 21 maggio 2026, di tutta la documentazione relativa alle spedizioni transfrontaliere di rifiuti, con la sostituzione completa delle procedure cartacee
In concreto:
A partire da maggio 2026, le imprese dovranno usare sistemi digitali – in particolare il Digital Waste Shipment System (DIWASS) – per notifiche, permessi e scambi di dati tra autorità, eliminando la burocrazia cartacea. Questo migliorerà la tracciabilità, ridurrà i costi e scoraggerà i traffici illeciti di rifiuti, facilitando l’inoltro ai migliori impianti per il riciclo
Contesto e ricadute settoriali
Il pacchetto, avviato oggi con un dialogo strategico e consultazioni pubbliche tra Vicepresidenti esecutivi (Teresa Ribera, Stéphane Séjourné) e Commissaria Roswall include anche:
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Una consultazione pubblica (fino al 31 ottobre 2025) sull’armonizzazione della classificazione dei rifiuti “verdi” per facilitare i trasferimenti
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La valutazione della direttiva RAEE (rifiuti elettronici), alla luce della quale solo meno del 50 % dei RAEE viene raccolto nei Paesi UE; una revisione normativa è prevista
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A breve saranno pubblicate le regole sul riciclo delle batterie, con focus sul recupero efficiente di materie prime critiche
Impatti su agricoltura e florovivaismo
Le novità coinvolgono anche il nostro settore:
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Residui vegetali e scarti organici dovranno essere gestiti tracciati secondo le stesse regole digitali, richiedendo aggiornamenti gestionali.
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Floro-vivaismo e agricoltura possono beneficiare di strumenti di recupero come compostaggio e riuso dei substrati, valorizzati nei bandi UE e nella transizione ecologica.
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Il florovivaismo può assumere un ruolo strategico nella bioeconomia circolare, contribuendo con innovazione, efficienza materiale e rigenerazione ambientale.
In sintesi, Bruxelles ha tracciato una strada chiara: dal digitale alla sostenibilità, passando per il rafforzamento della sovranità industriale. Un cambiamento che interessa a fondo le filiere primarie, valorizzando la terra e i suoi protagonisti.
Redazione