Nellariunionedipartenariatodioggi a FirenzesulnuovoProgrammadisvilupporuralel’assessoreall’agricoltura ha ricordato le scadenze: approvazione in Giunta e poi presentazioneallaCommissioneeuropeaentroluglio e primibandi a fine ottobre. Tra i settorisucuipuntareindicazootecnia, ortaggi e olivicoltura.
«Abbiamoiniziato a lavorarcil’annoscorso per essereunadelle prime regioni a presentarlo e invieremo a Bruxelles la nostrabozzadiPsr prima del 22 luglio. Contiamodi fare presto a concluderetuttol'iter in mododagarantirecontinuitàfra la vecchia e la nuovaprogrammazione: prima della fine dell'annointendiamorendereoperativoilnuovoProgrammadisvilupporurale, per ottobrevorremmoaverepronti i primibandi».
E’ quantoaffermatodall’assessoretoscanoall’agricoltura Gianni Salvadori in aperturadellariunionedi“partenariato”distamani a Firenze, pressol’auditorium del Consiglioregionale, in cuièstatapresentata la bozza del nuovoProgrammadisvilupporurale 2014-2020 cheneiprossimigiornisaràapprovatadallaGiuntaregionale. Con lui, a parlarnedifronte a unaplateagremitadirappresentantidellecategorieeconomiche, deglientilocali e dell’associazionismo, ilpresidentedellaCommissioneagricolturadell’assembleatoscana, Loris Rossetti, e ilresponsabiledell’areadicoordinamentosvilupporuraledellaRegione, EnricoFavi, che ha illustratoalcuniaspettimetodologici del documento.
Il nuovoPsr, un documentodi ben 700 pagine, avràunadotazionedi 961 milioni, 90 milioni in piùrispetto al vecchioprogramma. «Vuol dire – ha sottolineatol'assessoreSalvadori – cheogniannocisaranno 15 milioni in piùdaspendere per le impresetoscane. Intendiamopuntaresullacompetitività e investiremosuquestooltreil 50% dellerisorse». Salvadori ha sottolineato, a talproposito, l'importanzadeiprogettidifiliera («dallaproduzioneallatrasformazionefino al commercio») ed ha annunciato la volontàdi dare vita anche a «progettidifilieraterritoriale», soprattuttonelle zone dove non c'è un prodottodipunta, ma ce ne sonodiversi. «Dobbiamogarantirereddito a tutti glioperatoridellafiliera – ha aggiunto - e dobbiamo fare in modochequestaricchezzaresti in Toscana». «Se non facciamoimpresa in sensoproprio – ha insistito -, allora non cisonoprospettive: bisognaessere in gradodiavereimprese remunerative». E questosignificaancheaumentare la produzione, purmantenendoalta la qualità.
Se la competitivitàsaràilleitmotiv del Programma, gliinterventiprincipaliriguarderanno i giovani e la necessitàdiinvestirenelricambiogenerazionale. «Puntiamo a raddoppiareilnumerodigiovanichefarannoimpresa in agricoltura, oggisonoil 20% – ha dettol'assessore – e per questosarannostrategichemisureriguardantiilcredito e la terra, chemoltigiovani non hanno a disposizione». Sulcreditol'assessore ha sottolineato la necessitàdistrumentiadattialleimpreseagricole, chehannobisogni e caratteristiche diverse rispetto a quellemanifatturiere.
Per quantoriguarda la terra, Salvadori ha invecericordato la creazionedell'Ente Terre diToscana, con la "Bancadella terra". «La Bancadella terra – ha detto - ènatada circa un anno, è partita bene, oraintendiamo dare un'accelerazione forte in modochepossarispondere con efficienzaallenecessità. Dobbiamorecuperareallaproduzioneagricola circa 100 milaettaridi terra che in Toscana non vienepiùcoltivata».
Glialtripilastri del Psrriguarderannol'ambiente e ilterritorio, con ilsettoreforestale come presidio per usciredallalogicaemergenzialeneiconfronti del dissestoidrogeologico e deicambiamenticlimatici, ilmiglioramentodellaqualità e la tracciabilitàdeiprodotti, con l'integrazionesempremaggioredellaricerca e dell'innovazione (Università e centridiricerca in forte sinergia con ilmodoproduttivo) e la semplificazione. «Dobbiamotrovareunamodalitànuova per un interventocoerentesulterritorio, uscendodallalogicadegliinterventieccezionali – ha puntualizzatoSalvadori –. Il boscodeveesserefontedireddito, ma illavoronelboscodeveesserepiùtrasparentediquanto lo siaoggi». E civuoleuna «progettazionecomplessiva» deifinanziamenti per ilterritorioattraverso la cooperazionefraassessoratiall’agricoltura e all’ambiente e i consorzidibonifica.
«Dobbiamoindividuaresettori a cui dare lapriorità» ha detto poi Salvadori, indicandone come sicuritre: la zootecnia, ilsettoredegliortaggi (tuttodacostruire) e la coltivazionedell'olivo, che non deveesseretrattato solo come problemapaesaggistico, ma anche come questioneproduttiva, perché «se ilcomparto non restaproduttivo, alla fine siperderàancheilpaesaggio» a causadell’abbandonodeiterreni.